martedì 23 ottobre 2012

1000 euro di bicarbonato

Se avessi voglia di incontrarLa, di parlarLe, Direttore, Le direi che probabilmente la insana pratica dell'abbandono di rifiuti nelle strade periferiche e nelle campagne è sempre esistita.
Forse dobbiamo cercare di capire se la pratica di abbandonare i rifiuti in maniera sconsiderata un po' dappertutto sia un fenomeno nuovo, recentemente comparso nella quotidianità locale, ovvero se ciò sia un tanto triste quanto consolidato modus operandi di tanti, tantissimi.
Ma se anche, per assurdociò fosse vero, non vedo comunque il nesso fra ciò che viene documentato con la macchina fotografica un po' dappertutto, oggi che si è avviata la raccolta differenziata al paesello e, appunto, la raccolta differenziata:
Ora, dunque: ammesso e non concesso che siano aumentati gli abbandoni incontrollati (ai limiti del pleonasmo) dei rifiuti, argomento realmente interessante e che andrebbe documentato semmai fosse reale: quale è (o quale sarebbe) il nesso fra "episodi di malcostume, di menefregismo e di mancato rispetto delle leggi e delle norme da parte dei nostri concittadini" e negligenze "della pubblica amministrazione e della Lombardi Ecologia"?
Ma lasciando a lei i rifiuti, Direttore, un'altra cosa.
In tutto ciò, cosa aggiunge all'articolo, al senso dell'articolo, quella fastidiosa maniera di etichettare i nomadi?
Se Lei, Direttore, ha voglia di chiamarli "zingari", li chiami "zingari", senza fare del banale e squallido umorismo grammaticale: "E’ l’area normalmente occupata dalle carovane di zingari (pardon, nomadi)". Che tristezza, Direttore. Che gli zingari Lei non li sopporta, appare chiaro; ma faccia a meno di fare dell'inutile sarcasmo con questi giochini da tema di terza elementare. "Zingari (pardon, nomadi)". Già in quarta la maestra ci suggeriva di evitare.
Se c'è un "terzo mondo", Direttore, forse è nella sua visione di etichettare le persone.
Ah, un'ultima domanda: ma quanto durano mille euro + IVA?