giovedì 29 aprile 2010

Il paesello enigmistico

La realtà, si sa, supera sempre la fantasia. Per lo meno, in questo caso, i fenomeni indiscussi della Settimana Enigmistica ci hanno messo del tempo prima di pubblicare una simpatica vignetta sul settimanale che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
Chissà se il vignettista della Settimana avesse fatto capolino al paesello negli ultimi anni ... magari invece di agente di borsa avrebbe scritto sindaco.
Resta un fatto: sia il sindaco che il trapezista hanno in comune il fatto di fare (o avere fatto) salti mortali. E io aggiungerei: anche i cittadini, i compaesellani, li hanno fatti.
Speriamo di non trovare, nei prossimi numeri della Settimana una nuova vignetta con qualche battuta avente a protagonista un prestigiatore ...

domenica 25 aprile 2010

Da grande volevo fare l'attore

Penso alla frase da guappo di cartone. "Che fai mi cacci?".
Robert DeNiro è nella leggenda; Fini non è idoneo nemmeno a stare nel PdL ... Che brutta Fini ... Nomen Omen. (autocitazione 1)
Che dire, più rivedo la scena della dura schermaglia alla direzione del PdL e più Fini gli pare una femminella isterica che, dopo essersi provato e riprovato un paio di scarpe ed avere speso una barca di soldi per comprarsele, torna a casa e si incazza col marito perchè le scarpe le vanno strette. (autocitazione 2)

sabato 17 aprile 2010

Quo vadis, señor?

Quando Rutelli andava con tutti i suoi 32 (e forse più) denti alle convention laburiste del post Thatcher (e Mayor?), nessuno poteva immaginare che pochi anni dopo Blair avrebbe fatto quello che nessun conservatore si sarebbe mai sognato di fare, ossia essere il più fedele alleato di GW Bush nel suo delirio iracheno.
Quando, in Spagna, Zapatero illuminò di rosso ottimismo le sponde della Spagna, un sospiro di sollievo venne tirato da molti sul suolo patrio; cosa c'è di più catartico di una ministro spagnola che ci insulta di esser razzisti, appena spenta l'eco di qualche fucilata a dei poveri marocchini in cerca di fortuna? e cosa meglio di un primo ministro iberico che ci mortifica proclamando che la Spagna ci ha sorpassato nella lista dei paesi più industrializzati (e magari nel mirino c'era la Germania, niente di meno)?
In Italia l'argomento "fuga dei cervelli" è sempre lì, nel cassetto, pronto ad esser tirato fuori come il coccodrillo per un giornalista.
Chissà com'è che quando arrivano certe notizie, il cassetto resta chiuso. E il coccodrillo?

lunedì 12 aprile 2010

Questa casa (comunale) non è un albergo

Con l'insediamento ufficiale, oggi, del nuovo sindaco del paesello, si volta pagina. Per alcuni si spera in meglio, perchè peggio di così non si poteva; per altri certamente in peggio, perchè a ben poche ore dall'insediamento non si vede niente di nuovo e già ci son segnali di degrado!
Fanno da contorno a questo passaggio istituzionale le illuminanti dichiarazioni dell'assessore Barbanente sul Corriere del Mezzogiorno di pochi giorni fa; che possono essere commentate da ciascuno di noi come meglio ritiene: ognuno decide di che misura prendere l'anello da mettersi al naso.
Gli anni in cui ha amministrato consecutivamente il centro-sinistra sono stati tanti. Quattordici anni sono assai, se si pensa che un vero ricambio non c'è stato, almeno in alcuni settori vitali della macchina comunale.
L'assessore ai Lavori Pubblici si è insediato nel lontano 1996 e ha mantenuto la sua carica fino al 2010, quindi per ben tre mandati conscutivi; nel frattempo ha acquisito, strada strada, la carica di assessore all'Urbanistica prima, dal 2000 al 2010, quindi per due mandati, e di Sindaco dopo, nel 2005. Con risultati, a parere di chi scrive, altalenanti.
L'alternanza, dicono quelli che perdono le elezioni, è il sale della democrazia; salvo quando vincono: allora si cambia dieta e si preferisce mangiare insipido.
L'esperienza del centro-sinistra al paesello, quale sia il bilancio che si voglia trarre, è al momento conclusa. Non si accennano a placarsi, invece, le polemiche; e le ferite, in taluni, restano fresche e dolorose, non si accennano a richiudere, mentre un libro di grammatica italiana forse qualcuno dovrebbe iniziare a pensare di aprirlo (ne fa cenno l'amico Frisbee).
Non sono certo io quello in grado di fare un'analisi del voto: preferisco conservare il ruolo di CT per i prossimi mondiali in SudAfrica, piuttosto che quello di analista politico-elettorale, ambedue ruoli superinflazionati.
Non saprei dire, non mi interessa, quindi, qui dire che Berlen ha perso le elezioni per una ragione piuttosto che per un'altra; per le attese deluse del Fronte mare, per lo stato delle scuole, delle strade, dell'occupazione, del prezzo delle case, di questo o di quest altro.
Ho assistito, però, per l'ennesima volta ad una scena cui non smetterò mai di abituarmi. Domenica mattina, una coppia di coniugi, il marito spingeva una carrozzina di un (forse) parente disabile; lancia uno sguardo al marciapiede e, notandolo impraticabile, preferisce provare a percorrere la strada, trafficatissima. A quel punto la pesante e mortificante gimcana fra le barriere di cui è disseminato il paesello cui ho sottoposto me ed il giovane Luca ansioso di tornare a montare la sua fiammante bicicletta rossa con tanto di bandierina di segnalazione, mi è sembrata leggera. Ed ho pensato che a ben altra pesantezza e mortificazione son sottoposti quotidianamente tutti quelli che, per qualche oscuro disegno, non hanno l'uso delle gambe.
Machissenefrega delle strade rotte e delle buche. Chi in tanti anni ha fatto meno di quello che avrebbe dovuto per aprire corridoi, autostrade per chi non può saltare ostacoli ad ogni passo, non dovrebbe nemmeno aspettare il responso delle urne.
Che valga, per favore, per chi deve decidere le priorità a partire da domani.

sabato 10 aprile 2010

La livella polacca

La notizia dell'incidente aereo avvenuto in Russia stamane è stata data con ampio risalto da tutti i TG nazionali, naturalmente. Centotrenta vittime non sono poche e rappresentano comunque un evento mediatico importante.
Giustamente, dal suo punto di vista, il Papa si dice profondamente addolorato e invoca "una benedizione speciale", non si capisce bene se al popolo polacco in genere o per chi è passato al mondo dei più, provenendo e dirigendo una terra e un popolo fortemente cattolici.
Un commentatore, invece, più prosaicamente ricorda alcuni aspetti (definirli poco gratificanti sarebbe usare un eufemismo) che hanno caratterizzato l'attività del fu presidente polacco.
Io, allora, penso a come sarebbe stata 'a livella se invece del Principe Antonio De Curtis, l'avesse declamata ... chessò? ... Totoski ... forse, invece del nobile marchese ci sarebbe stato Kaczynski e, al posto del netturbino, un omosessuale ... perchè, anche in Polonia, 'A morte 'o ssaje ched''e?...