domenica 29 giugno 2008

Bill de Bergerac

Un bacio è un apostrofo rosa fra le parole Casa Bianca
....
Morale della favola: Presidente o marito, quando si sente aria di stanza ovale, una cosa una cosa Bill se la deve fare baciare.

Caro Presidente, caro Papà, ...

I Presidenti passano, i Padri restano.
Persone illustri festeggiano, oggi, il loro 83° compleanno.
Caro Presidente, mi scuserà se il Suo passa in secondo piano.

venerdì 27 giugno 2008

niente burro, siamo inglesi

Nico si chiede cosa c'è di strano. Anzi: che male c'è.
Ma è semplice. Per certe cose c'è il letto.
Col cibo non si scherza.
Se no chi se la sente ad Antonella Clerici?

giovedì 26 giugno 2008

(N)orme

Le norme sulla privacy stanno diventando, francamente, una babele oramai insopportabile.
Ogni cosa diventa un assurdo. Ogni pratica è diventata lenta di carte e cartacce da firmare. "è per la legge sulla privacy".
Ci si sputtana attraverso community varie (second-life, facebook, windows live space, ecc.), e poi ci si premura di non farsi mettere il nome sugli elenchi telefonici, se no quelli di Sky ti scassano i santissimi alle nove di sera per offrirti l'ultima offertissima, o Infostrada ti chiama per avvisarti che da oggi puoi non pagare più il canone Telecom "Da oggi? Guardi che sono abbonato proprio con voi di Infostrada da due anni!" "Ah! Mi scusi ..."
Tanti restano affascinati dalla possibilità che attraverso l'iride si potrà avere la certezza di essere gli unici ed isoli ad accedere ai propri servizi bancari, ma alla Polizia di Stato le proprie impronte digitali proprio non le vogliamo lasciare perchè la privacy ... chissà cosa se ne fanno, quelli della Polizia, magari poi resti "schedato" (mentre invece le banche sono una associazione di filantropi disinteressati ... ).
Nella inutile ricerca del "giusto mezzo" fra la razionalità e l'idiozia (e la bilancia non è in equilibrio), mista alla spasmodica ricerca della sicurezza, che va ricercata attraverso mezzi di persuasione che aumentino la "percezione" della stessa, ecco che una probabilmente malintesa necessità di prevenzione porta a ipotizzare provvedimenti forse troppo netti per essere capiti (per lo meno da me), e nonostante le rassicurazioni del caso.
Per intanto in quel del Viminale si continua a parlare di immigrazione clandestina come reato; e, badante o meno, se non sei la moglie del portierone, ora ti toccherebbe il ruolo di: immigrata, clandestina e criminale; altro che Veline e Jet-set.
Perseveriamo, dunque, nella direzione di considerare "criminali a prescindere" quei disperati aggrappati alle tonnare, comprese donne incinte e neonati. Forse è giusto fare opera di prevenzione anche prendendo le impronte digitali a tutti, magari è solo una giusta necessità di schedatura anagrafica e non c'è niente di male in tutto ciò; ma resta un fatto: i sogni non si possono fermare.

lunedì 23 giugno 2008

è sorpasso anche nel calcio

Dice il proverbio che il calzolaio va sempre con le scarpe rotte, ma ieri sera un "calzolaio" buono era quello che ci serviva (chè di scarponi ce n'era in abbondanza).
PAGELLE
(per qualcuno, in parentesi, l'onnicomprensivo del, breve, torneo disputato)
Buffon - 8 (8) - Santo Buffon contro la Romania, ma Ognissanti viene a novembre.
Chiellini - 8 (8) - E' sempre bello sapere che uno allena una squadra per due anni, e mette il migliore difensore in campo solo perchè Materazzi si infortuna ...
Panucci - 7 (7) - ... e poichè abbiamo fior di centrali (...), tocca al laterale Panucci salvare la patria in più di un'occasione.
Zambrotta 6 (5) - Grande Milan. Se non sono spompati non li prendiamo.
Grosso 7 (7) - Se quelli buoni vanno all'estero, una ragione ci sarà pure.
De Rossi 7 (7) - Perchè se ti danno un calcio nelle palle e ti fai male, è perchè le hai.
Aquilani 6 - La Roma è un altra cosa.
Perrotta 6 (6) - Onomatopeico. In Spagna non avrebbero potuto dargli nome migliore.
Ambrosini 7 (6) - Se chiedi ad un imbianchino di dipingere la volta della cappella Sistina, è ovvio che ne viene fuori una schifezza (di color arancione). Se, invece, gli chiedi di imbiancare la facciata di casa, ovviamente l'onesto artigiano darà il meglio di sè.
Cassano 6 (6) - Se chiami un artista per lavori di restauro e gli dici di limitarsi ad imbiancare la facciata di casa, l'artista, in qaunto tale, dovrebbe come minimo mandarti a fare in culo.
Toni 4 (4) - Nino Manfredi, nel film Pane e Cioccolata, non avrebbe potuto rendere meglio l'idea dell'emigrante con quei baffi che fanno tanto onesto cameriere.
Di Natale 5 (4) - Striscia in campo per fermare il gioco e si trascina sul dischetto con la faccia del croato rassegnato. Pasquale Marino non gli avrebbe fatto fare nè l'una nè l'altra cosa.
Camoranesi 6 (6) - Dicono che sia talmente bravo che si rese necessario dargli la cittadinaza per farlo giocare in azzurro, perchè in Italia uno così non si trova.
Del Piero 6 (6) - Alla carriera.
Donadoni s.v. (s.v.) - Pensare che nel Milan ed in Nazionale giocava in attacco. Probabilmente ha perso il taccuino dove teneva annotati gli schemi offensivi del buon Arrigo, perchè da ciò che si è visto (...) nel borsone al più avrà trovato la cassetta con le imitazioni di Crozza.
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GLI ASSENTI
Gattuso - (6) e Pirlo - (7) - Vederli in tribuna commentare, soffrendo, la partita dei propri compagni, mi fa pensare che almeno il 90% delle volte in cui gli allenatori dicono che "sono assenze importanti, ma abbiamo una rosa di ventidue * titolari ed i sostituti non faranno rimpiangere gli assenti", andrebbero incriminati per falsa testomonianza.
Materazzi - (4) - "Prefiero a tu hermana ... Te dije que prefiero a tu hermana. Cabron, escuchame: prefiero que me lleves a tu puta hermana! Ma mi senti o no, cazzone di uno spagnolo?"
Barzagli - (4) - "Mister, si scrive tutto insieme ... si, lo so che vorrebbe bere qualcosa di forte, ma non posso aiutarla ... "
* 81 nel caso dell'Inter.

venerdì 20 giugno 2008

La mano dura degli ipocriti

Poichè nella vita c'è sempre una prima volta, anche a me è capitato (ieri) di essere (sia pure in parte) d'accordo con il Presidente ecuadoriano Rafael Correa.

"¿Con qué calidad moral se puede sostener una globalización que cada vez busca más la libre movilidad de mercancías, la inmediata movilidad de capitales pero criminaliza la movilidad de seres humanos?"

Oddio, in tema di spostamenti transfrontalieri di persone (più o meno gradite) lui è un esperto. Ma questo è già un altro discorso.
Insomma, nonostante ci sia una sostanziale omogeneità nella critica espressa dai governi dell'America latina verso le decisioni dell'Unione Europea, pure va detto che si riscontrano approcci differenti (vedi al link: il vicecancelliere boliviano, René Fernández e l'ambasciatore paraguaiano Raúl Vera; per non parlare di Chavez e dei suoi sistemi spicci). Questo significa una cosa, ossia la difficoltà di trovare ed attuare una politica che sia in grado di affrontare il tema della emigrazione (prima ancora della immigrazione), tale da tutelate l'equilibrio sociale dei paesi "riceventi i flussi migratori" senza andare a discapito dei più deboli.
Conscio di questa difficoltà, eppure non riesco ad essere d'accordo con le misure repressive prese dall'Unione Europea.
Certo, senza alcuna ipocrisia, devo considerare una cosa. Oggi l'America latina, ieri i paesi dell'Est: li ricordate? non avevano alcuna remora (anzi, la auspicavano e talora la favorivano) nei confronti della emigrazione di una parte della propria popolazione verso l'estero. Ricordiamo tutti, purtroppo, i danni che hanno fatto alla reputazione degli albanesi, degli slavi, dei rumeni, i primi emigrati di quegli stessi paesi. Molti volenterosi, ma anche troppi delinquenti, tanta feccia di cui i propri governi non vedevano l'ora di liberarsi.
Oggi alcuni governi sudamericani malsopportano l'idea che i governi europei limitino l'andata senza ritorno di tanti loro concittadini. Nasce il sospetto che qualcuno tema l'impedimento della fuga. Pensavo che, come accade nell'isolotto, il tentativo perpetrato fosse teso ad impedire l'uscita (o la fuga dal Paradiso, se preferite chiamarla così). Vedo che invece qualcuno teme il ritorno.
In Spagna sono se non milioni, centinaia di migliaia i colombiani, gli ecuadoriani, i peruviani il cui permesso trimestrale di soggiorno è scaduto da anni. E' peggio chi vuole rispedirli a casa, o chi teme che ritornino?
Insomma, il tema è complesso. Ma al di là degli aspetti che riguardano politica ed economia, c'è il lato umano. E di quello i paesi ricchi hanno il dovere morale di farsene carico e non demandarlo alla coscienza di nessun altro, ma alla propria.
L'Italia, ma anche la Spagna ed ancor più il Mare Mediterraneo (che da culla della civiltà ne è diventato il cimitero), è teatro di tragedie quotidiane, cui tante volte non c'è nemmeno uno spettatore. Non si può circoscrivere tutto ciò ad un mero problema di "immigrazione clandestina".
Non si può e non si deve buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, recita un vecchio proverbio.
Ma l'Italia e l'Unione Europea tutta sembrano averne tutte le intenzioni. E si semplifica pericolosamente.
Non lo so, ma non riesco ad immaginarmi "un pericolo" quelle ragazze spesso minorenni costrette a marcire nelle strade oggetto di scherno e mortificazione da parte dei loro aguzzini (non chiamiamoli clienti); non riesco a considerare "un pericolo" donne e bambini su un canotto che rischia di affondare ad ogni alito di vento; non riesco a considerare un pericolo "a prescindere" quella marea di umanità che si aggrappa disperatamente alle tonnare al largo di Pantelleria.
Il "pericoloso" non rischia la propria pelle in queste condizioni. Ed il pericolo non è in quegli occhi troppo stanchi persino oramai per esprimere paura.
Tempo fa passava una pubblicità in cui appariva gente famosa, uomini e donne che nel tempo, nella storia hanno segnato il cammino dell'Umanità verso la Civiltà ed il progresso. C'era Einstein, c'era la ex Segretario di Stato degli Stati Uniti Albright, fra quegli uomini e donne che oggi classificheremmo burocraticamente per 18 mesi sui nostri territori nemmeno più "rifugiati" ma "immigrati clandestini".
Certo, la vita non è solo politica e premi Nobel. Chissà allora che, fra copertine patinate e gossip, faccia presa sull'opinione pubblica anche la signora Buffon, già clandestina (sotto)pagata dalla RAI: lei, bianca, stipendiata in nero dallo Stato che oggi la dovrebbe espellere.
Al vostro blogger preferito piace portare esempi che richiamino l'attenzione a ciò che accade al di là delle italiche sponde. E leggo oggi con intima e triste soddisfazione un articolo in cui si richiama un episodio che io stesso avevo citato praticamente giusto un anno fa. Un articolo che dovrebbe, fra le altre cose, secondo me servire a tutti coloro i quali esaltano l'illuminato Zapatero in Spagna contrapponendolo al fascista Berlusconi in Italia; dovrebbe servire per comprendere che non è tutt'oro quello che luccica, che i libri si giudicano non dalla copertina, e la Spagna non è sempre il bel modello assoluto cui ispirarsi.
Ieri la Giustizia italiana è stata esaltata per avere punito esemplarmente il clan dei casalesi.
Non so se possa considerarsi esemplare una giustizia che punisce reati di camorra compiuti vent'anni fa. Certo è che la Cina "irregolare" di cui parla Saviano nel suo Gomorra non è solo nella manovalanza sfruttata nei capannoni di Prato e la Toscana (altro che la Campania): la Cina "irregolare" è anche lì dove fra poco inizieranno a scintillare luci e paillettes; proprio là dove l'ipocrisia di qualcuno voleva delegare a pochi atleti il boicottaggio, quel boicottaggio che tanti politici e ricchi imprenditori nei loro frequenti viaggi a Pechino non hanno mai trovato il coraggio di intraprendere.

mercoledì 18 giugno 2008

Welcome back, C's

Dopo i tempi bui della fine degli anni '90 e quelli tenebrosi dell'inizio del terzo millennio, i Boston Celtics tornano a sedersi laddove gli compete: sul tetto del mondo.
E non poteva esserci migliore avversario, per questo grande ritorno, che i LA Lakers.
Torniamo, oggi, dopo ben 22 anni, a riprenderci quello che è nostro, torniamo a riprenderci il titolo NBA.
Two words needed: BEAT LA.
Riprende un ciclo.

sabato 14 giugno 2008

Cronaca di una spazzatura annunciata

Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si compra.
Il noto postulato di Lavoisier viene chiamato in causa, sovente in malo modo, quando si discute di inceneritori (o termovalorizzatori o come diavolo si vuole definirli).
La Campania è percorsa da proteste contro la realizzazione di impianti destinati al trattamento dei suoi stessi rifiuti : tutti li creano, nessuno li accoglie (tranne la Germania: basta mettersi d'accordo sul prezzo).
Nessuno, o quasi.
I telegiornali odierni hanno dato ampio spazio alla notizia che all'impianto di Savignano Irpino son cominciati a giungere le camionate di rifiuti provenienti dalle raccolte a tappe forzate. I mezzi ricolmi di spazzatura erano scortati dalla polizia, anche se tutto si è svolto nella massima tranquillità, e senza proteste nè protestanti. Gli unici ritardi si sono registrati per i ripetuti controlli sulla tipologia dei rifiuti (assenza di rifiuti speciali, verifiche della radioattività, ecc.).
A margine della cronaca, la notizia che le popolazioni locali saranno affrancate dal pagamento della tassa sui rifiuti, rimborso per la presenza dell'impianto sul loro territorio.
Ricordo, quando scoppiò l'epidemia di colera a Mola, al mercato ittico del paesello, una signora che mercanteggiava col pescivendolo sul prezzo del merluzzo:
- "Eh! a diecimila lire ... scià, dammelo a cinque ... il colera ..."
- "Eh si, signo', a diecimila sta il colera e a cinquemila no?"
Dove sono tutte quelle mamme con i passeggini che, preoccupate della salute dei loro figli, le discariche vicino casa loro proprio no?
Quanto costa l'ambiente?

venerdì 13 giugno 2008

La vita è una ... palla (da calcio)

Tutte le volte che l'Italia, o anche solo una squadra, di club gioca all'estero, in una di quelle nazioni dove più forte è stata l'emigrazione, il mio spirito patriottico applicato al calcio si esalta.
Perchè, sarà un difetto, una debolezza o che ne so io, ho visto il tricolore sventolare in Tv mentre ero dall'altro lato dell'Oceano, e mi è costato fatica deglutire. Immagino perchè, dunque, negli USA, in Belgio, in Inghilterra, in Germania, i nostri connazionali, tutti di azzurro vestiti, trombette e bandieroni, sciamano festanti e sorridenti verso lo Stadio dove la Nazionale difende l'onore ed avvicina le origini, il paesello.
Ancora stamattina, alla radio, una voce dall'accento campano, accorata nella sua allegria, chiedeva agli azzurri di vincere, per loro, per gli emigranti, almeno, così, "possiamo prenderci una piccola rivincita contro di loro, contro gli svizzeri; se no, chi se li sente?".
Oggi, in Italia, tanti cittadini rumeni vedranno la partita in Italia. Anche per loro quella di oggi è una partita importante. Anche loro chiedono ai loro beneamini di vincere, almeno contro l'Italia così anche loro, magari, potranno prendersi "una piccola rivincita" contro gli italiani.
Se è vero che il calcio (come lo sport), è la metafora della vita, beh, che vinca il migliore. Ed alla fine, come disse Caressa "abbracciamoci tutti, e vogliamoci tanto bene!"
Le vie della emigrazione sono infinite.

martedì 10 giugno 2008

Santaritenstein

Il dottor Mengele sorride compiaciuto. Lui, dipinto nei decenni come il mostro torturatore e sterminatore impassibile di migliaia i esseri umani, poteva vantare l'allucinante assurdo alibi della sperimentazione scientifica. Se, per lui, gli ebrei erano meno di bestie, allora queste cavie umane avevano meno valore dei cani e dei topi che ancora oggi vengono sacrificati nei laboratori scientifici per la sintesi di prodotti farmaceutici e di creme contro le rughe.
Forse non rideva, Mengele, durante le torture. Al più restava impassibile; e se era infastidito dalle urla, faceva come si fa con le scimmie in laboratorio: tagliava semplicemente le corde vocali.
Ai medici della Santa Rita nemmeno questo assurdo alibi della follia ariana si può attribuire; non c'erano esperimenti per il miglioramento della razza. L'unico miglioramento era quello del conto in banca. Perchè l'alta società ("quello è primario alla Santa Rita") ha le sue necessità economiche.
Nei film di propaganda bellica, il nemico viene sempre dipinto come un personaggio infimo; il nemico cattivo è quello che fruga fra le tasche del soldato morente per sottrargli il braccialetto d'oro, l'orologio (la classica "cipolla") con dentro l'immagine della giovane moglie e dei figli in fasce, la collanina, quello che glispalanca la bocca per strappargli i denti d'oro.
Quando c'è un terremoto, la polizia è costretta ad organizzare turni di sorveglianza notturna per impedire i saccheggi alle povere cose sepolte dalle macerie, per proteggere i beni altrui dagli sciacalli.
Negli ultimi due anni di agonia del vecchio governo, in campagna elettorale ed in queste prime settimane di vita del nuovo esecutivo, il tema sicurezza la fa da padrone. E con esso, collegato, quello della certezza della pena e dell'indulto. Ed è di ieri l'uscita del premier sulla necessità di non fare ricorso alle intercettazioni per svolgere indagini.
Ognuno si faccia le considerazioni che vuole. Ma su una cosa mi piacerebbe che si riflettesse. Sulla certezza della pena da parte di tutti coloro i quali ipotizzano pene supreme per chi ha fame e rischia la vita per provare a sopravvivere in terra straniera o per chi, schiava sulle strade, viene umiliata dai "clienti" (aguzzini no?) occidentali. Ed a questi medici che svuotavano seni di giovani donne con la stessa pena con la quale si tolgono i semi ai meloni-cantalupe, che pena bisogna dare? Che percezione danno, questi componenti l'elite della società?
Cosa affligge maggiormente la percezione della sicurezza? Un bambino che chiede l'elemosina al semaforo o un affermato primario che ti prescrive un intervento chirurgico?
E poi, la domanda senza risposta: Cosa è più grave? Il reato di un poveraccio che ruba gli spiccioli ad un benzinaio perchè la fame lo uccide e gli si scatenano contro tutti i peggiori istinti dell'uomo?Oppure quello di un raffinato primario che guadagna milioni di euro l'anno ma poi ricicla protesi usate dalle bocche di anziani malati terminali e asporta polmoni come fossero frattaglie di carne?
Per chi si auspicano le pene peggiori? Chi sta imbarbarendo di più questa nostra sgangherata società?

domenica 8 giugno 2008

Avvistamenti sospetti

Un automezzo sospetto di chiara origine rumena è stato avvistato a breve distanza dalla SP 66 che congiunge Mola di Bari a Conversano.
I primi sommari controlli hanno evidenziato la presenza di numerose borse da viaggio accumulate in modo sospetto. Nel vagone di carico anche un individuo di nazionalità incerta, chiaramente affaticato, presumibilmente per il lungo viaggio o, forse, per un eccessivo stress da sforzo podistico, per via dello sguardo vitreo. Gli investigatori hanno fermato il conducente, risultato poi positivo al controllo etilometrico e tabagistico, il quale ha cercato di darsi alla fuga ma è crollato al suolo privo di sensi e spossato dalla fatica dopo i primi tre metri di fuga.
Nella foto il mezzo fermato con il sospetto ancora a bordo, autodichiaratosi esponente del Movimento Per l'Autonomia (MPA) del Tibet.
PS - Il Dalai Lama, venuto a conoscenza dei fatti, ha dichiarato la sua volontà di rinunciare alla autonomia da Pechino.

venerdì 6 giugno 2008

Pena preventiva

Questa foto a corredo dell'articolo apparso sulla edizione on-line del Corriere, certamente non vincerà nessun premio, sicuramente sarà scordata a bevissimo, e forse lascerà indifferenti tanti.
La rabbia è sapere, temere, che a qualcuno verrà in mente che "così, la prossima volta, si imparano a restare a casa loro".
Da ieri si discute del fatto che le prostitute (probabilmente, non è specificato, ma lo presumo) extracomunitarie ed irregolari, vanno considerate una categoria a rischio sicurezza e andrebbe prevista la applicazione della espulsione.
Se "qualcuno" si fermasse a pensare che quei corpi gonfi d'acqua ed alghe e rotolanti goffamente sul bagnasciuga, corpi che infastidiscono la vista tanto quanto fanno tenerezza i delfini spiaggiati per cui tanti si commuovono e si prodigano per salvarli, erano uomini, donne, bambini, che solo poche ore fa abbracciavano per l'ultima volta i loro cari ... e non oggetti da rispedire al mittente come si fa con la merce difettata o con gli abbonamenti a riviste che non si vuole leggere, forse "qualcuno" non sarebbe tanto orgoglioso di andare a portare in giro per l'Europa il proprio "giro di vite".

Troppe croci

Si fanno i film, sugli eventi simbolo della storia. E purtroppo la storia si ricorda attraverso lutti, morti, guerre.
Da 64 anni il 6 giugno rappresenta una data simbolo.
Ognuno la veda come vuole.
Ognuno decida come ricordare quei luoghi, quei giorni, quegli eventi.
Ma quando ci sono così tante, troppe croci, l'importante è rifletterci su.

giovedì 5 giugno 2008

Di tutta erba un "fascio"

Forse lo sottovaluto, il rischio. Resta, però, per me l'eccessivo uso anzi: l'abuso del termine fascismo, per caratterizzare qualunque azione o gesto o volontà di intenti che manifesta una parte politica oggi maggioritaria nel Paese. Pensavo, infatti, che questo termine dovesse essere utilizzato per caratterizzare essenzialmente un periodo storico trascorso e, nell'attuale, limitarsi a connotare con questa parola(ccia) ben precise, deprecabili, condannabili, esecrabili azioni di violenta, fisica e verbale (a prescindere da chi le utilizza).
Azioni che sembrano essere in triste, preoccupante aumento nel Paese, ragione per cui vedo questo trend pericoloso più come causa che come effetto dell'indirizzo politico nazionale.
Ma al di là delle parole che si utilizzano per definire comportamenti e persone, resta la condanna per le scelte e gli indirizzi politici che caratterizzano i governi non solo in Italia, ma nel mondo.
Ed allora, mi ha incuriosito (ma, a questo punto, non sorpreso) la "popolarità" della parola fascista fin nel lontano Costa Rica, e dunque il fatto che un opinionista liberale costariqueño ha utilizzato questa parola per definire una decisione del responsabile del laboratorio politico del SudAmerica.
Resta un fatto: al di là delle definizioni e delle parole, la libertà è sempre il bene più prezioso. E, la si chiami come si vuole, qualunque forma di imporre leggi liberticide e limitanti della libertà personale, ogni abuso, ogni prevaricazione va condannata.
A margine, rimane e si consolida la mia contentezza nel ricordare lo sfratto subito dall'ex Presidente della Camera Bertinotti. Non è una consolazione sapere che il suo successore possa essere peggiore di lui. Certamente il suo ultimo pellegrinaggio a Caracas (il suo e quello dell'ex Ministro degli Esteri Baffino) non hanno evidenziato alcuna presa di distanza dalla politica di un Capo di Stato ...posso dirlo? ... fascista!

mercoledì 4 giugno 2008

Deficit di Democrazya

Quei tre o quattro (cinque se mi ci aggiungo io) che leggono queste righe, sanno che mi suona come fuoriluogo parlare di Italia come paese a rischio democrazia.
Magari tutto ciò dipende da cosa si intende per "democrazia".
Magari ogni società si abitua ai propri standard ed ogni comodità ed agio (non solo quelli materiali) di cui si ha anche solo la percezione di non poter usufruire, ci porta a conclusioni talora esagerate.
Certo, in un Paese in cui sono permessi cortei dove si bruciano bandiere di altri stati o si inneggia a luoghi esteri (invocandone la moltiplicazione) dove sono stati uccisi decine di soldati nostri connazionali, e farla impunemente franca, potrebbe anche essere considerato un paese a rischio democrazia.
Bisogna vedere da che ottica si osserva la cosa, ma insomma ....
A Roma ad un capo di stato è stato impedito l'accesso all'Università, qualche mese fa. E chissà se la democrazia a rischio si è manifestata in chi ha impedito la presenza dell'omino di bianco vestito o nelle parole che sarebero state dette.
Ma la democrazia a rischio, in Italia, la si può manifestare in tanti modi. Per esempio andando in TV dicendo che non c'è libertà di parola. O in Parlamento a dire che non c'è rappresentatività.
Il rischio è un concetto complesso. Qualunque sia il campo in cui si operi, il concetto di rischio si esprime in base a quelle che sono le aspettative umane rispetto a che un determinato fenomeno accada.
Cosa comporta, dunque, il rischio democrazia,in Italia? Ed è giusto classificarlo senza avere termini di paragone con altre realtà? Come si classifica una democrazia?
Gli Stati Uniti secondo alcuni sono la più grande democrazia del pianeta. Secondo altri, quello non è un paese democratico.
C'è chi considera un modello un'isola caraibica in cui si è eletto (un po' anche riflessivo) lo stesso capo di Stato per 44 anni, non foss'altroperchè, a differenza delle schede elettorali simili a lenzuola di un letto a tre piazze come capita in Italia, lì la scheda (quando c'è), semba più un francobollo (auto)celebrativo.
Qui si va a fare la spesa all'ipermercato prendendo l'auto, spendendo 5 euro di benzina e tre ore di tempo, per comprare due chili di arance e le merendine "in offerta" per il bambino, lamentandosi che non se ne può più con i rincari dei carburanti.
...
Ieri, a Roma, un corteo di protesta, senza roghi di bandiere nè slogan minacciosi, ha espresso la propria rabbia nei confronti di un capo di stato che è venuto fin qui a dire che Israele ha i giorni contati e che il diritto al nucleare (ah! il nucleare ....) è sacrosanto. Che l'Occidente corrotto affama le popolazioni, e Mugabe ascoltava poche file più in là, attento.
Italia, Occidente: rischio democrazia.
Chissà quando sarà possibile fare tutto ciò che si è fatto in Roma, Italia, Occidente, a Teheran, Iran.
In Italia si è gridato al fascismo non perchè qualcuno pensava di negare il diritto al libero svolgimento del Gay Pride, ma perchè non se ne dava il patrocinio. Altrove gli omosessuali li impiccano direttamente.
Democrazia è potere esprimere le proprie idee. Se chi ascolta è distratto dalla simpatia di Mourinho che già conosce ilsignificatodella parola pirla", e tanto gli basta per vivere felice in attesa del prossimo campionato di calcio, beh ... non è a rischio la democrazia, ma l'intelligenza.