giovedì 7 aprile 2016

Insano e Salvo

... e però, prima della presentazione del libro con intervista relativa, il libro di Salvo Riina è stato pubblicato da una casa editrice. Che non è stata, credo, stata oggetto di audizioni dell'antimafia, delle saette della Bindi, nè di tutte quelle levate di scudi che hanno investito Bruno Vespa.
Non è che il #fascismo si cancella cancellandone le tracce; non se ne eliminano danni e conseguenze nefaste distruggendone i documenti e le testimonianze del passato.
Tutt'altro.
Perché la #mafia è come per l'AIDS: se lo conosci lo eviti.
...
Tante volte si dice: se ti stavi zitto era meglio.
Bene. Facciamo parlare questa gente. Conoscere la cattiveria intima di esseri umani, egioisti e senza scrupoli, con nessuna pietà e rispetto della vita altrui, è il miglior modo per #conoscere.
Solo quando si conosce si ragiona. Meglio.
Scusate il paragone, ma fra un pacchetto di sigarette con su scritto: "Il fumo fa male" (che sfido chiunque a dire che questo ammonimento ha convinto qualcuno a smettere) ed uno in cui ti sbattono in faccia le foto di polmoni devastati dal cancro, beh, se lo scopo vuole essere quello di fare capire cosa realmente comporta assuefarsi ad un falso amico che ti fa stare bene qualche minuto mentre ti sta minando il futuro, beh, preferisco tutta la vita il messaggio crudo e diretto.
Scusate il paragone, ma finchè non sai cosa c'è dietro le modalità di macellazione di un animale, nessuno si renderà realmente conto se quella carne è giusto mangiarla, convinti dai sorrisi di Albano che esaltano il bovino del Salento o dai macelali dei gran sughi star o piuttosto darsi alle cicorielle.
Il libro di salvo Riina era e sarà lì, nelle librerie a portata dei lettori; è lì nella disponibilità degli acquirenti online.
Non sarà un libro di parte che potrà mai dare un senso alle stragi infami.
Valeva per i brigatisti che scrivono libri e fanno lezione nelle università, vale per i figli di uno dei peggiori personaggi che ha offeso con la sua presenza e gesta la storia nobile della Sicilia.
Hanno diritto i parenti delle vittime a provare sdegno e rabbia.
Ho diritto io di scegliere cosa farne delle parole di queste persone.
Ha il dovere un giornalista di fare il suo mestiere.
E' stato più gornalista ieri Vespa intervistando Riina che non l'altro ieri concedendosi in quella maniera alla Boschi, quando cercavo, inutilmente, la scritta in sovraimpressione: messaggio pubblicitario.
...
Ma questa, come sempre, è solo un'opinione personale.
#serviziopubblico