martedì 30 dicembre 2014

Toponomastica (il mio viale è più lungo del tuo)

Si intitolano e si rinominano nuove e vecchie strade, al paesello, comincano le discussioni e, fra le altre cose, spunta il discorso sul rapporto "importanza del personaggio / dimensione della strada", un percorso impervio, molto scivoloso e che non porta a nulla.
Dove andremmo a finire se confrontassimo ciò che hanno intitolato a M.R Imbriani a Corato, per esempio, ma anche a Bari, ubicazione inclusa, con ciò che è a Mola di Bari.
Via Falcone e Borsellino non si trova nemmeno su Street View a Mola (strada privata ad uso pubblico: spiegatemelo) mentre ci sono luoghi dove esistono piazze e strade simbolicamente intitolate a loro.
Poi ci sarebbero i riferimenti agli uomini di Chiesa (in senso ampio)
A San Francesco sono dedicate straduzze semisconosciute così come piazze e monumenti. Padre Pio (scusate ma "San Pio", da foggiano, non so chi sia) sta monopolizzando paesi e città e a don Tonino Bello: dove si intitolano scuole, dove nulla.
Poi ci sarebbe, sommessamente, il punto di vista di un laico in uno stato laico, che osserva tutto questo proliferare di strade dedicate a uomini di chiesa; e c'è addirittura la "prenotazione" di qualcosa anche per Don Fedele. ma qui il terreno diventa realmente minato.
Rischieremmo di chiederci se valgono di più Vittorio Emanuele e Umberto I o i Fratelli Rosselli.
Il dedalo di strade e straduzze delle zone B1 e B2 regala spunti di comparazione areale fra chi è stato immortalato lì e chi godrà delle nuove strade ampie dei nuovi quartieri (o è una punizione averli reglegati in simili quartieri, urbanisticamente indecenti?)
Al'amico Giuseppe Colonna ho espresso privatamente il mio punto di vista sulla scelta della intitolazione di una piazza agli "emigranti" (che mi sembra riduttivo: l'emigrazione è stato si un fenomeno sociale importantissimo, ma una comunità come quela molese conta sulle seconde, terze generazioni che operano ancora all'estero e mantengono saldi i loro legami; sono i Molesi nel Mondo, non necessariamente emigrati), e non ci torno su. Ma è' solo un mio parere, nulla di più.
Rispetto il parere di tutti (o quasi, onestamente), ma voglio dire che se anche la toponomastica deve essere l'occasione per metterci su il cappello, allora comprendo (e lo ricordo con sincero terrore) come potesse essere spuntata a qualche concittadino la balzana (eufemismo) idea di rinominare Mola di Bari in Mola del Mare (con due ulteriori opzioni, che per un recondito meccanismo di autodifesa la mia memoria ha rimosso).
Saremmo stati indirizzati senza colpo ferire verso un lungomare che andasse da Contrada Padovano fino ai "Cannoni", da rinominare: Lungomare Polpo di Scoglio. Intramezzato da Largo Pinneto e Piazzetta Riccio.
O magari sarebbe stato il momento di una svolta vera, quella di una toponomastica in stile anglosassone, almeno per i quartieri nuovi, laddove la geometria delle strade aiuta anche in tal senso; anche lì ci si imbatte in luoghi denominati ed intitolati a personaggi ed eventi realmente importanti e significativi per la collettività.
Qui, invece, ci perdiamo sulla civetta. Come se non bastasse Renzi ed il suo #gufo.

mercoledì 24 dicembre 2014

Sbarre e sbarroni

Ma avete rotto il cazzo con queste continue lagne sulla chiusura del passaggio a livello.
Adesso sul piatto ci mettiamo pure la nostalgia dei ricordi, le foto storiche degli anni 20 e 30 ....
Ma andate aff@§%&ço, voi, i ricordi, i "traini", l'epoca in cui si attraversava la linea ferroviaria in prossimità della Chiesa di San Giorgio ....
Andate a fare in c§@o, ma andateci in treno. E non con le auto, non con gli autobus, con con i treni attuali, ma con i treni degli anni 20, 30, 40 ... quando nemmeno c'era bisogno delle sbarre ma solo un omino con la lanterna, la sera, per avvisare i contadini che arrivava la tradotta.
Nostaglia ... i bei tempi andati che non tornano più ... nostalgia di cosa? di quando a casa vostra non avevate il firgorifero? i riscaldamenti? i condizionatori d'aria?
Avete nostalgia di quando si scriveva a mano? Avete nostalgia di quando inventarono le macchine da scrivere? O dei monitor color ambra? Avete nostalgia di quando il vostro giornalino lo avreste potuto corredare solo di fotografie in bianco e nero? Avete nostalgia di questi tempi o tutto sommato vi piace potervi collegare con i vostri smartphone per sapere chi ha scritto le sue piccole cazzate di provincia a commento dei vostri illuminati ed illuminanti articoli?
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Nostagia
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Quanta nostalgia quelle persone a cui un treno in corsa ha strappato agli affetti un loro caro imprudente mentre attraversava quel passaggio a livello che avrebbe dovuto essere chiuso da tempo. Da quando raddoppiarono i binari.
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Potreste, visto che ci siete, rimpiangere il passaggio in corrispondenza dell'attuale Via Garibaldi ... ci passava perfino una linea ferroviaria decauville ... WOW! Pensa che io rimpiango dove abiti oggi e proprio lì, da ragazzo, andavo a giocare a pallone ...
‪#‎viaGluck‬
Parlate di un paese che cresce e vivete col pensiero di un passaggio che si chiude come se nel frattempo la gente vivesse ancora e solo in piazza e al di là delle sbarre stanno solo "i cas d for" .... Io se vivessi a Cerulli e per andare in centro a piedi allungassi fino al passaggio a livello invece del sottopasso delle ferrovie, sarei un pazzo!
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E i disagi ... Certo, però quando nelle vostre case rifarete il bagno e gli impianti, avvisatemi, così mi spiegherete come farete a non avere disagi nè operai per la casa.
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Avrei voluto leggere una critica seria, all'amministrazione. che se le merita e pure molte. Il non avere implementato il servizio autobus, non avere migliorato (per esempio su Via Manzoni, zona sottopassaggio e incrocio Via O. Martinelli) i marciapiedi per i pedoni, per gli anziani, per le mamme col passeggino, per i disabili. Una migliore comunicazione alla popolazione per avvisarli su ciò che bolliva in pentola, qualche considerazione sulle abitudini del molese medio che senza l'auto è praticamente morto .... insomma, tante cose.
E invece niente. Il passaggio a livello.
Perfino "i socialisti molesi" ... Ma pensa un po'!
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Se fossi credente proverei ad invocare lo Spirito Santo, o Gesù Bambino, ma non lo sono. Non mi resta che augurare buona notte.
‪#‎paesemio

mercoledì 10 dicembre 2014

Preferenze per Mafia (è) Capitale

Alla fine della giostra, il tutto si risolverà con una boutade tutta basata sull'inasprimento delle pene e dell'allungamento die processi che, infatti, contribuirà ad ingolfare ulteriormente la già di per se stessa farraginosa, appesantita, bradipa, pachidermica macchinagiudiziaria.
Perchè in ultima analisi, allungare i tempi della prescrizione, come ha pomponeggiato Renzi in maniche di camicia bianca ieri in un videomessgaggio, per i reati di corruzione è una ammissione di incapacità, una dichiarazione di resa, una sconfitta dello Stato.
Una Giustizia non solo lenta, ma volutamente lenta, non è Giustizia.
Arrivare a condannare, in terzo e definitivo grado di giudizio, un fino ad allora innocente-presunto-colpevole dopo anni e anni di processi, significa avere comunque condannato un innocente (se innocente) perchè ad essere sotto la gogna della giustizia, mediatica e del parlare comune si è marchiati a vita e questo non si può fare finta nè di ignorarlo nè di non saperlo; ovvero di avere condannato un colpevole che, spesso, è nel frattempo diventata un'altra persona. Perchè se si passano gli anni in galera, e quella cartuccella che inizia con : "Art. 1: L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ... ecc. ecc." dice che lo scopo della detenzione è quella di riabilitare un condannato, figuriamoci se questa persona non può cambiare senza entrare in quel letamaio che sono le carceri italiane.
Quale che sia la visione delle cose, un processo, la Giustizia, per dirsi giusta deve essere veloce ed efficace. Sapere di non essere in grado di cambiare le cose nel senso del raggiungimento della Giustizia, e spostare in basso l'asticella, prendendo la via del populismo, e della demagogia, inasprendo pene (ammesso che chi si gioca mazzette in milioni di euro, sai quanto se ne fotte del Codice Penale) ed allungando i tempi della propria inefficienza spacciandola per rigore e difesa dei valori della legge, a me sa di presa per i fondelli.
In tutto ciò, non poteva mancare la sottile perfidia mediatica del Premier, l'uomo capace di presenziare tutto ciò che è fumo, apparendo giovane, brillante e rassicurante per dire che i ladri devono andare in galera, mentre lascia all'inutile Giachetti, uno che la capacità di deludere chi pure gli aveva riposto fiducia e speranza la porta scritta negli occhi, il compito di approfittare della situazione e dire che le preferenze sono la via maestra verso il malaffare, la "garanzia di inquinamento". Se davvero il popolo italiano non fosse convinto (come invece in gran parte è) che le preferenze sono un diritto inalienabile, e quando si va alle elezioni, si va ad eleggere, non ad avallare scelte altrui (quello è firmare una delega), lo direbbe chiaramente e senza tanti giri di parole lo stesso Renzi, in maniche di camicia bianca; invece no; lo continua a lasciar dire alla senatrice Finocchiaro (che è quella che si vede ultimamente al fianco di Calderoli mentre riscrivono la legge elettorale), alla ministro Boschi, a Giachetti (uno con la fama degli scioperi della fame, beh, ha sempre il suo perchè).
A me, 'sta storia delle preferenze che determinerebbero automaticamente la scelta di criminali, delinquenti e scambio di voti, non convince. Cosa cambia se un partito mette in lista tre o venti candidati fra i quali l'elettore deve scegliere? Cioè significa che in un partito, più di tre onesti per circoscrizione non si riescono a trovare? Un partito, su un territorio, di gente per bene non ne riesce a trovare più di tre? Chi veniva candidato "prima", chi è stato candidato l'anno scorso nella giunta Marino a Roma (ma vale dappertutto), è scoperto "mariuolo" (cit.) post, ma antes era un iscritto a quel partito o no? Prima di passare al vaglio del popolo incapace di scegliere un candidato onesto, chi l'aveva messo in lista quello lì? Io? O la segreteria del partito?
Come mai, fino a che questi delinquenti e corrotti portano soldi alle casse del partito, i vertici non si pongono i problemi e poi, quando qualcuno viene scoperto con le mani nel sacco, si sorprendono tutti?
Quando il popolo bue (quello ignorante che vuole le preferenze) vede persone svoltare economicamente la loro vita, si fa domande pettegole: "Ma come cazzo ha fatto quello a farsi tutti quei soldi?". Stranamente, invece, i politici, quando vedono i propri "peones" passare dalla Fiat Uno ai SUV, questi dubbi non se li pongono, non prima, per lo meno, di quando qualcuno viene pescato ad essere ladro.
In effetti ci sarebbe anche un altro problema; tante volte, in queste inchieste giudiziarie, vengono coinvolti personaggi che non sono nè politici nè amministratori, ma piuttosto dirigenti di partito, affaristi, faccendieri, segretari, tesorieri, ecc. che tante volte nelle competizioni elettorali non ci si sono mai messi, ma sono da sempre uomini di partito. E però son sempre queste le occasioni ghiotte per i culi-appiccicati di cogliere la palla al balzo e rivoltare la frittata a loro uso e consumo, additando a colpevole il popolo-bue e la preferenza.   
Chi dice che quando la nave affonda, i topi scappano per primi? Qui il barcone cala a picco e questi sono immersi nel formaggio, gozzovigliando tenacemente.
Io, al mare, dalla spiaggia, osserverò lo spettacolo triste del naufragio. Arriveranno, ovattate, le note dell'orchestra che suona. A quel punto saprò che è il momento di andare via anche da lì: da un momento all'altro attraccheranno le lanche cariche di naufraghi. Su di esse ci saranno loro: si son salvati anche stavolta, si son fregati pure i posti sulle scialuppe di salvataggio. 
...
Ma che te lo dico a fare.