"Ha dimostrato buona mira il giornalista iracheno che ieri ha lanciato le sue scarpe verso George Bush durante una conferenza stampa. Certamente il ragazzo si era allenato molte volte lanciando le sue scarpe contro Saddam Hussein quando egli era presidente del suo Paese ..."
(tradotto da "Periodista valiente"; in BlogBis)
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"Non mi interessano i soldi, voglio solo i quadri con i culi". Bisogna ammettere che Tinto Brass, all'atto pratico, non rinnega nei fatti quella che da sempre è stata la sua filosofia.
Per i tragicomici scherzi della lingua italiana, l'onirico si veste di ironia: nell'articolo si legge che fra il famoso Tinto ed il fratello Andrea ci sia "una spaccatura". Già: che altro?
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La guida al volante in condizioni non idonee a causa dell'uso di alcool da parte del conducente e le relative misure di prevenzione sono oggetto di discussione.
Le onde emotive sembrano in grado di determinare le scelte del legislatore e ciò inevitabilmente porta a puntare sull'inasprimento dei limiti oltre i quali scattano le pene sempre più severe. Prima di rendere i controlli sulla velocità a prova di ricorso dell'automobilista, sono passate generazioni di autovelox. Oggi si legge di ricorsi andati a buon fine basati sul fatto che un collutorio può ingannare il palloncino.
Capisco che non sia facile fissare un limite, e sono convinto che non per tutti sia applicabile la stessa soglia di rischio. Ma non può essere l'attesa di avere la prossima morte per incidenti da alcool a determinare l'ennesimo abbassamento della quantità di alcool nel sangue. Che a esasperare il discorso, si arriverà al momento in cui l'unico valore ammesso di alcool nel sangue sia ZERO. Che, secondo me, non sarà il peggiore dei mali, anzi! è il limite che auspico, non foss'altro perchè è l'unico valore incontrovertibile e non soggettivo.
A chi va a scuola guida, si dice che quando c'è il rosso al semaforo, anche se non passa nessuno, ci si ferma. E se passi, becchi la multa. Fine della storia.
A chi va a scuola guida, da domani, da oggi, si deve dire che quando bevi anche un solo sorso di alcool non guidi. Senza margini di tolleranza: la soglia limite è zero. Se ne hai di più non guidi. E se guidi e ti beccano, non guidi più per un tot tempo. Fine della storia.
Capisco che un provvedimento del genere susciterebbe le ire ... dei produttori di auto? Degli automobilisti? NO! Dei produttori di vino ed alcolici in genere. Mi immagino sulle bottiglie di vino, di quelle che costano un occhio della testa, quelle che fanno fare bella figura al "sistema paese", quelle che vanno fino in California, ed ai VinItaly di tutto il mondo, finalmente la scritta:
"Questo Brunello di Montalcino può provocare incidenti stradali mortali", oppure:
"Con questo Ferrari Brut puoi morire alla velocità di una Formula 1 invece di aspettare trent'anni per avere un cancro ai polmoni" (come diligentemente spiegato sui pacchetti di sigarette).
Scritte sulle bottiglie a parte (però come mai ora anche per il gioco del lotto o dei gratta e vinci ci sono le scritte del tipo: "gioca con moderazione" ma nessuno si sogna di macchiare l'estetica delle bottiglie di vino con gli analoghi avvisi?) secondo me manca una vera prevenzione. Anche dura.
All'estero si fanno campagne shock per esempio contro l'uso dei cellulari mentre si è al volante:
in Inghilterra, in Francia, in Spagna. Perchè non anche per l'alcool?
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3 commenti:
più che spaccatura..spaccazza!
il limite zero è assurdo..cmq...
per quanto riguarda tutto il resto la questione è sempre quella lo stato nn fa delle campagne o quando lo fa SBAGLIA perchè c'è un errore di fondo.... già si freega quei soldi!
esempio: con che faccia inasprisce o fa leggi contro i fumatori (e lo fa quindi faccia da ..."spaccatura")se ha il MONOPOLIO? stesso discorso vale per l'alcool.... e magari chssò anche per i cellulari, nel senso che la TIM è l'ex azienda di stato......
comunque .... notevole la spaccatura!
Ovviamente sui limiti ognuno la pensa come vuole sui limiti ammissibili, fino a dove sono ragionevoli.
Il fatto è che ognuno vuole che la legge la si faccia prendendo come parametro se stessi e le proprie abitudini, considerando quello il limite ragionevole da adottare.
Nè più e nè meno come accade per le cinture di sicurezza (chi le indossa in città? "Tanto si va piano; è più il fastidio a metterle e torglierle ogni volta; tanto se ti devi fare male ti fai male anche a trenta all'ora e tanto vale", ecc. ecc.) o i cellulari quando si guida.
Mi ricorda quella ragazza che confessa ai genitori di aspettare un figlio e, alle rimostranze dei suoi "Ma come? sei incinta?" risponde: "si, ma poco poco".
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