Eppure un dubbio resta, da che si è concluso il consiglio comunale del
17 giugno, quello monotematico sull'infinito affaire Martucci: il tavolo
tecnico, il processo, l'incidente probatorio; e poi le analisi, la
falda, il percolato, le perizie.
Il danno ambientale o il disastro ambientale.
In tutto ciò, da un lato ci sono le conclusioni del CTU, dall'altro la perizia del consulente dei comuni di Mola e Conversano.
Ma è noto che una figura geometrica chiusa, eccezion fatta per la
circonferenza, non può avere meno di tre lati, ed il terzo lato è
costituito (e rappresentato in seduta di consiglio) dai rappresentanti
delle associazioni ambientaliste (Comitato Chiudiamo la Discarica e
Legambiente) che criticarono fortemente ed aspramente le teorie espresse
dal dott. YY, consulente di parte, chimico con pluridecennale esperienza di
lavoro nel settore.
Magari anche a ragione, per carità.
E però ... anni fa queste due associazioni decisero di affidarsi alla
consulenza - supporto scientifico di un esperto, valente e preparato
chimico che le avrebbe affiancate e supportate nel duro e lungo lavoro
di interpretazioni delle analisi che si sarebbero svolte.
Allora il dubbio: come mai delle considerazioni tecniche, e
scientifiche, nelle interpretazioni dei dati venuti fuori dalle analisi
di questo consulente non c'è stata sostanziale evidente traccia nelle
parole dei rappresentanti "ambientalisti"?
Qual è il punto di vista di questo consulente? In cosa dissente dalle
considerazioni del perito di parte del Comune? E perché non è stato
chiamato in causa con maggiore forza e chiarezza? Magari con una memoria
scritta e dettagliata?
Se io fossi un non esperto chiamato a perorare una causa in cui c'è
bisogno di fare ricorso a tutto il proprio bagaglio culturale,
scientifico e professionale, la cosa che mi verrebbe normale fare
sarebbe quella di dire: "Non lo dico io ma il dott. XX, professore universitario, praticamente collega del dott. YY".
Invece no.
Come mai?
E allora: cosa pensa nello specifico il consulente delle associazioni
"punto punto" rispetto a quanto riportato dal perito "ufficiale"? In
cosa differisce? Non sarebbe utilissima una nota di (contro)deduzioni
analiticamente dettagliate e spiegate?
...
Non lo so, forse mi sono perso qualcosa; certamente mi sono perso qualcosa;
certamente non è il tempo, non è più il tempo del "secondo ne". Non è
più il tempo del legittimo dubbio per colui il quale, storicamente,
pensa a male e che, notoriamente il più delle volte ci azzecca.
Nel frattempo non resta molto altro da fare che attendere. E sperare che
i tempi di percolazione siano perfino più lunghi di quelli della
giustizia italiana.
Altrimenti è un disastro.
mercoledì 29 giugno 2016
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