venerdì 10 aprile 2009

Il sisma. E quella voglia di essere calciatori di serie B.

Il calcio si ferma.
Sembrava un po' la catarsi dallo sciacallaggio mediatico che inevitabilmente ha accompagnato queste tristi giornate di inizio primavera, questa Pasqua italiana come mai segno di lutto e purtroppo non di risurrezione.
Il calcio, il tanto vituperato clacio, la macchina da soldi più attiva d'Italia dopo la criminalità organizzata, che pure a volte si è fermata, che pure a volte ha deciso lo stop per un tifoso ucciso, per un poliziotto morto, sembrava volere essere al fianco di tutti quelli che oggi e per chissà quanto altro tempo ancora soffriranno la perdita di tutto.
Forse bisognava continuare "perchè la vita continua". O forse bisognava fermarsi, "perchè c'è il tempo del dolore e della riflessione".
E invece no.
Si ferma solo la serie B. E sabato solamente Pescara-Arezzo e Lanciano-Taranto.
Tutto il resto, gioca. Gioca la serie A. Gioca la serie C.
Con la ridicola raccomandazione ai calciatori di essere corretti in campo in ossequio a chi non c'è più, per rispetto a chi oggi soffre. Obbligando comunque i professionisti della pedata a giocare, costringendo gli "addetti ai lavori" a dimenticarsi di essere uomini; come se solo i poveri o i non ricchi siano quelli che si attaccano alla tv in silenzio, muti difronte all'assurdità delle macerie, sgomenti al cospetto di tanti lutti, di fronte al perchè senza risposta di quelle bare bianche allineate in un piazzale.
Perchè evidentemente non si deve fare a meno delle trasmissioni con i bravi presentatori che chiederanno l'appaluso, in ricordo delle vittime, la solita frase di circostanza per cui: "anche se non è facile, pensiamo che sia giusto continuare, dando un senso di speranza" e bla-bla-bla.
Perchè i calciatori abruzzesi che militano in serie A o in serie C non hanno diritto alla riflessione, al lutto, al ricordo.
Oggi penso che sia bello sentirsi calciatori di Serie B.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e quella voglia di prenderli tutti a..calci.

Anonimo ha detto...

Sinceramente non so se sarebbe stato giusto fermarsi o giocare o fermarsi solo il giorno di lutto nazionale (venerdi) come è stato fatto.
L'unica puntualizzazione è che non vorrei che si desse stavolta, come spesso accade, la colpa SOLO alla macchina da soldi "CALCIO". Al massimo le responsabilità sono del CONI e di chi gestisce la macchina da soldi "SPORT" che avrebbe dovuto fermare tutti gli port visto che basket volley e altri oggi(sabato) giocheranno regolarmente e non credo che l'uomo-calciatore sia diverso dall'uomo-basket.
Ezekielelupo

Frisbee ha detto...

Ciao, se vuoi puoi leggere sul mio sito tre post sul terremoto d'Abruzzo con notizie e documenti. Per fare luce su una tragedia annunciata e per chiedere giustizia.

http://frisbee.ilcannocchiale.it/