Tanti e tanti anni fa, l'Italia del tennis schierava una nazionale che in Coppa Davis metteva paura a potenze quali la Svezia, gli Usa, l'Australia; era il periodo in cui la maglia azzurra (erano sponsorizzate anche allora, le divise, ma almeno erano "uniformi" e non carnevalate) la indossavano atleti che si chiamavano: Panatta, Bertolucci, Barazzutti, Zugarelli ...
Era il periodo in cui l'Italia andava nel Cile di Pinochet e gli rovinava la festa, ai generali, come non seppero fare gli olandesi in Argentina.
L'Italia che raccoglieva magre figure da artisti della racchetta come Panatta e Bertolucci ma che, proprio perchè artisti, andavano a Montecarlo e vincevano il doppio contro la coppia McEnroe - Fleming.
Era l'Italia che andava a giocarsi la finale di Coppa Davis negli Usa raccattando un misero 5-0, senza (se non ricordo male) nemmeno un set. Ma era un'Italia orgogliosa che, pronostici contro, come suol dirsi "se la giocava". E quella finale, di quel lontano 1979, era realmente a pronostico chiuso; chissà a quanto davano (se mai la davano) l'Italia vincente..
Il cerimoniale prevede che, prima del primo incontro, a centro campo si schierino le due squadre, e si trasmettano gli inni nazionali. sembrava di vedere le pubblicità dei Gratta e Vinci: "Ti piace vincere facile?". A Barazzutti, dopo, fu chiesto: "Con che spirito affrontavate questa finale? Cosa vi passava per la testa prima del match?". La risposta fu più o meno questa: "Sapevamo che avevamo i pronostici contro e certamente non ci facevamo illusioni. Poi, quando partirono le prime note dell'Inno di Mameli, quella musichetta ci mise allegria, ci dette coraggio ed ottimismo e ci dicemmo: ma si dai! Giochiamocela, come va, va!"
Sentii quelle parole e mi vennero in mente gli inni nazionali di quelle nazioni sventurate tipo Bulgaria, Romania, URSS, DDR che sembravano (e sembrano) inni al suicidio di massa ...
"In effetti", pensai e ne parlavo con Alberto, il mio amico tennista, "almeno in questo siamo un popolo fortunato; il nostro inno mette allegria, è simpatico, sarà pure una marcetta con un testo strano e magari anacronistico, però ... dai, ti mette ottimismo ... non quelle cose mosce e noiose ... CHE PALLE!!!"
...
Poi, ieri, la terza serata della 61-esima edizione del Festival di Sanremo ...
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venerdì 18 febbraio 2011
venerdì 27 febbraio 2009
... e scusate se mi ripeto ...
Pochi giorni fa il dubbio, rimasto tale, di come sarebbero andate le cose nel caso in cui la morte di Eluana fosse accaduta alle 20,10 del sabato 21, serata finale di SanRemo.
Magari sarebbe stato più facile per Canale 5 interrompere La Corrida e dare spazio a Mentana ed al suo Matrix; che chissà, piccolo incrociatore contro la corazzata SanRemo, avrebbe affondato il nemico o quanto meno provocato seri danni.
Lo dico perchè evidentemente ci vuol poco a ipotizzare che RaiUno, la sensibile Rai Uno del solidale Vespa, la rete che non ci pensa un attimo a stravolgere il palinsesto rinviando l'ennesima inutile fiction del lunedì sera, avrebbe al più dedicato il minutino di raccoglimento introdotto dall'ars dolendi di Paolo Bonolis sul palco del Festival; e forse la sorniona solidarietà di Vespa la avrebbe offerta Mentana al suo rivale-collega di Porta a Porta. Il quale avrebbe reclamato, ma certamente non si sarebbe dimesso.
Resta invece confermata, ancora una volta, l'arte di trasformare, da parte di certuni, il bersaglio delle proprie critiche nel migliore dei nostri amici, non per ciò che costui fa ma in base a contro chi si scaglia o da chi ha subito un torto/danno.
Ieri è toccato a Santoro la proclamazione del piccolo eroe mediatico Mentana; lo stesso Chicco Mentana, fino a ieri perennemente affogato nel calderone dei leccaculo di Berlusconi in Mediaset, oggi accarezzato e coccolato come eroe ribelle. Dopo Lerner e Santoro, scommetterei su una sua partecipazione sul divano della Dandini o ospite da Fazio.
Chissà se, ospite da loro, avrò maggior fortuna e potrò ascoltare la domanda che sto ponendo io da alcuni giorni e che ho ribadito poc'anzi ancora una volta (da Fazio, onestamente, me l'aspetterei).
Limitiamoci, oggi, a scoprire quanto candida ed innocente sia stata per quasi 20 anni in Mediaset l'anima di Mentana: E a chi l'ha accusato di aver fatto finta di non conoscere le esigenze di una tv commerciale, ha replicato: «Non accetto questa lezioncina. Questa è una tendenza nuova, in 17 anni non era mai successo» (vedi qui)
Vincitore del Premio: Alice nel Paese delle Meraviglie.
Magari sarebbe stato più facile per Canale 5 interrompere La Corrida e dare spazio a Mentana ed al suo Matrix; che chissà, piccolo incrociatore contro la corazzata SanRemo, avrebbe affondato il nemico o quanto meno provocato seri danni.
Lo dico perchè evidentemente ci vuol poco a ipotizzare che RaiUno, la sensibile Rai Uno del solidale Vespa, la rete che non ci pensa un attimo a stravolgere il palinsesto rinviando l'ennesima inutile fiction del lunedì sera, avrebbe al più dedicato il minutino di raccoglimento introdotto dall'ars dolendi di Paolo Bonolis sul palco del Festival; e forse la sorniona solidarietà di Vespa la avrebbe offerta Mentana al suo rivale-collega di Porta a Porta. Il quale avrebbe reclamato, ma certamente non si sarebbe dimesso.
Resta invece confermata, ancora una volta, l'arte di trasformare, da parte di certuni, il bersaglio delle proprie critiche nel migliore dei nostri amici, non per ciò che costui fa ma in base a contro chi si scaglia o da chi ha subito un torto/danno.
Ieri è toccato a Santoro la proclamazione del piccolo eroe mediatico Mentana; lo stesso Chicco Mentana, fino a ieri perennemente affogato nel calderone dei leccaculo di Berlusconi in Mediaset, oggi accarezzato e coccolato come eroe ribelle. Dopo Lerner e Santoro, scommetterei su una sua partecipazione sul divano della Dandini o ospite da Fazio.
Chissà se, ospite da loro, avrò maggior fortuna e potrò ascoltare la domanda che sto ponendo io da alcuni giorni e che ho ribadito poc'anzi ancora una volta (da Fazio, onestamente, me l'aspetterei).
Limitiamoci, oggi, a scoprire quanto candida ed innocente sia stata per quasi 20 anni in Mediaset l'anima di Mentana: E a chi l'ha accusato di aver fatto finta di non conoscere le esigenze di una tv commerciale, ha replicato: «Non accetto questa lezioncina. Questa è una tendenza nuova, in 17 anni non era mai successo» (vedi qui)
Vincitore del Premio: Alice nel Paese delle Meraviglie.
lunedì 23 febbraio 2009
E se ...
Dell'ultimo festival di SanRemo in diretta ho visto solo, martedì, i minuti di uno stacco pubblicitario di Ballarò. In corrispondenza dello spazio spot su RiUno andava on onda la parte finale della orrida interpretazione di un testo di cui ignoro autore e titolo da parte di Benigni. Quella, capii dopo, era la parte "seria" dell'intervento. Su RaiNews24 poco dopo vidi la parte "comica". Il solito sketch, ripetuto mille volte: è dai tempi del PSI e di Craxi che il buon Benigni dice le stesse cose; solo che invece di dire: "Basta parlare di Craxi, poi dicono che ce l'ho con lui. Allora, Craxi..." (e giù risate ed applausi), dice: "Basta parlare di Berlusconi, poi dicono che ce l'ho con lui. Allora, Berlusconi..." (e giù risate ed applausi).
Comunque, divertente. Furbo ma divertente.
Poi tutto il resto del festival, scivolato via fra canzoni, contestazioni, polemiche, ospiti, Amici, conigliette, televoti, l'irruzione di Suor Laura e le tette (...) di Patty Pravo. Insomma, nessun inconveniente capitato a turbare il sereno scorrere del Festival e, soprattutto: ascolti record.
Già: gli ascolti.
Ieri sera in terza serata, puntata delle Iene, con ripetizione della intervista che alcuni anni fa Fabio Volo fece a Mentana. L'ex-Mentana ("qui a Mediaset si lavora bene"). Che se ne è recentemente andato sbattendo la Porta per le note vicende legate alla mancata modifica del palinsesto di Canale 5 la sera in cui morì Eluana Englaro.
Le sue polemiche dimissioni furono accompagnate tra l'altro dalla bonaria, sorniona solidarietà di Bruno Vespa che, invece, così come Emilio Fede, ebbe modo di andare in onda fuori palinsesto. Pur uscendo entrambi sconfitti nell'audience dal Grande Fratello.
Prese di posizione da parte di tanti. Prevalse (agevolato dal fatto che il fattaccio fosse accaduto sulle reti Mediaset?) lo sdegno e la condanna per la mancata modifica della programmazione della corazzata Canale5. Non si può preferire la Casa del GF al dibattito (l'ennesimo, ndb) su Eluana che era finalmente giunta al capolinea della sua tormentata esistenza.
...
Io oggi mi chiedo cosa sarebbe successo se quelle venti e dieci fossero scoccate sabato scorso ...
Comunque, divertente. Furbo ma divertente.
Poi tutto il resto del festival, scivolato via fra canzoni, contestazioni, polemiche, ospiti, Amici, conigliette, televoti, l'irruzione di Suor Laura e le tette (...) di Patty Pravo. Insomma, nessun inconveniente capitato a turbare il sereno scorrere del Festival e, soprattutto: ascolti record.
Già: gli ascolti.
Ieri sera in terza serata, puntata delle Iene, con ripetizione della intervista che alcuni anni fa Fabio Volo fece a Mentana. L'ex-Mentana ("qui a Mediaset si lavora bene"). Che se ne è recentemente andato sbattendo la Porta per le note vicende legate alla mancata modifica del palinsesto di Canale 5 la sera in cui morì Eluana Englaro.
Le sue polemiche dimissioni furono accompagnate tra l'altro dalla bonaria, sorniona solidarietà di Bruno Vespa che, invece, così come Emilio Fede, ebbe modo di andare in onda fuori palinsesto. Pur uscendo entrambi sconfitti nell'audience dal Grande Fratello.
Prese di posizione da parte di tanti. Prevalse (agevolato dal fatto che il fattaccio fosse accaduto sulle reti Mediaset?) lo sdegno e la condanna per la mancata modifica della programmazione della corazzata Canale5. Non si può preferire la Casa del GF al dibattito (l'ennesimo, ndb) su Eluana che era finalmente giunta al capolinea della sua tormentata esistenza.
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Io oggi mi chiedo cosa sarebbe successo se quelle venti e dieci fossero scoccate sabato scorso ...
mercoledì 18 febbraio 2009
Anche l'occhio vuole la sua parte
Leggo che la Zanicchi è stata eliminata dalla competizione sanremese.
Ora, premesso che ho visto e sentito nulla di Sanremo, con tutto il rispetto per la carriera di una professionista di lunga data della canzone leggera italiana, signora Zanicchi, Lei già per via di quel nome ... IVA ... sta antipatica a tanti ... poi si presenta con quel vestito!
Ripeto: non ho ascoltato la canzone, ma secondo me ha pesato la volontà di scongiurare il rischio di rivederLa sul palco con qualche altro organo sensoriale stampigliato sull'abito.
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