domenica 29 novembre 2009

Indovina chi è il colpevole

La notizia potrebbe rientrare nelle brevi di cronaca.
Due uomini in cerca di sesso a pagamento e di un po' di divertimento, rubano un'auto, contrattano una prostituta, fanno un incidente provocando la morte della ragazza e del suo bimbo che portava in grembo, e scappano via.
La donna, una rimasta in cinta chissà da chi, era irregolare e faceva la prostituta per strada, per pochi euro; mica una di quelle che ricevono in casa, frequentano politici, giornalisti (o tutte e due le cose insieme) e ricconi in generale, che hanno tanti soldi e qualcosa in più fra le gambe, quel qualcosa che ancor più soldi porta.
Una di quelle che non andrà mai da Vespa: chi se ne frega di chi, al più, fa una pompa al meccanico al paese? vuoi mettere chi si incula il Presidente della Regione Lazio?
Insomma: una vera criminale, se la legge vuole la immigrazione clandestina un reato. E criminale chi entra irregolarmente e vi staziona senza permesso.
Come se una ragazza poco più che ventenne sceglie di propria iniziativa di fare schiava facendo la prostituta in un paese straniero. Magari per farsi ammazzare da due balordi.
Cornuta e ammazzata.
Non è così che deve funzionare in questo Paese ...

giovedì 26 novembre 2009

Dear Silvio

Dear Silvio,
sono il tuo amico Barack. Ricordi? Quello abbronzato. Sai? Quella battuta mi è piaciuta tantissimo. Pensa che quando mi incontro con i miei amici per qualche party, dopo una birra di troppo, ne approfitto per raccontarla e non sai le risate che ci facciamo ogni volta. Pensa che se a qualcuno viene l'idea di fare una foto di gruppo, ne approfitto per mettermi dietro e faccio le corna a chi sta davanti. L'altra volta stava Hillary ... le ho fatto le corna ... si lo so che ci è abituata, ma ... non ti immagini le risate. Pensa che dall'hot dog le erano cadute delle gocce di maionese sul vestito, e il marito che fa? le grida: "Cara, ma quello non è il tuo vestito ...". Dovresti venire più spesso a trovarci, dear Silvio, davvero. Porta pure i tuoi amici; anche amiche giovani, se ne hai ... basta che non siano brasiliane.
Ieri, quando mi hanno portato il tacchino per il Thanksgiving, la prima cosa che ho pensato è stata: questo culo pallido di tacchino ve lo mangiate voi: io a casa me ne faccio preparare uno bello nero nero da Michelle ... Detto fra noi, dear Silvio, sono stato costretto a graziarlo per via delle insistenze di quelle due piccole pesti delle mie figliole ... ma del resto ho pensato: abbiamo la pena di morte negli USA: male non fa se ne graziamo qualcuno uno volta ogni tanto ... se no, hai visto mai che mi tolgono i soldini del premio Nobel?
A proposito di Premio Nobel, dear Silvio, devo chiederti un favore.
Non è che mi potresti inviare un po' di soldati in Afghanistan? Io non ho ancora ricevuto l'assegno da Oslo e non vorrei che mi facessero eccezioni sulla legittimità al momento dell'incasso.
Ma cribbio (vedi: parlo come te, amico mio), non me lo potevano dare, il premio Nobel, a qualcos'altro? alla medicina, ad esempio? Eppure sto lottando per introdurre la Sanità pubblica per estendere e garantire le cure anche ai poveri ... dici che c'entra questo con il Nobel per la Medicina? perchè? che c'entro io con il Nobel per la Pace? E che ne so? Tu ci sputi sopra ai soldi?
Va bene, dear Silvio, ti lascio alle tue cose. Immagino che tu abbia il tuo da fare con i tuoi avversari del Partito Democratico. Anche io qui ho dei problemi con i Democratici. Che poi sono del mio stesso partito, pazzesco! Vero è che anche tu in questo periodo non te la passi bene con quelli del tuo stesso partito ... Quante cose abbiamo in comune, Dear Silvio ...
Bene ora si, ti saluto. Un abbraccio caloroso anche da Michelle (ricordi? mia moglie, quella con i fianchi esuberanti che ti piacquero tanto) e i vestiti dai colori improbabili (a proposito, conosci qualche stilista che me la potrebbe vestire un po' meglio?)
Tuo Barack
PS - Non ti dimenticare il fatto dei soldati, eh?

lunedì 23 novembre 2009

Ciao Ni'

Non è importante credere o meno ai motivi personali; la sostanza è che tutto è sparigliato, ormai.
E così adesso si può pensare a cosa si dovrà dire in sede di campagna elettorale, sia da parte di chi dovrebbe accollarsi l'ingrato compito di garantire la continuità politico-amministrativa (spiegando se "Il progetto continua" o se invece "Il progetto non continua" perchè il programma è stato completato), sia da parte di chi avrà intenzione di smarcarsi dal Progetto di cui ha preso le distanze, sia da parte di chi ha fatto opposizione negli ultimi tanti anni, sia da parte di chi ha provato a dire la sua fuori dal palazzo.
Se c'era una maniera con la quale uscire dalla cappa (o cortina fumogena) di Urban in cui è incappato il paesello nel recente passato, questa è forse la più inaspettata.
Adesso, però chissà ... forse arriva il bello, un po' di movimento.
A dire la verità, aspetto l'inizio della campagna elettorale come un esquimese aspetta l'arrivo di un frigorifero nell'igloo.
Ma c'è una cosa che mi incuriosisce, non posso negarlo; e son sicuro che la mia attesa non verrà tradita.
Chissà perchè, ma ho come l'impressione che finalmente sentiremo cosa pensavano realmente del loro leader indiscusso i tanti consiglieri e vicini di partito che in questi anni lo hanno supportato e talora idolatrato. Chissà perchè, ma temo per il buon Nico un destino simil Prodi o simil Veltroni. Due personaggi indiscussi nel loro carisma e garantiti nella fedeltà dei loro seguaci, che appena caduti, sono stati nella migliore delle situazioni: ignorati! e talvolta sbugiardati nelle scelte politiche che hanno fatto i loro sostenitori-successsori.
Ho come l'impressione che finalmente torneranno a respirare l'aria del presenzialismo e della autoreferenzialità i soliti noti, i tanti scontenti condannati al silenzio ed alla penombra del dietro le quinte, oscurati non solo dal primo cittadino, ma finanche da assessori indigesti.
Penso che siamo in molti a ricordare di quando si venne a sapere, da chi frequenta internet, che un assessore si era dimesso; chi non ricorda le (sotto)voci di sollievo di chi finalmente confidava ai quattro spifferi, finalmente, di essersi tolto dai santissimi quello lì? Eppure, appena ad inizio legislatura, era il deus ex-machina in quell'ambito ("lascia stare l'ideologia: è uno preparato, non si può dire niente" era la frase che più si ascoltava quando si chiedeva un commento sulla scelta del sindaco a nominare l'assessore); ci volle però poco per retrocederlo a ranghi molto più bassi (autoreferenziale era, nella scala dei commenti, un complimento).
Sempre chi naviga su internet seppe che le dimissioni si tramutarono in rimissioni e, come per magia, tutto tornò come prima. In consiglio comunale, una defilippica di bentornato sorprese più d'uno.
La storia è fatta di pavidi che si vestono da eroi quando il nemico è al tappeto.
Ora il Sindaco saluta e se ne va. Quindici giorni dopo avere sciolto la riserva, quindici giorni dopo avere di fatto commissionato i pezzi per i prossimi cinque mesi alla redazione del settimanale più letto dai canarini in gabbia, da perfido buontempone, Berlen decide di uscire di scena.
Ed è bastato aprire la porta di una stanza chiusa per troppo tempo, per percepire i primi spiferri che rischiano di disordinare tutte le carte diligentemente accatasate sulla scrivania.
Chissà se basterà per far volare via tutta la polvere della apatia e della disaffezione accumulata negli ultimi anni.
Di certo c'è che tutti avevano le freccette in mano. Ma qualcuno, dal muro, ha tolto il bersaglio.

venerdì 20 novembre 2009

Il silenzio è d'orò

La cosa più pazzesca che ho potuto sentire è che qualcuno, uomini di sport da decenni come il Trap pluriscudettato, o come Tardelli eroe dell'82 in Spagna o Brady, juventino scudettato da rigorista all'ultima giornata contro il Catanzaro (fallo di mano che potremmo definire "dubbio"), abbiano chiesto la ripetizione della partita.
A parte che andrebbero rigiocati campionati interi se passasse una cosa come questa, come si può pensare che un errore di valutazione legato ad una cattiva interpretazione o al non avere visto una azione irregolare possa determinare la ripetizione di una partita?
Quanti errori incorrono in un incontro di calcio?
Un rigore assegnato per un fallo non commesso, una volta analizzato alla moviola come decisione errata, è causa di ripetizione della partita? E una punizione dal limite? Un calcio d'angolo, una rimessa laterale, una regola del vantaggio non data?
Se il fallo di mano di Henry (ed il gol conseguente) fosse stato commesso al ventesimo dle primo tempo, che cosa ne sarebbe stato del resto della partita? Qualora fosse finita 1-0 si chiedeva di rigiocare? E se poi, invece, fossero venuti due gol dell'Irlanda, si sarebbe rigiocato?
Cosa dire del rigore per un fallo subito a centrocampo da Boniek nella tragica finale dell'Haysel: Juve-Liverpool?
Ripetiamo Inghilterra - Argentina (con Maradona nella parte del pallone o, a scelta, della striscia bianca del fallo laterale)? Rigiochiamo Inghilterra - Germania per via del gol-fantasma che assegnò agli inglesi l'unico titolo mondiale? Ripetiamo Italia - Inghilterra che assegnò il terzo posto all'Italia per il nettissimo fuorigioco sul gol del 2-1 di Schillaci?
Trapattoni era sulla panchina dell'Italia quando Moreno ce ne fece di tutti i colori in Corea ... mi sembra che non chiese di ripetere la partita ...
Mi secca tremendamente essere d'accordo con Domeneck, ma c'è poco da chiedere scusa per una vittoria legata ad un errore di valutazione dell'arbitro; a meno che qualcuno dica che c'è stata in qualche misura una combine: la bacheca della Juventus è piena di trofei vinti in modo "arbitrario".
Certo (con un pizzico di malignità), forse, a margine di tanta rabbia dovuta alla delusione cocente, c'è anche quel gruzzoletto di soldini che l'Irlanda perde con la mancata partecipazione ai Mondiali, e Thierry "Muzio Scevola" Henry farebbe bene a non parlare troppo di ripetizioni di partite, visto che il malloppo che si porta a casa la Francia è addirittura ben superiore.
Ed a proposito di Thierry "Lupin IV" Henry, la cosa più falsa ed ipocrita l'ha detta lui. "La partita andrebbe ripetuta". Ma quando mai? Ipocrita. Se esiste la moviola in campo che punisce i simulatori, dovrebbe valere lo stesso principio per lui che prima fa il fallo ed esulta come un bambino, poi non dice nulla di "sportivo" all'arbitro, poi parla di gesto istintivo, poi che l'arbitro non è lui e ora che la partita andrebbe ripetuta.
Poteva dirlo subito all'arbitro, cosa era realmente accaduto, invece di fare il falso pentito adesso.
Per fortuna, in mezzo a un simile spettacolo di realmente poco sportivo, ci pensa Roy Keane a ricordarci che il bello dello sport, sta nella dignità dello sconfitto e nel suo rispetto.
Thierry "coccodrillo" Henry dicendo che la partita "sarebbe stato giusto ripeterla" (ben sapendo che ciò non sarebbe mai accaduto), ha perso una eccellente occasone per tacere. A differenza di Roy Keane, ha dimostrato che per essere sportivi è necessario non solo sapere accettare le sconfitte, ma a volte anche sapere accettare le vittorie.

lunedì 16 novembre 2009

Scarlasuina

Non hai voluto rischiare la scarlattina? beccati la suina ...
Poi dice Silvio ...

domenica 15 novembre 2009

No all'alimentazione forzata

Non cambierò idea oggi.
Quando qualcuno decide che la propria esistenza non ha alcun senso, non è più degna e meritevole di essere vissuta, ciascuno di noi ha il diritto di decidere legittimamente di interromperla.
Un porco del genere vuole spaventare qualcuno?
Forse.
Ma non chiamatela libertà di coscienza. Uno dovrebbe avercela, la coscienza.
...
1° Aggiornamento del 18 novembre 2009

venerdì 13 novembre 2009

Il giuramento del burocrate

A qualche settimana fa, millennio più, millennio meno, si fa risalire la esistenza di tale Ippocrate, padre della medicina, a cui è intitolato il giuramento cui i medici devono sottoporsi all'inizio della loro carriera professionale.
Altri giuramenti famosi sono quelli pronunciati dai militari al termine del CAR, quelli dei telefilm americani all'inizio delle udienze in tribunale, quelli in formato winzip che si pronunceranno nelle sale giudiziarie italiane per risparmiare tempo, quelli dei ragazzini con dita labbra e maglietta unte di Nutella ("mamma, giuro che non sono stato io"), il film con Mario Merola, e via discorrendo.
Il Ministro Brunetta vuole andare oltre, vuole aggiungere alla lista dei giuranti anche la categoria dei dipendenti pubblici.
Pena il licenziamento.
Che dire ... una ottima idea. In Italia, ora, non manca proprio nulla, abbiamo tutto: il ministro del lavoro, il sindacato dei lavoratori, lo statuto dei lavoratori, il giuramento dei lavoratori.
Si d'accordo, manca il lavoro ... ma qualcosa ci inventeremo.

giovedì 12 novembre 2009

Caffè

La quotidianità degli italiani è scandita da tanti gesti, elementari, meccanici, talora inconsapevolmente ripetuti. Fra questi c'è il cosiddetto rito del caffè.
C'è chi lo prende dolce, chi amaro; e chi ristretto, lungo, al ghiaccio, in vetro, freddo, macchiato, corretto ...
Chi lo preferisce fatto nella moka di casa, chi deve necessariamente fare tappa al bar.
"dai fai presto che si raffredda il caffè"
"meh, vabbè, cosa vuoi che sia ... facciamone un altro, che sarà mai ..."
Che sarà mai ... è solo un caffè.

mercoledì 11 novembre 2009

Non si può dimenticare. Mai!

11.11.1999 - 11.11.2009 - Il tempo non spezzerà le ali del nostro ricordo.

martedì 10 novembre 2009

AAA Apprendistastregone cercasi

Pochi mesi dal terremoto de L'Aquila che ha squassato un territorio, molte vite e la coscienza di tanti che non pensavano di vivere in manufatti fragili con il bollino antisismico, come se fosse una borsa Prada taroccata made in China.
Non si capisce bene perchè (meglio: continuo a non capire bene perchè) fra tante polemiche, alcune condivisibili, tipo: come fa un edificio moderno e teoricamente antisismico crollare come un castello di carte al vento (ed infatti la magistratura sta lavorando in tal senso), ne vennero fuori ed ebbero ampio risalto altre francamente insopportabili.
Il tecnico Giuliani ebbe modo di dire la sua: lui l'allarme lo aveva dato.
Non si capisce bene dove, come, quando doveva avvenire il terremoto, ma lui lo aveva previsto.
Ampia eco, amplissima enfasi, risalto enorme.
Qualcuno espresse alcune perplessità. Ma poichè un geologo, che non è geofisico, sa di avere meno competenza di ... non so ... farmacisti, artigiani, informatici, impiegati del catasto ecc., preferì tacere.
Di un paio di settimane fa (se non ricordo male), il medesimo Giuliani avvisava che a Frosinone stava per accadere un qualcosa di molto simile a quanto accaduto a L'Aquila: prepariamoci al peggio.
Allarme. Cosa fare? Per il momento tenete l'auto parcheggiata sotto casa: magari è opportuno dormirci dentro piuttosto che nelle case che crolleranno.
...
Deve essere successo qualcosa, ma a Frosinone non accade nulla. Forse una briciola di pane ha provocato qualche malfunzionamento da qualche parte (in laboratorio o lungo qualche faglia profonda, non è dato ancora sapere)?
Ora: magari fra dieci minuti viene giù tutto, ma ... la domanda mia è: fare un annuncio un giorno significa essere credibili? Dire: "accadrà un sisma" significa fare prevenzione? Dove? Quando? Boh: per il momento dormite in auto.
Bella roba.
...
A Messina, invece, dove si prevede dove, come e quando accadrà una frana, a Ischia dove si sa che lì, quel volume di terreno alla prossima pioggia si muoverà e travolgerà tutto ciò che si trova al di sotto di quelle rocce mosse da un unico motore chiamato: gravità, ... beh, in concomitanza delle vere tragedie annunciate ... queste si, prevedibili anzi: previste, annunciate ... niente.
...
Ci sarà una graduatoria di sdegno per le calamità naturali?

sabato 7 novembre 2009

Yoani Cucchi

Insomma, non sarà tutta colpa dell'embargo yankee se laggiù la libertà (di movimento, di espressione) è motivo di discussione.
Un modello di stato imposto da 50 anni dalla stessa persona, subito dalle stesse persone, e chi lo esalta, chissà come mai,vive in Italia, negli Stati Uniti ...
Yoani Sanchez prova a fare sentire la sua voce e quella di un popolo che, proabilmente, pur non pensando che gli USA siano il migliore dei mondi possibili, nemmeno credono che sia giusto vivere con il riso razionato e la libertà nemmeno quello.
Per descrivere la violenza fisica subita, la blogger cubana ha titolato parlando non di mafia, ma di camorra (anche se poi ha parlato di camorra siciliana).
Nella tristezza della riaffermata consapevolezza per cui nel mondo, se si vuole parlare di criminalità organizzata e spietata, il modello è l'Italia, mi sono ricordato di Saviano.
Uno che ci ha messo la faccia. E sappiamo cosa sta significando, per lui,oggi, vivere.
Saviano che accusa la camorra e tante volte la complicità delle istituzioni.
Saviano ora vive sotto la scorta dello Stato.
Sì, lo Stato. E lo scrivo con la S maiuscola. Perchè mai come in questi casi lo Stato sono quei carabinieri che mettono a rischio la loro vita per difendere Saviano. O quei poliziotti che, mai sia, domani ci lasceranno la pelle e sole le famiglie, morti ammazzati dalla criminalità che prima o poi gliela farà pagare, a Saviano.
Mancio, amico mio, lo Stato ricordalo non soltanto con quelle parole feroci e sprezzanti di qualche giorno fa.

giovedì 5 novembre 2009

Spiritosi, perbenisti, gialappisti, commercialismi, transismi, body bidink ....

Sono in disaccordo con Aldo Grasso, stavolta.
Pur se capisco quanto possa lui essere stufo dei Giallappi e del loro insopportabile snobismo da "figli di papà", come li appellò magistralmente Trapattoni, preso di mira e sfottuto per i suoi ripetuti strafalcioni grammaticali, l'idea di perdere l'opportunità di vedere spogliati, e mostrati nella loro vacuità quei rappresentanti del genere umano che frequentano la casa del Grande Fratello, per non parlare degli aspiranti, mi porta alla depressione più nera.
Lunga vita al Grande Fratello (che significa: lunga vita a mai dire Grade Fratello). Anche perchè, chi vede il GF è un po' come chi vota Berlusconi: nessuno lo dice, ma intanto lui sta lì.
Prevale sempre una ipocrisia di fondo.
Temo di dovere fare un piccolo accenno al caso Marrazzo. Ma non per i risvolti intimi e/o piccanti che lo hanno portato al pubblico dileggio ed alle conseguenti dimissioni, sintomo della ipocrisia perbenista della classe politica e giornalistica (Marrazzo è/era giornalista, prima ancora che politico).
Le campagne antidroga partono dai settori più disparati della società, ma chi se ne fa portavoce per divulgare il messaggio, sono i VIP.
Poi si scopre che i maggiori fruitori e consumatori, in dosi industriali, sono proprio loro, i VIP, quelli che vanno in Tv con le magliette: NO ALLA DROGA, o in TV a dire che bisogna impegnarsi contro questa piaga sociale che è il consumo di stupefacenti, specie fra i giovani.
Sono gli stessi che si "interessano" delle giovani generazioni. E magari, poichè bisogna interessarsi dei nostri figli e del loro futuro (visto che, come disse qualcuno: è il luogo dove passeremo gran parte del nostro tempo), una puntatina anche alla difesa dell'ambiente non ci sta male.
Marrazzo, dicevo. La droga. I "comportamenti".
Il perbenismo e l'ipocrisia sono due facce della stessa medaglia marcia, al collo di una società che si offende quando all'estero usano ancora l'immagine dell'italiano pizza e spaghetti, mafia e mandolino, ma che se uno va a fare visita ai parenti al di là dell'Oceano, l'unica cosa che devi aspettarti è la solita risatina, con la solita battuta del cazzo, abusata, trita e ritrita, che "porta qualcosa di buono mo' che torni", o in alternativa un po' di schifo verso quella nazione che sembrerebbe essere la sola protagonista e responsabile del commercio e della diffusione del veleno che ammazza le nuove generazioni in tutto il mondo.
Già. Ma mi domando: come mai tanti VIP fanno la coda?
A qualcuno è mai venuto il dubbio che dietro ogni pippata, del poveraccio come del governatore, del politico o della star televisiva, ci sia la morte e la distruzione di un popolo, di una terra?
E poi ci si offende se all'estero ci prendono per i fondelli?
PS - A Repubblica, dopo questa "figuraccia", non è venuto in mente di fare partire l'ennesima campagna: "firma anche tu: mi vergogno di essere italiano"?

mercoledì 4 novembre 2009

Mettiamoci una croce(fisso) sopra

Alla Radio, ieri pomeriggio, il sottosegretario a qualcosa che non ricordo Giovanardi difendeva la causa del crocefisso nelle scuole, discutendo con un suo collega parlamentare di parte politica avversa.
La breve discussione si concludeva con la banale considerazione dell'anticristo (...) che metteva in dubbio le origini cristiane del bel suolo italico e le sue genti ("la antica Roma ha origini pagane, non lo dimentichiamo"), cui facilmente controbatteva Giovanardi dicendo che si, è vero: quella era la cultura dei martiri dei primi cristiani, dei popoli pagani che si esaltavano al sangue delle incivili lotte fra gladiatori e quanto di peggio genere umano potesse immaginare.
Poichè il destino ha la vista aguzza, proprio ieri sera su La7 uno spettacolare programma di storia ripercorreva le fasi dell'impero spagnolo.
Una storia esaltante, ma tra le quali spiccava la Santa Inquisizione spagnola, lo sterminio di intere genti (gli Aztechi praticamente scompaiono in soli due anni dall'arrivo di quel gentiluomo di Cortez, decimati dal vaiolo e dalla crudeltà spagnola), le ruberie, il depredare le ricchezze di un intero continente. Tutto in nome della Chiesa che doveva diffondere il Verbo, la Parola di Pace e fratellanza fra i popoli. Possibilmente quelli ad Ovest, visto che ad Est le Crociate avevano già portato un bel po' di pace, amicizia e fratellanza con i cuginetti di religione islamica.
E magari c'era da incamerare un po' di ricchezze fra oro, argento e quant'altro perchè le casse dello stato iberico erano svuotate ed i banchieri genovesi esigevano ... ma questo forse è meglio non dirlo al governo di cui fa parte Giovanardi, che è tanto impegnato in queste settimane bancarie fra Svizzera, San Marino e Isole Cayman.
Finito con il SudAmerica (diventa chiaro a tutti perchè il 12 ottobre, quando si festeggia il Dia de la Raza, qualcuno laggiù preferisce parlare di Dia de la Razzia) le cose si spostano in Europa dove l'Inghilterra del dopo Enrico VIII, fra una scissione e l'altra, fra una decapitazione di una moglie e la prigionia di una figlia, si prendeva a botte proprio con la Spagna. Il tutto in nome della difesa della religione cattolica (ma il Papa non paga il re di Spagna dopo la bruciante sconfita di Lepanto, bell'ingrato) che vedeva come un grosso pericolo l'affermarsi della chiesa anglicana Oltremanica.
Certo, ci sarebbe la faccenda di Sir Drake, di Morgan e di tutti quei pirati, corsari e bucanieri che prezzolati dalla regina derubavano i galeoni spagnoli ... ma torniamo allora al discorso se tutto ciò era in nome della Chiesa o c'era come al solito la vil moneta sotto sotto che regolava martiri e conversioni?
Insomma, se proprio c'è da parlare di storia quale motivazione per mantenere il crocefisso nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici, proviamo a discutere con altre motivazioni.
Chè di sangue che gronda da quel simbolo ce n'è per riempire pagine e pagine di libri di storia.