mercoledì 16 febbraio 2011

Il sesso dei giudici

Il sesso dei giudici dovrebbe essere come quello degli angeli. Non dovrebbero avere sesso, i giudici. Non dovrebbero avere sesso questi uomini e donne, questi rappresentanti dello Stato, quando indossano la loro brava toga e presiedono un processo.
...
Ovviamente, visto che ci si trova a vivere in Italia nell'anno 17 d.B., questo non è vero. Non deve essere vero. Non si vuole che sia vero.
La notizia che il Presidente del Consiglio sarà giudicato con rito immediato, udienza convocata il 6 aprile, è stata affiancata dalla non-notizia che a giudicare Berlusconi saranno tre donne.
Enfasi.
Ma perchè?
La Legge è uguale per tutti. Questa frase (distorta in un modo totalmente idiota con la appendice senza senso: "ma per qualcuno è più uguale che per altri", che a leggerla con attenzione è una vera e propria minchiata; e come tutte le minchiate fa presa su molti) è presente in tutti i tribunali d'Italia e dovrebbe essere la garanzia che chiunque, di fronte a un tribunale, deve sentirsi tranquillo almeno del fatto che esiste "la legge", e che in virtù di essa, proprio come la morte nella livella di Totò, almeno per un po' ricco o povero, saggio o stolto che tu sia, sei uguale di fronte alla legge, di fronte allo Stato. Stato che è rappresentato dai giudici.
Che applicano la legge. Talora, la interpretano.
Ecco, questa è una cosa probabilmente meno idiota della faccenda del "più uguale". Si dice: "la legge ai nemici si applica, per gli amici si interpreta".
Questo senso di soddisfazione che mi è parso aleggiare in larga parte dell'opinione pubblica nell'apprendere che "a giudicare Berlusconi sono state chiamate tre donne", la dice lunga su due cose:
1 - la legge è uguale per tutti, ma la giustizia no;
2 - la speranza che questa non uguaglianza della giustizia nel giudicare l'imputato Berlusconi per alcuni ricade nel sesso dei giudici.
L'ipocrisia di chi, prima di un processo, dice: bisogna avere fiducia nella giustizia, si è dissolta come nebbia al sole nel momento in cui è apparso il sesso dei giudici.
L'avere sottolineato questo aspetto evidenzia come ci si aspetti che una vicenda processuale debba essere vista non con gli occhi di chi vede i fatti, li analizza e arriva ad una conseguente sentenza, ma con gli occhi di una donna che vede un ricco vecchio porco che tromba come tanti sognerebbero di fare con ragazze che a lui volontariamente si offrono, non avendo mai voluto intraprendere l'ardua strada dello studio e del lavoro ma la scorciatoia della camera da letto e del proprio avvenente corpo; e che per questo ci si deve indignare (Repubblica dixit).
Non va bene.
Se la sentenza dovesse essere realmente condizionata dal sesso dei giudici, sarebbe veramente la vera goccia che fa traboccare il vaso di un paese allo sbando. Un paese in cui realmente non ci si può fidare della imparzialità della legge prima e della giustizia poi, ma ci si deve affidare alla buona sorte di avere un giudice uomo o donna a seconda dei casi.
Sono realmente poco interessato al fatto che Berlusconi verrà giudicato colpevole o innocente; mi interessa solo sperare che i giudici non siano nè uomini, nè donne. Siano solo giudici, senza sesso e con solo il codice alla mano.
E quando emetteranno il verdetto, non sia stata solo la legge, ma anche la giustizia uguale per tutti. Uomini, donne o Berlusconi che siano.

5 commenti:

Mancio ha detto...

quello che dici tu è giusto.
non è questo il modo di riportare le notizie come fanno i mass media.
qui ci troviamo di fronte a dei reati e come tali devono essere giudicati

Pietro Blu Giandonato ha detto...

Scusate, ma mettere la questione in questo modo ("Siano solo giudici, senza sesso e con solo il codice alla mano") non rende giustizia proprio... alla giustizia.
Questo cazzo di paese si sta dividendo sempre più brutalmente tra pro o contro Berlusconi, giustizialisti contro garantisti, e ci stiamo dimenticando che tutto si basa sull'ordinamento dello Stato ovvero il Parlamento, il Presidente della Repubblica, il Governo, la Corte Costituzionale, la Magistratura e gli enti pubblici territoriali (Regioni, Province e Comuni).
Ognuno di di questi "membri" (termine non casuale) è autonomo e dovrebbe agire in nome e per conto del c.d. "popolo sovrano". Personalmente, come "membro" di quest'ultimo, devo avere fiducia in ciascuno di essi, ma anche la facoltà di valutarne l'operato in funzione di ciò che fanno per me.
Bene, un giudice ha comunque dei vincoli nel suo lavoro, che sono definiti proprio dagli altri pezzi dello Stato, e la eventuale soggettività nel giudicare non mi è sembrato abbia mai danneggiato gravemente un politico (anche uno come Previti condannato fino in Cassazione oggi se ne va tranquillo in giro). Solo gente come Enzo Tortora, che politico lo diventò dopo essere stato incriminato, è morto di malattia a causa della giustizia "soggettiva".
Un Presidente del Consiglio invece avrebbe tutto il diritto di sparare a zero sugli altri pezzi dello Stato, e pisciare letteralmente in testa al popolo sovrano (vedi ultimo decreto milletasse) e farsi giustificare/ammirare per il suo priapismo. Almeno D'Annunzio ha lasciato delle grandi opere ai posteri.
Ebbene, avere il timore che tre donne giudice possano essere imparziali, quando comunque estratte a sorte, è dubitare dello stesso ordinamento dello Stato.
La legge è uguale per tutti finché saremo convinti che esista la giustizia, se ne dubitiamo, allora Berlusconi e il suo modo di essere ha definitivamente vinto.

Franko ha detto...

Blu ... e c'era bisogno di incavolarti così per dire la stessa cosa?
A parte questo, io sono (resto) dell'idea che la morbosità che qualcuno ha manifestato nel sottolineare il sesso dei giudici, (mal)nasconda la speranza che possa essere questo un fattore che potrebbe influenzare il giudizio finale in senso avverso all'imputato berlusconi.
Altri, esattamente al contrario (e gli estremi si toccano), anno sottolineato questo aspetto della giuria tutta al femminile: ecco ora che tipo di serenità di giudizi ci possiamo aspettare?
In entrambi i casi il ragionamento mi sembra realmente irrispettoso proprio del ruolo stesso del giudice.
Che valuterà i fatti, ed emetterà una sentenza.
Quale che sia, qualcuno ne resterà scontento: ma l'alibi è stato già confezionato.
PS - Tortora fu vittima di giustizia malata, non soggettiva. Quel periodo, quella candidatura, quel calvario lo ricordo purtroppo bene.
PPS - Anche berlusconi, come D'annunzio vuole lasciare ai posteri grandi opere. Non era lui che voleva il ponte sullo stretto? (se non mi perdoni questa battutaccia, la prox volta a bowling ti massacro!!!)

Pietro Blu Giandonato ha detto...

Sono incazzato con le tonnellate di chiacchiere su donne giudice e filmini "innocenti" di 5 (diconsi cinque) minuti che (di)mostrerebbero una tranquilla serata a Villa Certosa.
Mentre Tremonti ci infula (scusa, ho un correttore ortografico molto puritano (altro termine storpiato dal quel maiale di Ferrara)) col milleproroghe e un finto federalismo che ci tassa sempre più.
Parliamo di queste cose, e lasciamo che Berlusconi bruci all'inferno, tra qualche mese, o tra cent'anni. Che almeno voglio avere la libertà di dire che un porco sfruttatore del genere questo si merita.

Franko ha detto...

Parole sante.
Il Maghreb brucia e Montezemolo è terrorizzato che in Barhein potrebbe saltare il GP di Formula 1 (ma pensa te, Montezemolo, quello che secondo alcuni doveva essere il "papa straniero", il salvatore della patria, quello che doveva traghettare un governo tecnico o di transizione o di salute pubblica ... poi dicono che vince sempre Berlusconi), l'emergenza umanitaria, il milleproroghe, il sonno (sotto le ceneri) della svolta nucleare, l'occupazione, MilanoExpo e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel paese intero, gli investimenti sulla ricerca ...
Blu, la classe politica italiana è quella che è ... ma come può la stampa e i cosiddetti "intellettuali" pensare che si stia facendo un buon lavoro monopolizzando il loro ruolo sulla distruzione di berlusconi sulla base di questi reati "infamanti"?
Ne ho le scatole piene anche d Santoro e Travaglio: "Presa diretta", almeno, parla della situazione carceraria in Italia ...