martedì 18 febbraio 2014

David Renzi

Dicono che la grande montagna Renzi rischi di partorire il classico piccolo topolino.
Spero che ci si sbagli, perchè in fondo ciò che conta è che le sorti del paese si risollevino, magari al più presto. Per il presente nostro, per il futuro dei nostri figli.
Ed allora, mi auguro che Renzi, con la sua finora impeccabile e vincente carriera politica non resti lì, a perenne memoria come il David che sta proprio a Firenze.
Un capolavoro con un pisello ingiusto.
Davvero spero che Renzi non rimanga lì a sfoggiare forme perfette e stile impeccabile, rivoluzionario nelle sue gesta come per certi versi rivoluzionario ed impeccabile fu il David quando uscì dal limbo della pietra, ma poi, lì si fermò.
Capolavoro, a farsi ammirare e basta.
Io, invece, vorrei che Renzi, un giorno, presto ("Fate presto"), sfoderi uno di quei cazzoni duri e nodosi che farebbero la gioia di tante e tanti, duro che duri, pronto e deciso a sfondare, a superare le resistenze dell'anfratto più restio e a dare quello che è, in fondo, lo scopo del pendaglio di cui Nostro Signore ha fornito il genere umano maschile: la vita, il futuro e, perchè no?, un bel po' di sano piacere.
Io non so se ci sarà futuro per questo sventurato Paese. Me lo auguro.
Finora Renzi sta lì, a farsi foto "selfie" (un tempo si chiamava: autoscatto), a dare "cinque" a chiunque, a piacere ed a piacersi.
Ammirato da tutti, si guardi adesso un po' in mezzo alle gambe: lui non è una statua, ed indurisca quell'ammennicolo, lo faccia lavorare, ci dia giù duro veramente e seriamente, goda e ci faccia godere, generi vera passione, generi vita e futuro.
Altrimenti, se il suo scopo è trasformarsi da David in Narciso, se ne torni a Firenze, lasci l'originale protetto nella Galleria e resti lui, all'aperto, in piazza, sotto lo sguardo distratto dei turisti che sanno che è solo una copia, un falso, un bluff, ricoperto dall'oblio dello smog e dai colombi che gli cagano addosso.

venerdì 14 febbraio 2014

Sparlamento

Io penso che con Renzi si possa finalmente dare il via ad una fase nuova, una fase nuova del Paese, una fase in cui finalmente i tempi per decidere non siano più tempi biblici, ere geologiche.
E penso con sommo dispiacere al tempo perso a discutere di legge elettorale, mentre i problemi del Paese diventano sempre più gravi, ai limiti dell'irreversibilità.
Ieri Renzi ha dato a tutti noi una lezione:
...
Ma a che cazzo serve una legge elettorale se, tanto, poi decide lui di comandare e nessuno lo ostacola? E nessuno gli fa presente che, per quanto delle banane, questa è una repubblica parlamentare, elettiva, in cui si entra in un palazzo, marcio e corrotto che sia, ma comunque con delle regole da rispettare?
O forse è questa la Rivoluzione che in tanti aspettavano?
Non ci posso credere, non ci voglio credere. Questa non è una Rivoluzione: è una pagliacciata. A quelli che accusavano il vecchio porco di conflitto di interessi, cosa dovrebbero dire del bulletto di Palazzo vecchio? Uno che entra nel palazzo con i carri armati Lego senza che nessuno opponga resistenza, senza quelle sceneggiate salvifiche di chi si incatena difronte a Montecitorio o sale sui tetti o si imbavaglia in aula o mostra nodi scorsoi o cartelli o manette o il modellino della Ruota della Fortuna ...
Dove siete ora che questo fa che cazzo vuole lui, senza che nè Boldrini, Grasso, Napolitano facciano nulla per richiamare ai doveri parlamentari questo, questi che, teoricamente, dovrebbero rispondere ai cittadini, ma in Parlamento? 
Niente.
E' finita.
...
Addio, bella Italia, addio Bel Paese. Vaffanculo.