venerdì 17 aprile 2009

U palummidd

Laddove non arriva la Natura ad offrire suggestioni, paesaggi, panorami, ambienti dove perdersi ammirati, può arrivare l'Uomo con il suo ingegno, le sue opere, le sue creazioni.
Al paesello, per esempio, è toccata la pagliuzza più corta quando l'Architetto ha disegnato la costa, qualche annetto fa, per cui qui è toccata una anonima costa bassa rocciosa ed a Polignano una falesia suggestiva e spettacolare. Poi è arrivato un architetto a provare a ridisegnare il tutto (o almeno una parte); i risultati non so quali saranno, ma i tempi si preannunciano ugualmente geologici.
L'Uomo, dunque, prova a sopperire con le sue opere a ciò che la Natura non gli ha concesso. Magari con un Castello, con dei bei Palazzi, centri storici, giardini ... oppure, come ho appena detto, ridisegnando un litorale diverso da come l'Architetto lo aveva realizzato.
Ma poichè fatti non fummo per viver come bruti, non ci si accontenta, al paesello.
Richiamare frotte di turisti non può essere onere da lasciare solo a Zì Luigi o ad uno dei lungomari più belli d'Italia e forse del mondo. Ed allora, visto che la Toscana ha l'isola d'Elba, la Sicilia le Eolie - o Lipari, come si leggeva sui vecchi sussidiari ai tempi del maestro unico - (anche se così non vale, visto che già la Sicilia è un'isola), Foggia ha le Tremiti, in attesa di passare alla Libia (le Diomedee, non Foggia), Taranto ha San Pietro e San Paolo e Polignano lo Scoglio dell'Eremita, anche qui,al paesello si è pensato all'isola.
Non sembrava così difficile, ma qualcosa non è andato per il verso giusto e chissà se e per quanto tempo ancora l'isola dovrà rimanere quello scoglio semi-sommerso fra il Gabbiano e la Conchiglia dove, ragazzi, abbiamo trascorso estati indimenticabili lasciando ricordi e brandelli di pelle quando batteva il maestrale e noi incoscienti cercavamo di domare i cavalloni.
Qualcuno, però, sia pure involontariamente ebbe anni fa una idea geniale. E costruì un mostro: il Molo di Levante. Ci voleva poco, molto poco a realizzare dei pennelli idoneamente dimensionati e posizionati per limitare i danni quando episodicamente il vento di Levante decide di irrompere nel porto. Invece si pensò di realizzare un'opera mastodontica ed altrettanto dannosa.
Gli effetti negativi non si sono fatti attendere. I primi a preannunciarli furono ovviamente i marinai, ovviamente inascoltati; poi i pescatori che notavano che il filo necessario alle loro lenze per raggiungere i fondali diventava sempre più corto; infine bagnanti e coppiette che vedevano accumularsi sulla riva all'attacco del Molo (Puntcidd) alghe e rifiuti.
A dire la verità, anche un geologo di periferia lo faceva notare, giustamente snobbato, dapprima in comissione edilizia ad un architetto romano (progettista di un porto turistico mai nato), e poi conversando con colleghi ed amici mentre un modellino che cercava di giustificare il porto turistico (di un altro architetto, stavolta catalano) e lo spostamento dei cantieri navali, faceva simulazioni con l'acqua ma si dimenticava del trasporto solido.
Con l'aiuto di una solerte gestione, da un po' non viene assicurato il dragaggio dei fondali del porto.
Quale è il risultato di tutto ciò? Un miracolo! Al paesello, presto, avremo un lago. Un bel laghetto costiero (ma che si credono, sul Gargano, che solo loro possono avere i Laghi di Lesina e Varano? E che si pensano, quei benedetti foggiani? Che solo loro possono avere le zone umide fra le più belle d'Italia e forse d'Europa?
Poi, diamo tempo al tempo, questo bel porto, diventerà un lago, uno stagno, una palude, nu palummidd e poi, chissà, con un po' di fortuna (se la natura ci viene finalmente incontro), un po' di subsidenza e fra qualche centinaia di migliaia di anni, tutte quelle alghe sepolte sotto un idoneo carico di sedimenti (mica si può sperare che gli scavi di cantiere vadano all'infinito ad accumularsi per fare rinterri dove un dopodomani verrà realizzato un park&ride), diventeranno idrocarburi. E così, mentre tutti (o quasi) avranno gli impianti solari, e fotovoltaici, e le riserve di idrocarburi nel mondo saranno esaurite, Mola entrerà fra i primi 100 comuni produttori di combustibili fossili.
...
C'è un però.
Incredibile quello che riesce a fare la Natura. I residui di posidonia spiaggiata rappresentano un problema ambientale e igienico per tutte le zone costiere del Mediterraneo, tranne a Mola. Sarà un esempio di speciazione (Posidonia oceanica molensis)? Chissà!
Se, però, un giorno, qualche misterioso orco armato di protervia, certo di non doverne rispondere ad alcuno, dovesse decidere di dare una improvvisa accelerazione ai lavori di dragaggio dei fondali del porto, di pulizia dei litorali, e di ripristino di un minimo di decoro, dignità ed igiene a quel tratto di area portuale, cosa ne sarà del novello sito di rilevante interesse naturalistico che Madre Natura ha creato?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il cantante dei Metallica è di un bono imbarazzante.

Frisbee ha detto...

Ma non è che hai sbagliato blog....

Frisbee ha detto...

Sul mio blog l'incredibile verbale della Commissione Grandi Rischi riunitasi solo sei giorni prima della scossa fatale.

http://frisbee.ilcannocchiale.it/