sabato 30 gennaio 2010

Dio li fa EPOi li accoppia

Dicono: il calcio. E però quando passa il Giro ... i ciclisti, il fascino che sa esercitare quella carovana di atleti con il suo contorno di biciclette, motociclisti, automobili e giornalisti, tecnici, e le belle ragazze a fare da splendida cornice ad un mare di folla che si accontenta di ore di attesa sul ciglio della strada per assaporare pochi secondi, attimi, in cui sfrecciano i loro beniamini su due ruote.
Le epopee dei grandi sono in bianco e nero o immortalate in canzoni splendide.
Pochi sono i nomi recenti che ci dicono qualcosa di paragonabile.
Tanto di cappello a Moser e Saronni ma la TV a colori ci parla di Pantani, l'ultimo eroe che ha fatto saltare sulla sedia milioni di italiani così come lui si alzava sui pedali .
La macchia del doping, la trsistezza della sua morte non scalfiscono l'immagine di chi, comunque, portava sulle strade, sulle montagne, su quelle curve il senso vero della fatica, il senso del ciclismo. Un'immagine che riesce a non essere offuscata anzi: essa stessa offusca la presenza di tanti loschi figuri che, dietro le quinte degli interessi economici, imbrogliano con siringhe e tanta "farmacia" come direbbe Zeman.
Ma le lezioni, anche le più dure e tristi, non sembrano servire a fare cambiare rotta al declino degli interessi in campo sportivo in generale e ciclistico in particolare.
A volere essere buoni, potremmo dire che stavolta il doping ha assunto un carattere di tipo familiare. Ma ancora una volta, non è una buona notizia.

1 commento:

Mancio ha detto...

purtroppo rischiamo di farci l'abitudine... anni a "partecipare" alle imprese sportive, salvo poi svegliarci e renderci conto che in molti casi era realtà virtuale :(