Insomma, è finalmente arrivato il momento di usare la parola
giusta: Fuorilegge.
Non è una parola inutilmente pesante. è solo la parola
giusta per definire un comportamento al di fuori di una legge, di una norma che
faticosamente, negli anni, si sta cercando di introdurre al paesello, mentre in
tanti altri luoghi quella che qui sembra essere una rivoluzione copernicana, è
una banale prassi consolidata, una ovvia, scontata normalità.
Per mesi sciacalletti, benpensanti, e buontemponi di
periferia a basso costo e talora a prezzi di realizzo hanno ululato alla luna,
hanno dato all'untore, inveito contro l'Amministrazione che non comunicava ai
cittadini, poveri cocchini ignari del fatto che i cassonetti non sparivano
perchè se li rubavano o che apparivano strani cestelli tutti uguali ma non
perchè erano in svendita da IKEA, ma perchè le cose stavano cambiando; e
facevano finta di non capire il perchè iniziavano i viaggi della speranza vero
i quartieri ancora con i cassonetti, e poi le frazioni, e poi le campagne; e
ora ogni angolo utile.
Ora è chiaro, credo. Non era questione di comunicazione, di
punti di attenzione, di uffici start-up che non funzionavano, di numeri verdi o
di indirizzi di posta elettronica.
Non è questione di "sporcaccioni", come i
buontemponi del giornale lì continuanio a chiamare questa gente.
Caro Michele, penso che tu mi sia testimone del fatto che
fin dall'inizio ho osteggiato queste spiegazioni, queste fandonie. Da sempre,
crudelmente forse, ho pensato e detto e scritto che la causa di tutto ciò sia
da ricercare, e senza alcuna fatica: trovare, nella natura e nell'infimo
livello di senso civico di una comunità pigra, indolente e spesso perfino
insolente, arrogante nell'illudersi di vivere nel passato, un passato che non
tornerà, in cui tutto è dovuto.
Ci vorranno anni, generazioni, certo non mesi, per arrivare
ad un livello degno di una comunità all'altezza della situazione.
Nel frattempo non invidio il tuo ruolo, stretto tra
fuorilegge e sapientoni.
Fra chi si affaccia solo per fregarsi il sacchetto di
terreno mugugnando sottovoce che "tand so' tott chiacchi'r" ed una
manica di bambini entusiasti che, fra qualche anno, si chiederanno come mai i
loro genitori, i loro nonni fossero così stronzi da non capire in quale merdaio
li stavano ficcando, pensando di fare i furbi, ma in realtà avvelenandoli giorno
per giorno, beh, è fin troppo facile scegliere da che parte schierarsi.
In bocca al lupo!
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