Italia, paese di santi, poeti, navigatori e neologismi.
Si cerca a tutti i costi di trovare un'inutile originalità nelle cose, nei fatti e nelle notizie, coniando un termine che possa accompagnare un evento di cronaca.
Io me la prendevo con i neologismi coniati per indicare gli scandali che vengono scoperti in Italia: Da Tangentopoli si sono susseguiti i vari; sanitopoli, calciopoli, vallettopoli, ecc. ecc.
Adesso, scimmiottando l'abitudine statunitense di dare un nome agli uragani (cosa che ha comunque un criterio), alle ondate di calore si stanno dando (non da parte del Istituto meteorologico ma da qualche buontempone che fa e dà le previsioni meteo su internet) nomi storico-mitologici: Scipione, Caronte, Minosse ... Chissà se, d'inverno, alle ondate di freddo verranno dati nomi tipo ... chessò ... Cody Maverick, Air Action Vigorsol, Scrat ...
Anche il sistema elettorale deve essere classificato con un nome che lo caratterizzi: Mattarellum, Porcellum, ora si pensa al Provincellum. Chissà se passa la ipotesi del sistema elettorale tedesco: il Merkellum, o quello alla francese: il Brunellum (in onore alla ex premier dame) ...
Io, modestamente, propongo il mio sistema elettorale: l'astensionellum.
Perchè, se anche il nome è una cagata ....
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venerdì 6 luglio 2012
martedì 10 gennaio 2012
Sceneggiate
«L'effetto deterrenza si fa anche con la propaganda. Incutere un sano timore è necessario»
Allora è vero che accanto alla necessità delle verifiche degli scontrini, c'era propaganda nei controlli delle auto di lusso?
Mentre in TV passavano le immagini della bella Cortina, con le donne impellicciate da capo a piedi e gli immancabili yorkshire al guinzaglio, con le vetrine sfavillanti di gioielli e con le auto di lusso (più o meno dello stesso lusso delle auto blu che stazionano di fronte a Montecitorio o che sfrecciano per le città con dentro poveri precari da 5000 euro al mese netti), dove anche il colore delle montagne e del legno delle case è più nitido dei boschi dell'Appennino, mi chiedevo che cosa c'entrassero le verifiche degli scontrini (non) emessi dai commercianti in negozi e ristoranti, con il fermare un'auto a Cortina e fare una verifica fiscale per strada, invece che incrociare i dati di una targa rispetto al proprietario, in un qualsiasi altro giorno dell'anno. Pensiamoci: cosa c'è di più facile del restare seduti in un ufficio del PRA, dell'AdE o da qualunque parte ci sia un terminale, e verificare le proprietà dei mezzi "sospetti"?
Altrimenti (ammesso e non concesso che qualcuno abbia creduto alla barzelletta che da oggi esiste il software costosissimo per entrare nei conti correnti degli italiani ... e perchè, prima no? qualcuno ha creduto alla barzelletta che "da oggi"?), tutti quei proclami sui controlli incrociati, tutte quelle lettere di verifica che arrivano a casa per chiedere (con toni minacciosi assurdi) di dimostrare la congruità fra reddito e proprietà, a cosa servirebbero?
Era proprio a questo che "qualcuno" si riferiva quando diceva: "questa è una azione di verifica normalissima ma infarcita di propaganda: è una sceneggiata". La risposta ovviamente, fra nonno Giorgio e zio Mario, fu la solita spalmata di melassa patriottica intrisa dei buoni consigli di chi arma se stesso per fare partire gli altri.
"Azioni legittime, nessuna propaganda".
E giù accuse di disfattismo, di spirito antitaliano, e quant altro. Che poi, sai che palle! Sai quanto me ne importa oramai da tempo dello spirito patriottico?
Oggi, però, il braccio armato della legge afferma candidamente: «L'effetto deterrenza si fa anche con la propaganda. Incutere un sano timore è necessario».
Ma che razza di discorsi sono? E non ce ne veniamo con i soliti discorsi che uno schiaffo ogni tanto ai figli va bene, e cose del genere. Io a mio figlio non lo minaccio: l'educazione è un'altra cosa. "Non allontanarti da casa che sta il gaguro, 'mba tre cul, il vecchietto (ho sentito anche questa: il vecchietto)". Quanti danni hanno fatto questi metodi di deterrenza, ispirati ad incutere un sano timore nei bambini.
Nessuna pietà! Ma che toni sono questi? Mi ricordo gente come l'ex-sindacalista ed ex-presidente del Senato Marini, rispondere in malo modo e sbattendo la porta in faccia agli inviati de: "Le Iene" quando facevano le inchieste sui portaborse e collaboratori dei parlamentari sottopagati in nero.
"Propaganda".
AH! Quella è propaganda e qualunquismo, mentre fare le "piazzate", sia pure in piazze lussuose come quelle di Cortina d'Ampezzo, non è propaganda?
Mi aspetto i finanzieri a Palazzo Madama, a Montecitorio, sull'uscio degli uffici dei parlamentari, controllare le buste-paga dei collaboratori e fare le verifiche fiscali a loro ed ai loro "volontari" che, chissà perchè mai, dopo un po' un posto di lavoro lo trovano comunque, da qualche parte. Con la lingua esausta, ma lo trovano.
Una volta chiesi ad un mio caro amico (che non c'è più, purtroppo) che faceva il finanziere: "ma quando vediamo in TV le auto delle forse dell'ordine che sgommano all'uscita dalle caserme durante i servizi giornalistici che parlano di arresti, inchieste, indagini, ecc. ma veramente scattano così i mezzi?" La pacca sulla spalla mi fece sentire un ingenuo babbeo: "ma no, Franco, quella è tutta scena: ci si mette d'accordo con la stampa e si fanno uscire le auto sgommando a sirene spiegate per dare l'idea di un qualche cosa di frenetico".
«L'effetto deterrenza si fa anche con la propaganda. Incutere un sano timore è necessario»
Com'è: allora era vero: c'era propaganda in quel bliz: perchè dicevate di no?
Mi fa schifo tutto ciò. Ciò che provo è un senso di schifo, profondo.
Allora è vero che accanto alla necessità delle verifiche degli scontrini, c'era propaganda nei controlli delle auto di lusso?
Mentre in TV passavano le immagini della bella Cortina, con le donne impellicciate da capo a piedi e gli immancabili yorkshire al guinzaglio, con le vetrine sfavillanti di gioielli e con le auto di lusso (più o meno dello stesso lusso delle auto blu che stazionano di fronte a Montecitorio o che sfrecciano per le città con dentro poveri precari da 5000 euro al mese netti), dove anche il colore delle montagne e del legno delle case è più nitido dei boschi dell'Appennino, mi chiedevo che cosa c'entrassero le verifiche degli scontrini (non) emessi dai commercianti in negozi e ristoranti, con il fermare un'auto a Cortina e fare una verifica fiscale per strada, invece che incrociare i dati di una targa rispetto al proprietario, in un qualsiasi altro giorno dell'anno. Pensiamoci: cosa c'è di più facile del restare seduti in un ufficio del PRA, dell'AdE o da qualunque parte ci sia un terminale, e verificare le proprietà dei mezzi "sospetti"?
Altrimenti (ammesso e non concesso che qualcuno abbia creduto alla barzelletta che da oggi esiste il software costosissimo per entrare nei conti correnti degli italiani ... e perchè, prima no? qualcuno ha creduto alla barzelletta che "da oggi"?), tutti quei proclami sui controlli incrociati, tutte quelle lettere di verifica che arrivano a casa per chiedere (con toni minacciosi assurdi) di dimostrare la congruità fra reddito e proprietà, a cosa servirebbero?
Era proprio a questo che "qualcuno" si riferiva quando diceva: "questa è una azione di verifica normalissima ma infarcita di propaganda: è una sceneggiata". La risposta ovviamente, fra nonno Giorgio e zio Mario, fu la solita spalmata di melassa patriottica intrisa dei buoni consigli di chi arma se stesso per fare partire gli altri.
"Azioni legittime, nessuna propaganda".
E giù accuse di disfattismo, di spirito antitaliano, e quant altro. Che poi, sai che palle! Sai quanto me ne importa oramai da tempo dello spirito patriottico?
Oggi, però, il braccio armato della legge afferma candidamente: «L'effetto deterrenza si fa anche con la propaganda. Incutere un sano timore è necessario».
Ma che razza di discorsi sono? E non ce ne veniamo con i soliti discorsi che uno schiaffo ogni tanto ai figli va bene, e cose del genere. Io a mio figlio non lo minaccio: l'educazione è un'altra cosa. "Non allontanarti da casa che sta il gaguro, 'mba tre cul, il vecchietto (ho sentito anche questa: il vecchietto)". Quanti danni hanno fatto questi metodi di deterrenza, ispirati ad incutere un sano timore nei bambini.
Nessuna pietà! Ma che toni sono questi? Mi ricordo gente come l'ex-sindacalista ed ex-presidente del Senato Marini, rispondere in malo modo e sbattendo la porta in faccia agli inviati de: "Le Iene" quando facevano le inchieste sui portaborse e collaboratori dei parlamentari sottopagati in nero.
"Propaganda".
AH! Quella è propaganda e qualunquismo, mentre fare le "piazzate", sia pure in piazze lussuose come quelle di Cortina d'Ampezzo, non è propaganda?
Mi aspetto i finanzieri a Palazzo Madama, a Montecitorio, sull'uscio degli uffici dei parlamentari, controllare le buste-paga dei collaboratori e fare le verifiche fiscali a loro ed ai loro "volontari" che, chissà perchè mai, dopo un po' un posto di lavoro lo trovano comunque, da qualche parte. Con la lingua esausta, ma lo trovano.
Una volta chiesi ad un mio caro amico (che non c'è più, purtroppo) che faceva il finanziere: "ma quando vediamo in TV le auto delle forse dell'ordine che sgommano all'uscita dalle caserme durante i servizi giornalistici che parlano di arresti, inchieste, indagini, ecc. ma veramente scattano così i mezzi?" La pacca sulla spalla mi fece sentire un ingenuo babbeo: "ma no, Franco, quella è tutta scena: ci si mette d'accordo con la stampa e si fanno uscire le auto sgommando a sirene spiegate per dare l'idea di un qualche cosa di frenetico".
«L'effetto deterrenza si fa anche con la propaganda. Incutere un sano timore è necessario»
Com'è: allora era vero: c'era propaganda in quel bliz: perchè dicevate di no?
Mi fa schifo tutto ciò. Ciò che provo è un senso di schifo, profondo.
venerdì 19 novembre 2010
Par Condicio? No, grazie
Il vs. blogger preferito non intende certo riferirsi ad un tema quale il silenzio imposto da una strana legge che impone il silenzio e l'assenza dei politici in trasmissioni televisive (fatte alcune eccezioni) in periodo preelettorale.
La battuta abusata e trita e ritrita è che, in Italia, si è sempre in periodo pre-elettorale, e quindi i politici in TV non dovrebbero andarci mai. Che nemmeno sarebbe male, se non fosse che, grazie a Vespa vivremmo immersi quotidianamente nel magico mondo di Lego, Polystil e dei suoi plastici con tanto di biciclette e macchinine.
Chissà se gli è venuto mai in mente (a Vespa) di riprodurre il plastico della tenda di Gheddafi con dentro Barbie nelle sottovesti della D'addario e Berlusconi nei panni di uno di quei simbolici BigJim.
No. Troppo facile parlare di legge liberticida in un paese in cui si parla di bavaglio solo quando lo si ritiene stretto intorno alla propria bocca.
La par condicio a cui mi riferisco è quella per cui, evidentemente, in un momento in cui Berlusconi sembra essere giunto al capolinea del suo strapotere politico, quando realmente il terreno sembra franare in modo inarrestabile sotto i suoi piedi, in un momento in cui anche Saviano è andato in TV a portare la sua testimonianza, si deve evitare di arrestare mafiosi e camorristi, perchè se no questo può significare che tutto sia pianificato per portare acqua e voti al mulino del cavaliere.
Allora, facciamo così: qualcuno avverta Fini che oltre a elaborare lui e i suoi ... amici? camerati? compagni? di FLI una bozza di legge elettorale (immagino che avrà tempo e modo un giorno di rendersi conto che è diversa da quella che vorrebbe Rutelli, Casini, Bersani, Vendola .... ), potrebbe anche pensare al fatto che presto o tardi si andrà in campagna elettorale e si parlerà di par condicio.
Provi anche a strutturare una legge che imponga al Ministro degli Interni di non presentarsi con Messina Denaro a dicembre o con Zagaria a febbraio-marzo ... Dovessimo fare che i risultati di una azione di governo (una parte di esso) sono positivi! Come lo si spiega agli elettori che la faccenda per cui è andato a fare la figura che ha fatto leggendo l'elenchino di minchiate lui e Bersani, quella storiella per cui la legalità è di destra ... cazzo! e mo'? La legalità la garantisce uno della lega? E noi? Io? che faccio adesso con questa cosa?
Dice: e gli altri arresti "eccellenti"? Come mai questa ideuzza della storia dell'arresto "a orologeria" è venuta fuori solo adesso?
Povero Fini. E, purtroppo, poveri, poveracci, tutti quelli che sono disposti a tutto, anche a tenersi in libertà i criminali che Saviano aveva elencato in Gomorra.
Saviano ... Nella querelle nata lunedì fra Saviano e Maroni, questa volta sto tutto dalla parte di Maroni. E stavolta cado anche io nella trappola della curiosità di sapere, lunedì prossimo, cosa dirà (se dirà qualcosa) a proposito della Lega collusa e degli arresti operati da un Ministero diretto da uno dei massimi esponenti dei collusi stessi.
Ma di una cosa sono abbastanza convinto (ottimismo della volontà e, spero, anche della ragione, stavolta): Saviano non insinuerà il dubbio che l'arresto fosse stato tenuto in caldo per l'occasione in cui era necessario farlo venire fuori; sono convinto che non lo farà, come in tanti l'hanno fatto e pensato, masticando amaro.
La mamma dello stupido, dicono, è sempre incinta; probabilmente anche la lama di quello che preferisce tagliarsi i genitali pensando di fare dispetto alla moglie, è sempre ben affilata.
La battuta abusata e trita e ritrita è che, in Italia, si è sempre in periodo pre-elettorale, e quindi i politici in TV non dovrebbero andarci mai. Che nemmeno sarebbe male, se non fosse che, grazie a Vespa vivremmo immersi quotidianamente nel magico mondo di Lego, Polystil e dei suoi plastici con tanto di biciclette e macchinine.
Chissà se gli è venuto mai in mente (a Vespa) di riprodurre il plastico della tenda di Gheddafi con dentro Barbie nelle sottovesti della D'addario e Berlusconi nei panni di uno di quei simbolici BigJim.
No. Troppo facile parlare di legge liberticida in un paese in cui si parla di bavaglio solo quando lo si ritiene stretto intorno alla propria bocca.
La par condicio a cui mi riferisco è quella per cui, evidentemente, in un momento in cui Berlusconi sembra essere giunto al capolinea del suo strapotere politico, quando realmente il terreno sembra franare in modo inarrestabile sotto i suoi piedi, in un momento in cui anche Saviano è andato in TV a portare la sua testimonianza, si deve evitare di arrestare mafiosi e camorristi, perchè se no questo può significare che tutto sia pianificato per portare acqua e voti al mulino del cavaliere.
Allora, facciamo così: qualcuno avverta Fini che oltre a elaborare lui e i suoi ... amici? camerati? compagni? di FLI una bozza di legge elettorale (immagino che avrà tempo e modo un giorno di rendersi conto che è diversa da quella che vorrebbe Rutelli, Casini, Bersani, Vendola .... ), potrebbe anche pensare al fatto che presto o tardi si andrà in campagna elettorale e si parlerà di par condicio.
Provi anche a strutturare una legge che imponga al Ministro degli Interni di non presentarsi con Messina Denaro a dicembre o con Zagaria a febbraio-marzo ... Dovessimo fare che i risultati di una azione di governo (una parte di esso) sono positivi! Come lo si spiega agli elettori che la faccenda per cui è andato a fare la figura che ha fatto leggendo l'elenchino di minchiate lui e Bersani, quella storiella per cui la legalità è di destra ... cazzo! e mo'? La legalità la garantisce uno della lega? E noi? Io? che faccio adesso con questa cosa?
Dice: e gli altri arresti "eccellenti"? Come mai questa ideuzza della storia dell'arresto "a orologeria" è venuta fuori solo adesso?
Povero Fini. E, purtroppo, poveri, poveracci, tutti quelli che sono disposti a tutto, anche a tenersi in libertà i criminali che Saviano aveva elencato in Gomorra.
Saviano ... Nella querelle nata lunedì fra Saviano e Maroni, questa volta sto tutto dalla parte di Maroni. E stavolta cado anche io nella trappola della curiosità di sapere, lunedì prossimo, cosa dirà (se dirà qualcosa) a proposito della Lega collusa e degli arresti operati da un Ministero diretto da uno dei massimi esponenti dei collusi stessi.
Ma di una cosa sono abbastanza convinto (ottimismo della volontà e, spero, anche della ragione, stavolta): Saviano non insinuerà il dubbio che l'arresto fosse stato tenuto in caldo per l'occasione in cui era necessario farlo venire fuori; sono convinto che non lo farà, come in tanti l'hanno fatto e pensato, masticando amaro.
La mamma dello stupido, dicono, è sempre incinta; probabilmente anche la lama di quello che preferisce tagliarsi i genitali pensando di fare dispetto alla moglie, è sempre ben affilata.
venerdì 12 novembre 2010
Crisi ad personam
Insomma, di tutto questo caos provocato dall'unica parte politica che potrebbe realmente fare cadere il governo di centro-destra: ossia il centro-destra stesso, l'unica cosa che appare oramai (da tempo, in realtà) chiara è che il leader(?) di MSI-AN-PdL-FLI combatte una battaglia personale contro Berlusconi.
Una battaglia che avrebbe potuto essere giustificata se venisse da chi con Berlusconi non ha mai voluto avere a che fare. O da chi da Berlusconi si è dissociato per tempo, ammettendo che certe condizioni non ci fossero più per proseguire un percorso politico: per via dei programmi, per via degli alleati, per via dei comportamenti privati.
Ma è una battaglia che si fatica a comprendere se viene combattuta da chi ha sempre appoggiato quella linea politica, che si è sempre appoggiato a quella linea politica. E che ancora non è chiaro se la disconosce realmente.
Va bene che come bravo fascista (a proposito: gli piacerà ancora il film "Berretti verdi"? Quello per cui decide di iscriversi al MSI, o anche su quello ha cambiato idea?) era antisemita e poi avrebbe cambiato idea andando a piangere al muro del pianto.
Va bene che quello lì era il più grande statista di tutti i tempi e poi è diventato il male assoluto.
E però non si capisce cosa sia accaduto in tutti questi anni, se la stessa persona che firma una legge sulla (lotta alla) immigrazione con il leader di un partito antiitaliano prima ancora che antistraniero, non ne disconosce i contenuti, ma vota praticamente contro se stesso.
Quando ha sbagliato?
Se uno parla di comiche finali un giorno e poi aderisce entusiasta per poi sbattere la porta (dall'interno), cosa vuole fare?
Il suo bellissimo bambino, che farà? lo manda a una scuola privata (magari un istituto religioso) o pubblica, a rischio (o non è più un rischio, questo) di trovare il maestro omosessuale? Su questo aspettiamo ancora di sapere se l'idea è cambiata o è sempre la stessa. O se crede che, poichè ha cambiato idea lui, la ha cambiata anche il 95% degli italiani. Compreso Tremaglia.
Se ha fatto alleanze organiche (non come l'UdC) in tutto il Paese non CON il PdL, ma COME PdL, lunedì che verrebbe ritirata la delegazione dei ministri in forza FLI, nelle regioni, nelle province, nei comuni, che cosa deve accadere?
Troppo facile fare i Casini della situazione: alleanze sui programmi, ha detto l'UdC. Ma lui, adesso, che vuole? Restare nelle regioni dove governa? Restare nelle province dove governa? Restare nei comuni dove governa?
Perchè a nessuno, all'opposizione, viene in mente di ipotizzare una crisi estesa agli enti locali. Che si fa? Si mandano in crisi le giunte regionali, provinciali, comunali dove il PdL ha vinto?
Perchè in periferia i programmi sono quelli e si resta seduti in poltrona, ed a Roma no? (Che poi, la poltrona rimane anche a Roma: perchè FLI con rimpasto o con governo tecnico, o con governo per la legge elettorale, o con Maroni, Tremonti, Draghi, Topolino, ma al governo ci vuole restare! Anzi ci restano i suoi, perchè la seggiola (a Montecitorio, mica a Celle San Vito) non gliela sfilano mica, i compagni. Mica sciocchi: finalmente qualcuno che gli fa il lavoro per bene come e meglio loro non avrebbero potuto fare, buoni a nulla a tutto.
Che fa FLI se va in crisi la Lombardia? E in Piemonte, va a fare barricate con i NO-TAV in Val di Susa? E in Campania, riabilita Bassolino? E nel Lazio?
Che accade se parte la verifica anche negli enti locali? Paradossalmente laddove è all'opposizione perchè governa il centro-sinistra, laddove sta l'UdC con il PD, contro la Lega, laddove la compagnia è migliore (come in Sicilia, con Lombardo: bella compagnia!) che fa? lascia l'opposizione e passa al governo? Sarebbe addirittura logico!
Insomma, al vs, blogger preferito appare chiaro che la faccenda è di carattere personale, visto che mica si può, ragionevolmente continuare a essere l'eterno nessuno (come MSI), o l'eterno secondo (prima come AN secondo partito nell'alleanza, poi secondo nel P(re)D(e)L(lino)); persino nella vita privata l'altro ha divorziato prima di lui. E si permette di regalare ville a Macherio, mentre per un bilocale a Montecarlo, tutto 'sto casino!!!
Ma veramente, cosa ci fa uno così, che antepone la propria frustrazione di restare sempre all'ombra di qualcuno con l'unica prospettiva di non averne, ancora seduto sulla poltrona della terza carica dello Stato? Cosa ci fa lì uno che invece di ritirare la tessera del proprio partito perchè Presidente (della Camera) di tutti, ne fonda un altro? E da lì pilota la attività di un Parlamento di cui invece dovrebbe custodirne la prassi?
Cosa ci fa lì uno che dovrebbe garantire un ruolo superpartes, che deve difendere la centralità del Parlamento, ai microfoni della convention del suo neo-partito! Che va in TV con il suo collega di opposizione (farò il secondo anche lì!) da fazio a parlare di ... di che? Pure tu, fabio fazio, un minimo di contraddittorio! Persino Fede o Paragone invitano con più rispetto per l'arco costituzionale!
Vabbè, lo scenario è questo. I difensori delle istituzioni, i difensori del Parlamento, del ruolo centrale del Parlamento non si lamentano di questo presidente della camera extra-parlamentare, responsabile di un teatrino in stile "onore e guapparia" dove al "Che fai? Mi cacci?" il Presidente del Consiglio sta rispondendo con la stessa domanda".
Nemmeno Scalfaro fece peggio.
E non è mica un complimento.
Una battaglia che avrebbe potuto essere giustificata se venisse da chi con Berlusconi non ha mai voluto avere a che fare. O da chi da Berlusconi si è dissociato per tempo, ammettendo che certe condizioni non ci fossero più per proseguire un percorso politico: per via dei programmi, per via degli alleati, per via dei comportamenti privati.
Ma è una battaglia che si fatica a comprendere se viene combattuta da chi ha sempre appoggiato quella linea politica, che si è sempre appoggiato a quella linea politica. E che ancora non è chiaro se la disconosce realmente.
Va bene che come bravo fascista (a proposito: gli piacerà ancora il film "Berretti verdi"? Quello per cui decide di iscriversi al MSI, o anche su quello ha cambiato idea?) era antisemita e poi avrebbe cambiato idea andando a piangere al muro del pianto.
Va bene che quello lì era il più grande statista di tutti i tempi e poi è diventato il male assoluto.
E però non si capisce cosa sia accaduto in tutti questi anni, se la stessa persona che firma una legge sulla (lotta alla) immigrazione con il leader di un partito antiitaliano prima ancora che antistraniero, non ne disconosce i contenuti, ma vota praticamente contro se stesso.
Quando ha sbagliato?
Se uno parla di comiche finali un giorno e poi aderisce entusiasta per poi sbattere la porta (dall'interno), cosa vuole fare?
Il suo bellissimo bambino, che farà? lo manda a una scuola privata (magari un istituto religioso) o pubblica, a rischio (o non è più un rischio, questo) di trovare il maestro omosessuale? Su questo aspettiamo ancora di sapere se l'idea è cambiata o è sempre la stessa. O se crede che, poichè ha cambiato idea lui, la ha cambiata anche il 95% degli italiani. Compreso Tremaglia.
Se ha fatto alleanze organiche (non come l'UdC) in tutto il Paese non CON il PdL, ma COME PdL, lunedì che verrebbe ritirata la delegazione dei ministri in forza FLI, nelle regioni, nelle province, nei comuni, che cosa deve accadere?
Troppo facile fare i Casini della situazione: alleanze sui programmi, ha detto l'UdC. Ma lui, adesso, che vuole? Restare nelle regioni dove governa? Restare nelle province dove governa? Restare nei comuni dove governa?
Perchè a nessuno, all'opposizione, viene in mente di ipotizzare una crisi estesa agli enti locali. Che si fa? Si mandano in crisi le giunte regionali, provinciali, comunali dove il PdL ha vinto?
Perchè in periferia i programmi sono quelli e si resta seduti in poltrona, ed a Roma no? (Che poi, la poltrona rimane anche a Roma: perchè FLI con rimpasto o con governo tecnico, o con governo per la legge elettorale, o con Maroni, Tremonti, Draghi, Topolino, ma al governo ci vuole restare! Anzi ci restano i suoi, perchè la seggiola (a Montecitorio, mica a Celle San Vito) non gliela sfilano mica, i compagni. Mica sciocchi: finalmente qualcuno che gli fa il lavoro per bene come e meglio loro non avrebbero potuto fare, buoni a nulla a tutto.
Che fa FLI se va in crisi la Lombardia? E in Piemonte, va a fare barricate con i NO-TAV in Val di Susa? E in Campania, riabilita Bassolino? E nel Lazio?
Che accade se parte la verifica anche negli enti locali? Paradossalmente laddove è all'opposizione perchè governa il centro-sinistra, laddove sta l'UdC con il PD, contro la Lega, laddove la compagnia è migliore (come in Sicilia, con Lombardo: bella compagnia!) che fa? lascia l'opposizione e passa al governo? Sarebbe addirittura logico!
Insomma, al vs, blogger preferito appare chiaro che la faccenda è di carattere personale, visto che mica si può, ragionevolmente continuare a essere l'eterno nessuno (come MSI), o l'eterno secondo (prima come AN secondo partito nell'alleanza, poi secondo nel P(re)D(e)L(lino)); persino nella vita privata l'altro ha divorziato prima di lui. E si permette di regalare ville a Macherio, mentre per un bilocale a Montecarlo, tutto 'sto casino!!!
Ma veramente, cosa ci fa uno così, che antepone la propria frustrazione di restare sempre all'ombra di qualcuno con l'unica prospettiva di non averne, ancora seduto sulla poltrona della terza carica dello Stato? Cosa ci fa lì uno che invece di ritirare la tessera del proprio partito perchè Presidente (della Camera) di tutti, ne fonda un altro? E da lì pilota la attività di un Parlamento di cui invece dovrebbe custodirne la prassi?
Cosa ci fa lì uno che dovrebbe garantire un ruolo superpartes, che deve difendere la centralità del Parlamento, ai microfoni della convention del suo neo-partito! Che va in TV con il suo collega di opposizione (farò il secondo anche lì!) da fazio a parlare di ... di che? Pure tu, fabio fazio, un minimo di contraddittorio! Persino Fede o Paragone invitano con più rispetto per l'arco costituzionale!
Vabbè, lo scenario è questo. I difensori delle istituzioni, i difensori del Parlamento, del ruolo centrale del Parlamento non si lamentano di questo presidente della camera extra-parlamentare, responsabile di un teatrino in stile "onore e guapparia" dove al "Che fai? Mi cacci?" il Presidente del Consiglio sta rispondendo con la stessa domanda".
Nemmeno Scalfaro fece peggio.
E non è mica un complimento.
mercoledì 21 luglio 2010
Praivasi
Io resto sempre della idea che una volta chiuso l'uscio di casa, nessuno ha il diritto di spiare dal buco della serratura o attraverso una intercettazione telefonica o in nessun altro modo.
Il politico Marrazzo avrebbe avuto le sue brave chances di riconfermarsi governatore del Lazio, .
Che gli piacesse il sesso meno "convenzionale", non lo sapeva praticamente nessuno. L'elettorato lo ha scelto, forse lo avrebbe confermato, perchè avrebbe pensato a lui come un buon amministratore e politico.
Il giornalista Marrazzo avrebbe continuato a fare il suo lavoro di giornalista in RAI se non gli avessero scoperto il suo "debole" nella intimità.
Che gli piacesse il sesso meno "convenzionale", non lo sapeva praticamente nessuno. Il pubblico lo apprezzava e lo seguiva, e avrebbe continuato a farlo, perchè vedeva in lui un serio professionista, che nel suo lavoro ci metteva competenza e passione, ed i risultati erano positivi.
...
Un giorno, però, le prime pagine dei giornali hanno scoperto che il giornalista, il politico Marrazzo "andava a trans".
Di colpo non era più credibile nè come politico nè come giornalista; di colpo la sua professionalità ed affidabilità di amministratore e uomo di "media" si evaporavano.
...
Non riesco ancora a capire cosa possa cambiare, e perchè, nella mente di un elettore, di un lettore, di un telespettatore nello scoprire che il proprio referente istituzionale, che pure da sempre come personaggio "pubblico" ha sempre dimostrato valore, nella vita privata segue pratiche lontane dal pensare comune, dalle rigide norme della tradizione benpensante di questo bel suolo italico vatican-pervaso.
Ho letto che c'è chi ha il coraggio di dire cose di una ovvietà sconvolgente: "io credo che fare affari con i mafiosi sia reato, non andare a trans. Per quello, deve rendere conto solo alla moglie, (...) , e ai figli.".
Perchè non è vero che una persona, solo per essere un personaggio pubblico deve perdere il suo diritto ad avere una vita privata. Il che non significa che se Marrazzo, o Mele, o Lapo, spacciano cocaina durante i loro festini non devono essere perseguiti dalla legge; ma se in casa loro fanno cose diverse da quelle che è "normale" (in base a quale convenzione, poi, non si capisce) fare, perchè ciò deve essere motivo di interesse?
Dell'uomo "pubblico" deve essere noto fino all'ultimo granello di conoscenza solo ciò che attiene al suo ruolo pubblico. Ciò che esula da ciò, perchè deve essere potenzialmente reso noto?
Strano che siano in tanti quelli che sbuffano di fastidio e sufficienza nel vedere le edicole tappezzate di riviste di gossip, perchè chi se ne frega se Corona mette le valigie di Belen in mezzo alla strada ... E però il buco nel muro della casa del politico lo mettiamo perchè un personaggio pubblico automaticamente è giusto che perda la sua privacy.
Tanto lo sappiamo tutti che questo non è sempre vero: dipende da chi è il politico (che ci sta sul caxxo) da condannare alla gogna mediatica.
Perchè anche con bavaglio e port-it gialli, la legge resta uguale per tutti, e per altri, no.
Il politico Marrazzo avrebbe avuto le sue brave chances di riconfermarsi governatore del Lazio, .
Che gli piacesse il sesso meno "convenzionale", non lo sapeva praticamente nessuno. L'elettorato lo ha scelto, forse lo avrebbe confermato, perchè avrebbe pensato a lui come un buon amministratore e politico.
Il giornalista Marrazzo avrebbe continuato a fare il suo lavoro di giornalista in RAI se non gli avessero scoperto il suo "debole" nella intimità.
Che gli piacesse il sesso meno "convenzionale", non lo sapeva praticamente nessuno. Il pubblico lo apprezzava e lo seguiva, e avrebbe continuato a farlo, perchè vedeva in lui un serio professionista, che nel suo lavoro ci metteva competenza e passione, ed i risultati erano positivi.
...
Un giorno, però, le prime pagine dei giornali hanno scoperto che il giornalista, il politico Marrazzo "andava a trans".
Di colpo non era più credibile nè come politico nè come giornalista; di colpo la sua professionalità ed affidabilità di amministratore e uomo di "media" si evaporavano.
...
Non riesco ancora a capire cosa possa cambiare, e perchè, nella mente di un elettore, di un lettore, di un telespettatore nello scoprire che il proprio referente istituzionale, che pure da sempre come personaggio "pubblico" ha sempre dimostrato valore, nella vita privata segue pratiche lontane dal pensare comune, dalle rigide norme della tradizione benpensante di questo bel suolo italico vatican-pervaso.
Ho letto che c'è chi ha il coraggio di dire cose di una ovvietà sconvolgente: "io credo che fare affari con i mafiosi sia reato, non andare a trans. Per quello, deve rendere conto solo alla moglie, (...) , e ai figli.".
Perchè non è vero che una persona, solo per essere un personaggio pubblico deve perdere il suo diritto ad avere una vita privata. Il che non significa che se Marrazzo, o Mele, o Lapo, spacciano cocaina durante i loro festini non devono essere perseguiti dalla legge; ma se in casa loro fanno cose diverse da quelle che è "normale" (in base a quale convenzione, poi, non si capisce) fare, perchè ciò deve essere motivo di interesse?
Dell'uomo "pubblico" deve essere noto fino all'ultimo granello di conoscenza solo ciò che attiene al suo ruolo pubblico. Ciò che esula da ciò, perchè deve essere potenzialmente reso noto?
Strano che siano in tanti quelli che sbuffano di fastidio e sufficienza nel vedere le edicole tappezzate di riviste di gossip, perchè chi se ne frega se Corona mette le valigie di Belen in mezzo alla strada ... E però il buco nel muro della casa del politico lo mettiamo perchè un personaggio pubblico automaticamente è giusto che perda la sua privacy.
Tanto lo sappiamo tutti che questo non è sempre vero: dipende da chi è il politico (che ci sta sul caxxo) da condannare alla gogna mediatica.
Perchè anche con bavaglio e port-it gialli, la legge resta uguale per tutti, e per altri, no.
domenica 25 aprile 2010
Da grande volevo fare l'attore
Penso alla frase da guappo di cartone. "Che fai mi cacci?".
Robert DeNiro è nella leggenda; Fini non è idoneo nemmeno a stare nel PdL ... Che brutta Fini ... Nomen Omen. (autocitazione 1)
Che dire, più rivedo la scena della dura schermaglia alla direzione del PdL e più Fini gli pare una femminella isterica che, dopo essersi provato e riprovato un paio di scarpe ed avere speso una barca di soldi per comprarsele, torna a casa e si incazza col marito perchè le scarpe le vanno strette. (autocitazione 2)
martedì 26 gennaio 2010
Nulla da perdere
In politica, in Italia, non si perde mai.
Puoi prendere la mazzata più dolorosa, la batosta più mortificante, ricevere la sconfitta più umiliante, in Italia non perdi mai.
In genere è la aritmetica che ti sorregge sempre, ma non solo.
In Italia non si perde mai.
Puoi anche essere mortificato alle primarie in una regione-laboratorio del Sud Italia. Laddove un governatore senza partito (praticamente il "suo" partito ancora deve misurarsi in competizioni elettorali) si permette il lusso di umiliare il carrozzone (stavo per dire "transatlantico", ma poi mi è venuto in mente il Titanic, e non è bello, anche se la fine è stata quella) del PD, facendo onore per la seconda volta consecutiva al cognome del suo avversario.
Soprattutto mortificando i vertici del partito, D'Alema in testa.
Il quale non la ha presa affatto bene, va detto. Ha schiumato rabbia e dichiarazioni di fuoco.
ma in politica non c'è tempo per le amarezze, le nostalgie e la rassegnazione. Bisogna tornare a cavalcare la tigre della politica. E chi meglio di un trombato per occupare un posto di rilievo?
Che già quei cattivoni in Europa non si erano lasciati impietosire dal pedigree dell'ex (come direbbe il Cavaliere) PCI-PDS-DS ... povero D'Alema ... rischiava la depressione. Hai visto mai che veramente arrivava il momento che qualche giovane adocchiava finalmente una sedia vuota e la occupava?
No, no. Meglio correre ai ripari. Quel ruolo scoperto da quell'altro trombato fa proprio al caso.
Ed ancora una volta, la perpetuazione del potere, dei poteri (quelli "forti", possibilmente), in Italia, è garantita.
E' inutile, si possono inventare anche l'idea di introdurre le primarie: in Italia, non si perde mai!
Puoi prendere la mazzata più dolorosa, la batosta più mortificante, ricevere la sconfitta più umiliante, in Italia non perdi mai.
In genere è la aritmetica che ti sorregge sempre, ma non solo.
In Italia non si perde mai.
Puoi anche essere mortificato alle primarie in una regione-laboratorio del Sud Italia. Laddove un governatore senza partito (praticamente il "suo" partito ancora deve misurarsi in competizioni elettorali) si permette il lusso di umiliare il carrozzone (stavo per dire "transatlantico", ma poi mi è venuto in mente il Titanic, e non è bello, anche se la fine è stata quella) del PD, facendo onore per la seconda volta consecutiva al cognome del suo avversario.
Soprattutto mortificando i vertici del partito, D'Alema in testa.
Il quale non la ha presa affatto bene, va detto. Ha schiumato rabbia e dichiarazioni di fuoco.
ma in politica non c'è tempo per le amarezze, le nostalgie e la rassegnazione. Bisogna tornare a cavalcare la tigre della politica. E chi meglio di un trombato per occupare un posto di rilievo?
Che già quei cattivoni in Europa non si erano lasciati impietosire dal pedigree dell'ex (come direbbe il Cavaliere) PCI-PDS-DS ... povero D'Alema ... rischiava la depressione. Hai visto mai che veramente arrivava il momento che qualche giovane adocchiava finalmente una sedia vuota e la occupava?
No, no. Meglio correre ai ripari. Quel ruolo scoperto da quell'altro trombato fa proprio al caso.
Ed ancora una volta, la perpetuazione del potere, dei poteri (quelli "forti", possibilmente), in Italia, è garantita.
E' inutile, si possono inventare anche l'idea di introdurre le primarie: in Italia, non si perde mai!
martedì 19 gennaio 2010
Dici che funziona?
Da Napoli in poi, ogni qualvolta arriva un avviso di garanzia o una qualche notizia di reato, di indagini in corso ad un politico, si parla di giustizia ad orologeria.
Delegittimazione.
In genere, questa accusa è partita dall'area di centro-destra, in primis dal suo capo, convinto assertore del fatto che le toghe vestano un preciso colore e perseguano un unico, preciso obiettivo politico.
Vero o no (in Italia si vota sempre, quindi risulta anche difficile capire se sia effettivamente studiata la tempistica di queste azioni giudiziarie o se invece sia inevitabile coincidere con una scadenza elettorale), dall'altra parte della barricata questa accusa (di regolare le lancette della sveglia giudiziaria sull'ora delle elezioni) è sempre stata ritenuta una accusa infamante ed una miserabile scusa.
Oggi, alla vigilia delle sofferte primarie per la scelta del candidato sfidante del centro-sinistra in Puglia, arriva una notizia a sorpresa (a "orologeria"?).
Qualcuno comincia a sospettare che, forse, qualcuno la sveglia la regoli veramente per farla suonare al momento giusto ...
Aggiornamento
Ad ascoltare il governatore, sembra che sia lecito il beneficio del dubbio.
Delegittimazione.
In genere, questa accusa è partita dall'area di centro-destra, in primis dal suo capo, convinto assertore del fatto che le toghe vestano un preciso colore e perseguano un unico, preciso obiettivo politico.
Vero o no (in Italia si vota sempre, quindi risulta anche difficile capire se sia effettivamente studiata la tempistica di queste azioni giudiziarie o se invece sia inevitabile coincidere con una scadenza elettorale), dall'altra parte della barricata questa accusa (di regolare le lancette della sveglia giudiziaria sull'ora delle elezioni) è sempre stata ritenuta una accusa infamante ed una miserabile scusa.
Oggi, alla vigilia delle sofferte primarie per la scelta del candidato sfidante del centro-sinistra in Puglia, arriva una notizia a sorpresa (a "orologeria"?).
Qualcuno comincia a sospettare che, forse, qualcuno la sveglia la regoli veramente per farla suonare al momento giusto ...
Aggiornamento
Ad ascoltare il governatore, sembra che sia lecito il beneficio del dubbio.
giovedì 5 novembre 2009
Spiritosi, perbenisti, gialappisti, commercialismi, transismi, body bidink ....
Sono in disaccordo con Aldo Grasso, stavolta.
Pur se capisco quanto possa lui essere stufo dei Giallappi e del loro insopportabile snobismo da "figli di papà", come li appellò magistralmente Trapattoni, preso di mira e sfottuto per i suoi ripetuti strafalcioni grammaticali, l'idea di perdere l'opportunità di vedere spogliati, e mostrati nella loro vacuità quei rappresentanti del genere umano che frequentano la casa del Grande Fratello, per non parlare degli aspiranti, mi porta alla depressione più nera.
Lunga vita al Grande Fratello (che significa: lunga vita a mai dire Grade Fratello). Anche perchè, chi vede il GF è un po' come chi vota Berlusconi: nessuno lo dice, ma intanto lui sta lì.
Prevale sempre una ipocrisia di fondo.
Temo di dovere fare un piccolo accenno al caso Marrazzo. Ma non per i risvolti intimi e/o piccanti che lo hanno portato al pubblico dileggio ed alle conseguenti dimissioni, sintomo della ipocrisia perbenista della classe politica e giornalistica (Marrazzo è/era giornalista, prima ancora che politico).
Le campagne antidroga partono dai settori più disparati della società, ma chi se ne fa portavoce per divulgare il messaggio, sono i VIP.
Poi si scopre che i maggiori fruitori e consumatori, in dosi industriali, sono proprio loro, i VIP, quelli che vanno in Tv con le magliette: NO ALLA DROGA, o in TV a dire che bisogna impegnarsi contro questa piaga sociale che è il consumo di stupefacenti, specie fra i giovani.
Sono gli stessi che si "interessano" delle giovani generazioni. E magari, poichè bisogna interessarsi dei nostri figli e del loro futuro (visto che, come disse qualcuno: è il luogo dove passeremo gran parte del nostro tempo), una puntatina anche alla difesa dell'ambiente non ci sta male.
Marrazzo, dicevo. La droga. I "comportamenti".
Il perbenismo e l'ipocrisia sono due facce della stessa medaglia marcia, al collo di una società che si offende quando all'estero usano ancora l'immagine dell'italiano pizza e spaghetti, mafia e mandolino, ma che se uno va a fare visita ai parenti al di là dell'Oceano, l'unica cosa che devi aspettarti è la solita risatina, con la solita battuta del cazzo, abusata, trita e ritrita, che "porta qualcosa di buono mo' che torni", o in alternativa un po' di schifo verso quella nazione che sembrerebbe essere la sola protagonista e responsabile del commercio e della diffusione del veleno che ammazza le nuove generazioni in tutto il mondo.
Già. Ma mi domando: come mai tanti VIP fanno la coda?
A qualcuno è mai venuto il dubbio che dietro ogni pippata, del poveraccio come del governatore, del politico o della star televisiva, ci sia la morte e la distruzione di un popolo, di una terra?
E poi ci si offende se all'estero ci prendono per i fondelli?
PS - A Repubblica, dopo questa "figuraccia", non è venuto in mente di fare partire l'ennesima campagna: "firma anche tu: mi vergogno di essere italiano"?
Pur se capisco quanto possa lui essere stufo dei Giallappi e del loro insopportabile snobismo da "figli di papà", come li appellò magistralmente Trapattoni, preso di mira e sfottuto per i suoi ripetuti strafalcioni grammaticali, l'idea di perdere l'opportunità di vedere spogliati, e mostrati nella loro vacuità quei rappresentanti del genere umano che frequentano la casa del Grande Fratello, per non parlare degli aspiranti, mi porta alla depressione più nera.
Lunga vita al Grande Fratello (che significa: lunga vita a mai dire Grade Fratello). Anche perchè, chi vede il GF è un po' come chi vota Berlusconi: nessuno lo dice, ma intanto lui sta lì.
Prevale sempre una ipocrisia di fondo.
Temo di dovere fare un piccolo accenno al caso Marrazzo. Ma non per i risvolti intimi e/o piccanti che lo hanno portato al pubblico dileggio ed alle conseguenti dimissioni, sintomo della ipocrisia perbenista della classe politica e giornalistica (Marrazzo è/era giornalista, prima ancora che politico).
Le campagne antidroga partono dai settori più disparati della società, ma chi se ne fa portavoce per divulgare il messaggio, sono i VIP.
Poi si scopre che i maggiori fruitori e consumatori, in dosi industriali, sono proprio loro, i VIP, quelli che vanno in Tv con le magliette: NO ALLA DROGA, o in TV a dire che bisogna impegnarsi contro questa piaga sociale che è il consumo di stupefacenti, specie fra i giovani.
Sono gli stessi che si "interessano" delle giovani generazioni. E magari, poichè bisogna interessarsi dei nostri figli e del loro futuro (visto che, come disse qualcuno: è il luogo dove passeremo gran parte del nostro tempo), una puntatina anche alla difesa dell'ambiente non ci sta male.
Marrazzo, dicevo. La droga. I "comportamenti".
Il perbenismo e l'ipocrisia sono due facce della stessa medaglia marcia, al collo di una società che si offende quando all'estero usano ancora l'immagine dell'italiano pizza e spaghetti, mafia e mandolino, ma che se uno va a fare visita ai parenti al di là dell'Oceano, l'unica cosa che devi aspettarti è la solita risatina, con la solita battuta del cazzo, abusata, trita e ritrita, che "porta qualcosa di buono mo' che torni", o in alternativa un po' di schifo verso quella nazione che sembrerebbe essere la sola protagonista e responsabile del commercio e della diffusione del veleno che ammazza le nuove generazioni in tutto il mondo.
Già. Ma mi domando: come mai tanti VIP fanno la coda?
A qualcuno è mai venuto il dubbio che dietro ogni pippata, del poveraccio come del governatore, del politico o della star televisiva, ci sia la morte e la distruzione di un popolo, di una terra?
E poi ci si offende se all'estero ci prendono per i fondelli?
PS - A Repubblica, dopo questa "figuraccia", non è venuto in mente di fare partire l'ennesima campagna: "firma anche tu: mi vergogno di essere italiano"?
venerdì 9 ottobre 2009
Plemio Nobel
Sono passati vent'anni da quel 1989, anno in cui venne assegnato il premio Nobel per la Pace al Dalai Lama.
E sono passate ventiquattr'ore da quando il premiando Nobel per la Pace 2009 non riceveva il Dalai Lama, in vista della visita in Cina prevista per un novembre troppo vicino per rischiare di creare "tensioni diplomatiche".
Bravo, bel coraggio!
Premio Coniglio, altro che Premio Nobel.
Pensare che solo poche ore prima si parlava di loro, come favoriti ...
E sono passate ventiquattr'ore da quando il premiando Nobel per la Pace 2009 non riceveva il Dalai Lama, in vista della visita in Cina prevista per un novembre troppo vicino per rischiare di creare "tensioni diplomatiche".
Bravo, bel coraggio!
Premio Coniglio, altro che Premio Nobel.
Pensare che solo poche ore prima si parlava di loro, come favoriti ...
venerdì 2 ottobre 2009
Fiona D'Addario
Ho praticamente imparato a memoria Shrek I e Shrek II.
In effetti, come tutti le grandi produzioni cinematografiche di quel genere che, semplificando all'eccesso, mettiamo nella categoria: cartoni animati, questi film si dicono per bambini, ma sono in effetti per gli adulti.
La quantità di citazioni, evidenti o più o meno malcelate, di film, fiabe, cartoni e tanto altro ancora, è incredibile.
Altro che per bambini, dunque. Sono per gli adulti! ed è la ragione per cui spesso queste pellicole fanno la fine del classico trenino che lo zio regalava a Natale ai nipotini: in men che non si dica se ne impossessavano i grandi che, nel peggiore ma più frequente dei casi, finivano col rimproverare i piccini, rei di volere solo "giocare", mentre gli adulti iniziavano a fare chi i capostazione, chi l'ingegnere progettista del percorso ferrato, chi l'addetto alle sbarre, eccetera.
Ho praticamente imparato a memoria Shrek I e Shrek II, dicevo. L'unica cosa è che li ho imparati in lingua spagnola, essendo arrivati i DVD direttamente dallo zio oltreoceano.
Ieri sera, in prima serata su una rete Mediaset, trasmettevano il primo dei tre Shrek. E, vista la programmazione alternativa (fra San Toro e Don Matteo ...) ho ceduto alla curiosità di sentire come era Shrek in italiano, con i doppiatori più bravi al mondo.
Delusione.
La versione in castellano è stata decisamente superiore, a partire dalla voce di Shrek che in italiano è realmente improbabile, peggio ancora del doppiatore di Kurt Russell nei panni di Iena Plinsky in 1997 Fuga da new York, ed è quanto dire.
E così, perso in questa delusione, non ho assistito (e ne sono realmente affranto) alla puntata di Santoro in cui l'ospite più attesa era (ora le chiamano escort) il puttanone* barese capofila di una schiera di mignottoni* murgiani non presenti in studio.
Non mi resta che scorrere, al fine di colmare questa lacuna della mia vita, le pagine dei giornali o i video che certamente si accavalleranno su you tube, per sapere se attraverso le domande del conduttore, è stato chiarito cosa è accaduto fra il premier e le signorine allegre, se fra le protesi pugliesi c'erano anche protesi penali, o di penale c'è solo la ipotizzata corruzione dei politici pugliesi (dimissionati a Bari e/o conservatisi in Parlamento) colti in fallo nell'affaire Tarantini e, soprattutto, capire se è stato sciolto il vero dubbio di tutta questa vicenda: 'sto cazzo di microfono, la D'Addario, dove lo teneva nascosto?
* l'accrescitivo è ovviamente riferito alla solvibilità dei clienti.
In effetti, come tutti le grandi produzioni cinematografiche di quel genere che, semplificando all'eccesso, mettiamo nella categoria: cartoni animati, questi film si dicono per bambini, ma sono in effetti per gli adulti.
La quantità di citazioni, evidenti o più o meno malcelate, di film, fiabe, cartoni e tanto altro ancora, è incredibile.
Altro che per bambini, dunque. Sono per gli adulti! ed è la ragione per cui spesso queste pellicole fanno la fine del classico trenino che lo zio regalava a Natale ai nipotini: in men che non si dica se ne impossessavano i grandi che, nel peggiore ma più frequente dei casi, finivano col rimproverare i piccini, rei di volere solo "giocare", mentre gli adulti iniziavano a fare chi i capostazione, chi l'ingegnere progettista del percorso ferrato, chi l'addetto alle sbarre, eccetera.
Ho praticamente imparato a memoria Shrek I e Shrek II, dicevo. L'unica cosa è che li ho imparati in lingua spagnola, essendo arrivati i DVD direttamente dallo zio oltreoceano.
Ieri sera, in prima serata su una rete Mediaset, trasmettevano il primo dei tre Shrek. E, vista la programmazione alternativa (fra San Toro e Don Matteo ...) ho ceduto alla curiosità di sentire come era Shrek in italiano, con i doppiatori più bravi al mondo.
Delusione.
La versione in castellano è stata decisamente superiore, a partire dalla voce di Shrek che in italiano è realmente improbabile, peggio ancora del doppiatore di Kurt Russell nei panni di Iena Plinsky in 1997 Fuga da new York, ed è quanto dire.
E così, perso in questa delusione, non ho assistito (e ne sono realmente affranto) alla puntata di Santoro in cui l'ospite più attesa era (ora le chiamano escort) il puttanone* barese capofila di una schiera di mignottoni* murgiani non presenti in studio.
Non mi resta che scorrere, al fine di colmare questa lacuna della mia vita, le pagine dei giornali o i video che certamente si accavalleranno su you tube, per sapere se attraverso le domande del conduttore, è stato chiarito cosa è accaduto fra il premier e le signorine allegre, se fra le protesi pugliesi c'erano anche protesi penali, o di penale c'è solo la ipotizzata corruzione dei politici pugliesi (dimissionati a Bari e/o conservatisi in Parlamento) colti in fallo nell'affaire Tarantini e, soprattutto, capire se è stato sciolto il vero dubbio di tutta questa vicenda: 'sto cazzo di microfono, la D'Addario, dove lo teneva nascosto?
* l'accrescitivo è ovviamente riferito alla solvibilità dei clienti.
giovedì 1 ottobre 2009
Se il buongiorno si vede dall'Uno Mattina
Insomma, questa era troppo facile da segnalare.
Faccio lo stesso una breve citazione dell quotidiano post di DAW per ricordare e dimostrare, semmai ce ne sia bisogno, quanto la politica italiana è oramai un mostro che cammina su due piedi: un giorno si lecca il piede destro, un giorno quello sinistro.
Poi, magari, qualcuno chiede che venga ossequiata anche la terza appendice, ma quello fa parte delle debolezze umane.
Faccio lo stesso una breve citazione dell quotidiano post di DAW per ricordare e dimostrare, semmai ce ne sia bisogno, quanto la politica italiana è oramai un mostro che cammina su due piedi: un giorno si lecca il piede destro, un giorno quello sinistro.
Poi, magari, qualcuno chiede che venga ossequiata anche la terza appendice, ma quello fa parte delle debolezze umane.
mercoledì 2 settembre 2009
Vetri insaponati da scalare
Ecceso di sintesi. Detta così sembrerebbe una contraddizione nei termini. Pronunciata dal poeta della Murgia, suona come l'ennesima trovata dialettica.
Eccesso di sintesi. Quante se ne devono sentire.
Non manca proprio nulla da queste parti; figuriamoci se dovevano mancare i figli di papà nella povera cara derelitta Puglia e nel suo capulougo, terra di santi (derubati), poeti (governatori) e naviganti (per bisogno).
Non si capisce, però, se essere figlio di papà è una colpa se vale solo per i politici (fatte salve le sintesi esagerate) o anche per i figli degli ex-assessori. Se è così, però, bisogna dirlo, anche in spagnolo, evitandogli eccessi di sintesi.
Vieni a trombare in Puglia, direbbe, forse, oggi Caparezza.
Dopo tanto gridare allo scandalo per i gusti privati di uno (che chissà perchè debbono essere pubblche virtù) segue il silenzio nei confronti di chi, miserabilmente, si scopa la mamma disoccupata nell'alcova a due passi dal palazzo della regione.
La differenza? Forse perchè in Puglia tutto ciò è all'insegna di una L mancante. E improvvisamente si raffreddano gli ardori moralisti.
Eccesso di sintesi. Quante se ne devono sentire.
Non manca proprio nulla da queste parti; figuriamoci se dovevano mancare i figli di papà nella povera cara derelitta Puglia e nel suo capulougo, terra di santi (derubati), poeti (governatori) e naviganti (per bisogno).
Non si capisce, però, se essere figlio di papà è una colpa se vale solo per i politici (fatte salve le sintesi esagerate) o anche per i figli degli ex-assessori. Se è così, però, bisogna dirlo, anche in spagnolo, evitandogli eccessi di sintesi.
Vieni a trombare in Puglia, direbbe, forse, oggi Caparezza.
Dopo tanto gridare allo scandalo per i gusti privati di uno (che chissà perchè debbono essere pubblche virtù) segue il silenzio nei confronti di chi, miserabilmente, si scopa la mamma disoccupata nell'alcova a due passi dal palazzo della regione.
La differenza? Forse perchè in Puglia tutto ciò è all'insegna di una L mancante. E improvvisamente si raffreddano gli ardori moralisti.
sabato 18 luglio 2009
Uomo di polso
Io penso che Beppe Grillo non dovrebbe essere così cinico.
Il PD già sta messo male di suo; questo volere infierire su una creatura ferita e malconcia, talora dall'apparenza agonizzante mi sembra realmente un atteggiamento di un tipo senza scrupoli.
Nemmeno mi viene da pensare che Grillo, se volesse, potrebbe andare a provare sorte da DPietro. Perchè, evidentemente, non sono questi i suoi piani.
Un giorno Grillo, molto vigliaccamente disse: potrei entrare in politica, ma non lo faccio; al più benedico liste autonome anti-sistema.
Qualcuno ci è cascato e qui e là i "suoi" movimenti, i Grillini hanno provato la carta elettorale in alcune tornate elettorali; la loro traccia è meno di quella che lascia un cubetto di ghiaccio al sole di mezzogiorno nel deserto.
I suoi vaffanculo day si sono dimostrati quello che erano: colosseate dove la gente si accalcava al palco bramosa di sangue e merda.
Ma fare politica, evidentemente, è altro.
Fallito dunque il tentativo da armiamoci e partite, con quel nugolo di improvvisati volontari al grido di "Grillo forever" andato al massacro, anzi: al suicidio, immolatisi in nome di un capo distratto e menefreghista, che non ha speso nemmeno una parola per loro, il vaffanculeader cerca la mossa spettacolare.
Non ha voglia di fare politica, Grillo. Grillo vuole solo continuare a fare l'attore; i suoi spettacoli sono "One Man Show". Grillo sa che Di Pietro lo accoglierebbe nel suo partito con un vaffanculo in molisano che gli farebbe tremare le ginocchia, altro che V-Day.
Ed allora Grillo, avvoltoio, si lancia sulla preda agonizzante. Mi sembra come quegli imprenditori che sanno di qualcuno in difficoltà economiche e acquistano beni di valore per un pugno di quattrini.
Il PD sta talmente messo male che non è capace nemmeno di distruggerlo. Non sanno scacciarlo, non sanno fronteggiarlo ... questo PD va in crisi finanche di fronte a uno che dice: voglio fare le primarie. E che sarà mai?
Intanto Franceschini, Bersani ... e Veltroni che torna (che in Africa proprio non riesce a starci, eppure qui sta facendo forse anche più caldo che lì; secondo me a settembre torna a farsi intervistare un po' da Fazio un po' dalla Bignardi, così in Italia si ricordano di lui. Da Fiorello no, che a Sky vogliono cose divertenti. Forse da Costanzo, visto che torna in RAI...) e dice di lavorare per convergere con Vendola ...
Poi dicono che Berlusconi tromba ... ma che cosa altro può fare, se non rilassarsi beatamente fra morbidi cuscini e fresche lenzuola che i suoi stessi avversari gli rimboccano amorevolmente?
Povero PD; eppure un leader, uno nuovo, dovrà pure trovarlo, un giorno.
L'identikit non è nemmeno così difficile: donna, giovane, riformista, coraggiosa, capace di lottare contro il sistema logoro che ripete se stesso da tanto tempo ...
Sapete?* Mi viene in mente la mia vecchia passione politica per i radicali. Quelli di tanto tempo fa, però. Quelli della lotta contro la fame nel mondo e della candidatura di Enzo Tortora. Quelli che, partito transnazionale, nominarono un segretario straniero.
Ecco, hai visto mai che il leader potrebbe essere che una donna così esiste?
(sperando che a Veltroni non venga in mente un'altra, che al PD in quanto a cantonate sono esperti).
* Ogni tanto mi do del "voi"
Il PD già sta messo male di suo; questo volere infierire su una creatura ferita e malconcia, talora dall'apparenza agonizzante mi sembra realmente un atteggiamento di un tipo senza scrupoli.
Nemmeno mi viene da pensare che Grillo, se volesse, potrebbe andare a provare sorte da DPietro. Perchè, evidentemente, non sono questi i suoi piani.
Un giorno Grillo, molto vigliaccamente disse: potrei entrare in politica, ma non lo faccio; al più benedico liste autonome anti-sistema.
Qualcuno ci è cascato e qui e là i "suoi" movimenti, i Grillini hanno provato la carta elettorale in alcune tornate elettorali; la loro traccia è meno di quella che lascia un cubetto di ghiaccio al sole di mezzogiorno nel deserto.
I suoi vaffanculo day si sono dimostrati quello che erano: colosseate dove la gente si accalcava al palco bramosa di sangue e merda.
Ma fare politica, evidentemente, è altro.
Fallito dunque il tentativo da armiamoci e partite, con quel nugolo di improvvisati volontari al grido di "Grillo forever" andato al massacro, anzi: al suicidio, immolatisi in nome di un capo distratto e menefreghista, che non ha speso nemmeno una parola per loro, il vaffanculeader cerca la mossa spettacolare.
Non ha voglia di fare politica, Grillo. Grillo vuole solo continuare a fare l'attore; i suoi spettacoli sono "One Man Show". Grillo sa che Di Pietro lo accoglierebbe nel suo partito con un vaffanculo in molisano che gli farebbe tremare le ginocchia, altro che V-Day.
Ed allora Grillo, avvoltoio, si lancia sulla preda agonizzante. Mi sembra come quegli imprenditori che sanno di qualcuno in difficoltà economiche e acquistano beni di valore per un pugno di quattrini.
Il PD sta talmente messo male che non è capace nemmeno di distruggerlo. Non sanno scacciarlo, non sanno fronteggiarlo ... questo PD va in crisi finanche di fronte a uno che dice: voglio fare le primarie. E che sarà mai?
Intanto Franceschini, Bersani ... e Veltroni che torna (che in Africa proprio non riesce a starci, eppure qui sta facendo forse anche più caldo che lì; secondo me a settembre torna a farsi intervistare un po' da Fazio un po' dalla Bignardi, così in Italia si ricordano di lui. Da Fiorello no, che a Sky vogliono cose divertenti. Forse da Costanzo, visto che torna in RAI...) e dice di lavorare per convergere con Vendola ...
Poi dicono che Berlusconi tromba ... ma che cosa altro può fare, se non rilassarsi beatamente fra morbidi cuscini e fresche lenzuola che i suoi stessi avversari gli rimboccano amorevolmente?
Povero PD; eppure un leader, uno nuovo, dovrà pure trovarlo, un giorno.
L'identikit non è nemmeno così difficile: donna, giovane, riformista, coraggiosa, capace di lottare contro il sistema logoro che ripete se stesso da tanto tempo ...
Sapete?* Mi viene in mente la mia vecchia passione politica per i radicali. Quelli di tanto tempo fa, però. Quelli della lotta contro la fame nel mondo e della candidatura di Enzo Tortora. Quelli che, partito transnazionale, nominarono un segretario straniero.
Ecco, hai visto mai che il leader potrebbe essere che una donna così esiste?
(sperando che a Veltroni non venga in mente un'altra, che al PD in quanto a cantonate sono esperti).
* Ogni tanto mi do del "voi"
martedì 14 luglio 2009
pedata spiritica
Magari se andasse in onda Porta a Porta, gli avrebbe fatto sottoscrivere in diretta il patto con i milanisti.
...
Che poi dicono sempre la Lega, la Lega ... onestamente, un bergamasco che si esprime in romanesco non si era mai ascoltato. Peraltro, non si può nemmeno dire che siano stati originali i produttori della fiction.
...
A cosa serve l'Ordine dei Giornalisti? *
Nel frattempo, dunque, per costui Repetita iuvant. Sarebbe l'ora che ci si ribellasse più fattivamente a questo modo di fare "giornalismo". E invece il Montanelli di largo di corte imperversa su carta stampata e televisione (chissà se in regime sospensivo o che, ma è un altro discorso, questo), ossequiando la irrefrenabile voglia di spiare dal buco della serratura del pubblico sovrano.
*il collegamento al punto interrogativo mi è sembrato più idoneo che non invece riferire costui ai giornalisti
...
Che poi dicono sempre la Lega, la Lega ... onestamente, un bergamasco che si esprime in romanesco non si era mai ascoltato. Peraltro, non si può nemmeno dire che siano stati originali i produttori della fiction.
...
A cosa serve l'Ordine dei Giornalisti? *
Nel frattempo, dunque, per costui Repetita iuvant. Sarebbe l'ora che ci si ribellasse più fattivamente a questo modo di fare "giornalismo". E invece il Montanelli di largo di corte imperversa su carta stampata e televisione (chissà se in regime sospensivo o che, ma è un altro discorso, questo), ossequiando la irrefrenabile voglia di spiare dal buco della serratura del pubblico sovrano.
*il collegamento al punto interrogativo mi è sembrato più idoneo che non invece riferire costui ai giornalisti
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venerdì 10 luglio 2009
venerdì 1 maggio 2009
Beware of the pig?
Ha creato poco panico, finora, la febbre suina in Europa, e meno in Italia, mentre altrettanto non può dirsi del Messico, ovviamente, e di altri paesi del centro e sud America.
I responsabili della Sanità dei Paesi di tutto il mondo non hanno ancora, dal poco che ne capisco, una visione univoca sull'effettivo rischio che la diffusione del virus della febbre suina potrebbe avere sulle popolazioni.
Come per la attuale crisi economica mondiale l'unico riferimento storico è quello che provocò una catastrofe in Europa al principio del secolo scorso; quando la epidemia di influenza suina veniva anche definita spagnola, salvo scoprire che il nome dipende dal fatto che il paese iberico restò neutrale rispetto al primo conflitto mondiale, e la conseguente mancanza di censura del governo sulla stampa.
Molti hanno già ricordato ciò che avvenne pochi anni fa con la aviaria. Di cui, onestamente, non è che si sia capito molto, se non che le case farmaceutiche ci hanno fatto una sbarcata di soldi (vi ricordate le scorte dei vaccini? e chi si è mai vaccinato?).
Che brutto mondo quello in cui troppi sono i casi in cui il cinismo dell'uomo ha proovcato catastrofi e tragedie, al punto da avere oramai sempre il dubbio che di naturale non ci sia più nulla! E quanti di noi possono dirsi sicuri che dietro tutto ciò non ci sia l'ennesimo business?
Epidemia? Pandemia? Bugia? Farmacia?
A me, e lo dico a bassa voce, perchè mi rattrista molto il fatto di essere giunto al punto di dubitare, questa malattia, questa epidemia/pandemia non convince. E se non c'entrano nulla i suini in quanto tali, ho l'impressione che i porci, anche in questo caso, abbiano due zampe.
...
A chi non è venuto in mente l'album (per me il più bello) del 1977 dei Pink Floyd?
I responsabili della Sanità dei Paesi di tutto il mondo non hanno ancora, dal poco che ne capisco, una visione univoca sull'effettivo rischio che la diffusione del virus della febbre suina potrebbe avere sulle popolazioni.
Come per la attuale crisi economica mondiale l'unico riferimento storico è quello che provocò una catastrofe in Europa al principio del secolo scorso; quando la epidemia di influenza suina veniva anche definita spagnola, salvo scoprire che il nome dipende dal fatto che il paese iberico restò neutrale rispetto al primo conflitto mondiale, e la conseguente mancanza di censura del governo sulla stampa.
Molti hanno già ricordato ciò che avvenne pochi anni fa con la aviaria. Di cui, onestamente, non è che si sia capito molto, se non che le case farmaceutiche ci hanno fatto una sbarcata di soldi (vi ricordate le scorte dei vaccini? e chi si è mai vaccinato?).
Che brutto mondo quello in cui troppi sono i casi in cui il cinismo dell'uomo ha proovcato catastrofi e tragedie, al punto da avere oramai sempre il dubbio che di naturale non ci sia più nulla! E quanti di noi possono dirsi sicuri che dietro tutto ciò non ci sia l'ennesimo business?
Epidemia? Pandemia? Bugia? Farmacia?
A me, e lo dico a bassa voce, perchè mi rattrista molto il fatto di essere giunto al punto di dubitare, questa malattia, questa epidemia/pandemia non convince. E se non c'entrano nulla i suini in quanto tali, ho l'impressione che i porci, anche in questo caso, abbiano due zampe.
...
A chi non è venuto in mente l'album (per me il più bello) del 1977 dei Pink Floyd?
sabato 18 aprile 2009
No Laugh Please: We're British
giovedì 16 aprile 2009
Vauro ed eventuali
Sono passati molti anni da quando, su Repubblica, in prima pagina, Forattini pubblicava i suoi editoriali sotto forma di "vignetta".
Forattini è sempre stato considerato un numero uno nel suo genere. E certamente uno che, come pochi, ha saputo cogliere ed esaltare gli aspetti salienti di un personaggio. Un numero uno almeno fino a quando i suoi bersagli erano Andreotti con tanto di gobba e coppola siciliana, Craxi ed i suoi stivaloni, De Mita ed il suo rapporto di odio-amore con il leader socialista, a tanti, tanti altri, immortalati con rapidi segni.
Poi, evidentemente, Repubblica per qualche chiarissima oscura ragione lo mandò! Ma questo è già un altro discorso.
Sono passati oltre vent'anni quando, all'indomani di un delitto di mafia, Forattini pubblicò una vignetta con la Sicilia a rappresentare una testa di coccodrillo, con tanto di lacrima e coppola.
Discutendo con un amico mi accorsi che il vignettista "satirico", secondo alcuni, dovrebbe limitarsi a fare ridere la gente. Assecondandone i gusti. Un po' come Crozza, per il quale è sufficiente dire a Belpietro o a Maroni: "pensavo che oggi dovesse esserci il meglio dell'Italia" e spacciare questa cosa per una battuta intelligente: mi riferisco a battute con un minimo di fondamento.
Tornando a Forattini, l'amico di Mattinata appariva sdegnato per il fatto che si era fatta una battuta per un morto. Obiettai che secondo me a volte queste "vignette" vanno analizzate per quello che sono: un editoriale, un commento non scritto, ma bensì disegnato. Considerazioni che, pur se sotto forma grafica, vanno considerate frutto di analisi politiche, in più con il dono della sintesi: non tante parole, ma brevi tratti di matita. Un tratto di penna che, come a volte uno sguardo, può dire più di mille parole.
Insomma: non bisognerebbe guardare una vignetta con l'unico scopo di trovarci motivo di risata o buon umore. E pazienza, quindi, se sono commenti caustici, amari, tristi. La realtà non può sempre riflettere situazioni meritevoli di battute in stile Bagaglino.
Giovedì scorso Vauro, uno di cui può dirsi tutto ma non che non accompagni la sua professione con l'impegno sociale (per cui sa bene cosa significhi il dolore e la sofferenza), ha scritto un editoriale amaro, amarissimo. Nemmeno tanto feroce, secondo me. Sinceramente non riesco a considerarla «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico (...)».
Penso che in tanti abbiano pensato cose del tipo: "altro che pensare ad allargare le case: 300 morti sono tanti: dove li mettiamo? Bispgnerà trovare spazio nei cimiteri". E, a mente fredda, quale responsabile dell'Ufficio Tecnico di un comune, chiamato a fronteggiare una situazione del gerere non si è posto o non si sarebbe posto una domanda analoga? una preoccupazione del tipo: "ed ora, dove li mettiamo tutti questi morti?"
Cinismo? Non lo so, fate voi. Ma l'emergenza è anche questo. E non è giusto che, se a esternare (o anche solo ad averli) certi pensieri sia un funzionario pubblico, un rappresentante politico o un impresario di pompe funebri, sia legittimo, mentre se lo dice, con la causticità che gli è propria, un giornalista satirico tutto si trasforma in una offesa verso i morti.
Ho l'impressione che la vera motivazione sia il timore di vedere in quella vignetta un attacco al potere. Ed in tal caso, ancora una volta, saremmo di fronte alla pavidità di qualche servo sciocco che si preoccupa più dell'immagine del capo che del vero senso delle cose.
PS - a me, dell'intera carrellata, l'unica battuta "loffa" è sembrata la prima. Le altre .... veramente c'è mancanza di pietà e rispetto dei defunti?
...
Forse, intanto, la notizia c'è. Celata fra le righe del dibattito politico: sull'Election day, su sicurezza e ronde, sull'immmigrazione ed altro ancora.
Dopo tanto cercare, il Partito Democratico sembra finalmente avere trovato il suo leader. Un leader stimato, con tanta esperienza alle spalle, che sta dimostrando equilibrio; e quella saggezza politica che solo può assicurare una figura istituzionale forte ed autorevole.
Forattini è sempre stato considerato un numero uno nel suo genere. E certamente uno che, come pochi, ha saputo cogliere ed esaltare gli aspetti salienti di un personaggio. Un numero uno almeno fino a quando i suoi bersagli erano Andreotti con tanto di gobba e coppola siciliana, Craxi ed i suoi stivaloni, De Mita ed il suo rapporto di odio-amore con il leader socialista, a tanti, tanti altri, immortalati con rapidi segni.
Poi, evidentemente, Repubblica per qualche chiarissima oscura ragione lo mandò! Ma questo è già un altro discorso.
Sono passati oltre vent'anni quando, all'indomani di un delitto di mafia, Forattini pubblicò una vignetta con la Sicilia a rappresentare una testa di coccodrillo, con tanto di lacrima e coppola.
Discutendo con un amico mi accorsi che il vignettista "satirico", secondo alcuni, dovrebbe limitarsi a fare ridere la gente. Assecondandone i gusti. Un po' come Crozza, per il quale è sufficiente dire a Belpietro o a Maroni: "pensavo che oggi dovesse esserci il meglio dell'Italia" e spacciare questa cosa per una battuta intelligente: mi riferisco a battute con un minimo di fondamento.
Tornando a Forattini, l'amico di Mattinata appariva sdegnato per il fatto che si era fatta una battuta per un morto. Obiettai che secondo me a volte queste "vignette" vanno analizzate per quello che sono: un editoriale, un commento non scritto, ma bensì disegnato. Considerazioni che, pur se sotto forma grafica, vanno considerate frutto di analisi politiche, in più con il dono della sintesi: non tante parole, ma brevi tratti di matita. Un tratto di penna che, come a volte uno sguardo, può dire più di mille parole.
Insomma: non bisognerebbe guardare una vignetta con l'unico scopo di trovarci motivo di risata o buon umore. E pazienza, quindi, se sono commenti caustici, amari, tristi. La realtà non può sempre riflettere situazioni meritevoli di battute in stile Bagaglino.
Giovedì scorso Vauro, uno di cui può dirsi tutto ma non che non accompagni la sua professione con l'impegno sociale (per cui sa bene cosa significhi il dolore e la sofferenza), ha scritto un editoriale amaro, amarissimo. Nemmeno tanto feroce, secondo me. Sinceramente non riesco a considerarla «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico (...)».
Penso che in tanti abbiano pensato cose del tipo: "altro che pensare ad allargare le case: 300 morti sono tanti: dove li mettiamo? Bispgnerà trovare spazio nei cimiteri". E, a mente fredda, quale responsabile dell'Ufficio Tecnico di un comune, chiamato a fronteggiare una situazione del gerere non si è posto o non si sarebbe posto una domanda analoga? una preoccupazione del tipo: "ed ora, dove li mettiamo tutti questi morti?"
Cinismo? Non lo so, fate voi. Ma l'emergenza è anche questo. E non è giusto che, se a esternare (o anche solo ad averli) certi pensieri sia un funzionario pubblico, un rappresentante politico o un impresario di pompe funebri, sia legittimo, mentre se lo dice, con la causticità che gli è propria, un giornalista satirico tutto si trasforma in una offesa verso i morti.
Ho l'impressione che la vera motivazione sia il timore di vedere in quella vignetta un attacco al potere. Ed in tal caso, ancora una volta, saremmo di fronte alla pavidità di qualche servo sciocco che si preoccupa più dell'immagine del capo che del vero senso delle cose.
PS - a me, dell'intera carrellata, l'unica battuta "loffa" è sembrata la prima. Le altre .... veramente c'è mancanza di pietà e rispetto dei defunti?
...
Forse, intanto, la notizia c'è. Celata fra le righe del dibattito politico: sull'Election day, su sicurezza e ronde, sull'immmigrazione ed altro ancora.
Dopo tanto cercare, il Partito Democratico sembra finalmente avere trovato il suo leader. Un leader stimato, con tanta esperienza alle spalle, che sta dimostrando equilibrio; e quella saggezza politica che solo può assicurare una figura istituzionale forte ed autorevole.
martedì 31 marzo 2009
Libero Chiesa in libero stato
Ve lo ricordate? il mariuolo.
Che coincidenza: proprio due giorni fa Berlusconi ricordava Craxi e subito dopo ... colui che fece avviare Mani Pulite viene colto con le mani nel sacchetto per un traffico di rifiuti!
Il 1992. Altri tempi. Era quando Fini aveva di Di Pietro ... diciamo così ... una opinione un poco diametralmente opposta*.
Che coincidenza: stasera, a "Parla con me", ospite della Dandini c'è Gherardo Colombo ...
*All’inizio di Mani Pulite voi eravate molto «dipietristi». Volevate Di Pietro tra voi…«In particolar modo Tremaglia, per ragioni geografiche: sono di Bergamo tutti e due».E adesso siete contro Di Pietro.«Oggi abbiamo elementi per dire che molte di quelle indagini avevano un obiettivo politico».Ma allora lei disse che Di Pietro aveva indagato in tutte le direzioni. Era il 1994.«Quella è una stagione che ha segnato la politica italiana. Ha presente il rapporto che esiste tra gli inquisiti, i rinviati a giudizio e i condannati? Gli inquisiti un numero altissimo, i rinviati a giudizio più o meno la metà, i condannati pochissimi».È vero il contrario. Solo il 14 per cento dei rinviati a giudizio è stato assolto nel merito. «Condannati dopo tre gradi di giudizio? Quindi definitivamente? Ho dati diversi»
Che coincidenza: proprio due giorni fa Berlusconi ricordava Craxi e subito dopo ... colui che fece avviare Mani Pulite viene colto con le mani nel sacchetto per un traffico di rifiuti!
Il 1992. Altri tempi. Era quando Fini aveva di Di Pietro ... diciamo così ... una opinione un poco diametralmente opposta*.
Che coincidenza: stasera, a "Parla con me", ospite della Dandini c'è Gherardo Colombo ...
*All’inizio di Mani Pulite voi eravate molto «dipietristi». Volevate Di Pietro tra voi…«In particolar modo Tremaglia, per ragioni geografiche: sono di Bergamo tutti e due».E adesso siete contro Di Pietro.«Oggi abbiamo elementi per dire che molte di quelle indagini avevano un obiettivo politico».Ma allora lei disse che Di Pietro aveva indagato in tutte le direzioni. Era il 1994.«Quella è una stagione che ha segnato la politica italiana. Ha presente il rapporto che esiste tra gli inquisiti, i rinviati a giudizio e i condannati? Gli inquisiti un numero altissimo, i rinviati a giudizio più o meno la metà, i condannati pochissimi».È vero il contrario. Solo il 14 per cento dei rinviati a giudizio è stato assolto nel merito. «Condannati dopo tre gradi di giudizio? Quindi definitivamente? Ho dati diversi»
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