domenica 19 aprile 2009

Quei sensi di colpa

A tanti di noi, quando bambini, quando non volevamo mangiare una minestra sgradita, i genitori dicevano: "Pensa a tutti quei bambini che non possono mangiare".
Questa frase induceva varie reazioni in noi bambini: c'era chi ci pensava su, altri che se ne fregavano, altri che in cuor loro solidarizzavano ma ugualmente non avrebbero mangiato la minestra.
Ed anche le intenzioni dei genitori che usavano queste frasi erano differenti: qualcuno intendeva toccare la sensibilità dei figli ed instillarvi un sano senso di repsonsabilità e rispetto per ciò che potevano avere, altri, più brutalmente, si accontentavano di un becero senso di colpa: "basta che mangiano!".
Escludendo questi ultimi (indurre una paura è sbagliato; eppure ancora oggi, mamme giovani gridano ai loro figli: "non ti allontanare che c'è il vecchietto!", o l'uomo nero o "u gagheur", a scelta), non so dire se fosse giusto che i genitori ci dicessero quelle parole. Purtroppo non è facile con gli adulti fare giungere il giusto messaggio se le parole non vengono ben pesate.
Figuriamoci con i bambini.
Ma penso che comunque sia giusto "rischiare". Perchè è importante che tutti si ricordino, sempre e non solo quando anche nei paesi "ricchi" arriva "la crisi" che la cosa più importante sia apprezzare e valorizzare ciò che abbiamo e ciò che ci viene dato.
Eppure da mesi dai media giungono messaggi a non sprecare, sembrando come se gli inviti a "risparmiare" siano misure eccezionali, e che lo spreco sia una cosa normale ed ovvia in epoca di vacche grasse e la oculatezza sia una triste necessità di cui vergognarsi quando i tempi "di crisi" finiscono.
Ho visto casualmente un video che, prima ancora che farmi riflettere su certe cose, mi ha fatto ricordare scene che ho visto pochi anni fa, quando mi sono trovato a "qualche chilometro" lontano dalla bella Italia.
Non dovrebbe essere necessario toccarle con mano, certe situazioni; potrebbe essere sufficiente non cambiare canale quando si trasemttono certi reportage dal "Sud del mondo". O forse basterebbe vedersi documentari di pochi decenni fa e scorgere in quelle facce magre, scure per lo sporco e con i capelli corti per evitare i pidocchi, i volti dei nostri genitori o al massimo dei nostri nonni. E capire che se loro ci dicevano: "Mangia, e pensa a quanti bambini non possono mangiare" forse quei bambini non erano chissà dove; forse erano proprio loro, pochi anni prima.

2 commenti:

Mancio ha detto...

il tuo post è bello, toccante e condivisibile.... il video è poi un pugno nello stomaco....
ma devo ammettere che da sempre quando mi hanno detto pensa ai bambini che non possono mangiare, ho sempre detto di portare a loro quella minestra....
(in fin dei conti non era neanche un sacrificio visto che nmon mi piaceva)
Per quanto riguarda l'uomo nero, il vecchietto ecc.... idiozia era ed idiozia è (senza mezzi termini)capisco che fare il genitore sarà una delle cose più difficili da fare, però questa pratica è inammissibile.....(poi parliamo di razzismo...... l'uomo nero..... e che ne sai se nn parte tutto da lì?)

yina ha detto...

al ver el video me pasaron por la mente muchas cosas, muchos recuerdos y pensamientos, me gustarìa decirte algo de màs peso, pero es que aùn tengo el nudo en la garganta...lo màs triste es pensar que casos como estos existen en muchas partes del mundo y lo màs triste aùn es que probablemente son en aumento... en todo caso es un bel post frank.