venerdì 28 marzo 2008

Llora el telefòno

La notizia in sè non dovrebbe dire molto. Affermare che in un Paese, chiunque può usare un mezzo di comunicazione come un telefonino, nel terzo millennio, dovrebbe apparire come qualcosa di banale. Eppure, se è passata con ampia enfasi su tutti i media, una ragione ci sarà.
La Signora mi fa: "Absurdo! la gente muore di fame e che cosa fanno? Liberalizzano l'uso del cellulare! Ma per piacere!"
Ineccepibile, a primo acchito. La cosa, però, a pensarla bene è molto più complessa; è vero, in un paese in cui si raziona il cibo, pensare a liberalizzare l'acquisto e l'uso di un bene superfluo, appare contraddittorio.
Pensandoci bene, chi potrà usufruire di tale bene di lusso? A parte i funzionari del partito, i militari ed alcuni burocrati, beh, se non fosse che zio Fidel disse (vedi film-documentario: Comandante, regia di Oliver Stone) che a Cuba non ci sono prostitute, direi che questa categoria di persone ne avrebbe facile accesso (gli euro valgono molto; più dei dollari). Poi eventualmente i parenti degli emigrati, con le rimesse. Già messa così, credo che oltre il 90 per cento della popolazione se ne comprerà almeno uno (a testa).
Da dove vengono i cellulari? Certo non dagli USA. Ci sarebbe l'embargo (scusate il condizionale, ma è d'obbligo; o forse il fatto è che le tute Reebok che indossa zio Fidel sono made in China) ma secondo voi, Corea e Cina, che ci stanno a fare?
Riflettendoci, anche da qui (per non parlare del Venezuela e del Brasile; l'Argentina no, poichè la signora Kirchner ha i suoi problemi: è stata "cazerolazada" anche lei), allora, potrebbero arrivare non solo cellulari e computer ma anche alimenti. Eppure, la gente è costretta a mangiar repollo quando anche il riso scarseggia.
Il discorso si complica. Manca il cibo, la gente scappa, i balseros sembrano non finire mai. Eppure il bicchiere va visto mezzo pieno ed allora diciamo che Cuba apre spiragli; tenui, ma li apre.
Certo, non ci fosse il problemino dei diritti umani. Dice: che c'entra?
C'entra.
Ogni volta che si parla della miseria del popolo cubano, si da la colpa all'embargo.
D'accordo, ma come si giustifica l'embargo economico con la tortura e la violazione dei diritti umani?
Giorni fa ascoltavo lo sdegno di alcuni politici (alcuni illustri, altri francamente meno) che, a margine della vicenda Bolzaneto, gridavano alla scandalo di un paese (l'Italia) dove l'ordinamento giuridico non prevede la tortura (in Italia?) e che ciò fa di esso un paese non civile e di democrazia a rischio (l'Italia ...), come l'Argentina dei Generali...
Decisamente la confusione dovuta alle contraddizioni legate ad un paese come Cuba è difficile da decifrare.
Capita, infatti, che due sere fa, mercoledì 26 marzo, durante la trasmissione radiofonica "Zapping" su Radio Uno viene intervistato il poeta cubano Armando Valladares (andate direttamente al minuto 44 e 20 secondi) e scopro che anche a Cuba la tortura (che venga praticata lo dice Amnesty International, non Bush) probabilmente non deve essere prevista come reato dal governo Castro.
Chissà! considerato che comprai il mio primo cellulare nel lontano 1997 e che, nonostante da un paio d'anni (non da 49) il mese alimentare delle famiglie si sta accorciando (ma non credo che si mangi verza dal 21 del mese), forse in Italia non stiamo messi poi così tanto male.
...
Ogni qualvolta si parla di problemi legati alla salute (dal doping alle frodi alimentari) si dice che la legge italiana è la più rigorosa del mondo.
Intanto, la diossina nelle mozzarelle di bufala la scoprono in Giappone.
Complimenti ai controlli.
...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti verrebbe da scrivere 'Buongiorno Cuba', ma poi leggi ancora dei diritti calpestati e ti rendi conto che la strada da compiere per questo paese è ancora tanta.
Al massimo hanno intravisto qualche raggio di sole.
Per quanto riguarda il comportamento ambiguo dei parlamentari...la notizia non mi stupisce.

Per quanto riguarda le mozzarelle, la qualità e le certificazioni di cui tanto si parla che fine hanno fatto?
Se il Giappone e la Corea non avessero bloccato la merce, noi avremmo venduto mozzarelle con una percentuale di diossina maggiore della norma.
Ma che bravi che siamo noi italiani!
Magari se De Castro passa da Mola, visto che è candidato in Puglia, una domandina al ministro la facciamo...