mercoledì 12 novembre 2014

Governo balneare

In altri tempi, recenti, avrei pensato e provato a chiedere (al nulla, a nessuno) a chi attribuire la paternità della legge eletotrale che verrà votata in Parlamento. Uscirà infatti una proposta di legge elettorale di cui nessuno conosce l'ipotesi iniziale, di cui nessuno conosce chi, quante e quali modifiche sono state apportate nè da chi, nessuno sa cosa avrebbe voluto Renzi, cosa Berlusconi, Alfano, la minoranza PD, ecc.; si sa soltanto che si arriverà ad "un testo condiviso".
Condiviso da chi, è già un discorso delicato, perchè in Parlamento si faranno un poco di sceneggiate, andrà in onda qualche piagnisteo, qualche altra intemperanza del M5S e stop.
Ma sicuramente si arriverà ad approvare una legge elettorale che tutti rivendicheranno inizialmente come propria perchè serve a X (spazio autogestito da riempire a piacere), ma che al primo intoppo chiunque rigetterà come la peste perchè frutto di giochini di palazzo di quello e quell'altro e che era stata votata "perchè in quel preciso momento storico non c'era altra scelta e noi siamo sempre stati responsabili  ben sapendo che ... (ecc. ecc.)".
Insomma, un disastro, un pasticciaccio, l'ennesimo.
Una cosa, però, mi consola, pur nella nebulosità al momento di quello che sarà poi il testo finale e la legge che verrà: resterà una percentuale di nominati, di garantiti che comanderanno quattro poveracci peones (questi si eletti), destinati al ruolo dell'alzatore di mano; un po' come quei caratteristi sfigati che accettano di fare ruoli imbarazzanti nelle pubblicità tipo l'omino vestito di giallo nel ruolo del colesterolo, o la ragazza che si presenta: "Sono Eva-Q e ti faccio cagare" mostrando in ecografia il percorso della supposta che le sale su per il culo, o la signora che si piscia in ascensore, o la figlia cui prude perennemente la figa (la cui mamma la consola: anche a me) ecc. ecc.
Ecco, dicevo, una cosa mi consola: la presenza di nominati, gente impossibilitata a perdere, condannati ad essere lì seduti in Parlamento; cosa che, facendo il paio con il Senato fatto di eletti altrove e promossi a Palazzo Madama, mi garantisce la passeggiata al mare il giorno in cui si andrà a votare.