mercoledì 20 febbraio 2008

Lider Massimo

Estrapolo da un articolo del Corriere:
"D'ALEMA - Per Massimo D'Alema con l'addio di Castro alla presidenza di Cuba «finisce un’epoca e parte una transizione». Il ministro degli Esteri italiano si augura che questa fase «sia indolore, priva di scossoni e di destabilizzazioni» e che porti «verso la democrazia». «Credo - aggiunge D'Alema interpellato alla fine del vertice del Pd sul programma - che il primo gesto che si deve chiedere a Cuba dopo l'addio di Fidel è la liberazione dei prigionieri politici. Sarebbe un segnale positivo verso una nuova epoca e una nuova stagione»."
Le parole dell'ex-compagno D'Alema mi sorprendono molto o molto poco.
Parole come: nuova epoca, nuova stagione, attesa di una fase che porti alla "democrazia" e soprattutto la speranza che il primo passo sia la liberazione dei "prigionieri politici" (quelli cubani, non quelli rinchiusi a Guantanamo) sembrano frasi di un liberale vecchio stampo, di un esule cubano in Florida, di un anticomunista o di un gringo, di un amerikano.
Magari potevano essere state pronunciate da Veltroni, il vero compagno-amerikano. Ed invece no, le dice proprio baffino, il compagno D'Alema, il comunista D'Alema.
Non una parola sull'embargo di cui Bush ribadisce la necessità che continui.
Definitivamente la transizione è una fase che sta attraversando il continente.
Non é il momento per esprimere opinioni su questo stupido blog sulla storia dell'ultimo cinquantennio cubano e del suo Lider Maximo (sono la stessa cosa).
Ma vedo in questa frase di D'Alema la stessa confusione che traspare dalle dichiarazioni dei leader del nascente Partito Democratico italiano, Unione ieri. La confusione nel confrontare le dichiarazioni di oggi con quelle di ieri.
Una delle due è carta straccia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Franko, si sono dette le stesse cose quando Fini ha preso le distanze dal regime fascista.
Era coerente prima o è coerente adesso? Dicasi la stessa cosa per D'Alema.
Alla fine, penso che le loro 'nuove' dichiarazioni siano giuste e coerenti con l'epoca che stia vivendo. Quindi questo dilemma non me lo pongo.
Sarebbe un problema, invece, se fossero gli stessi di venti anni fa.
Anche nonno Napolitano era a favore della repressione russa in Ungheria nel '56.
Sono passati 50 anni e ora è presidente della Repubblica.

Anonimo ha detto...

frasi fatte.... scontate....
dettate dalle circostanze.....
purtroppo valgono meno della carta straccia, anche perchè rinnegano tutto quello detto fino ad ora....
il partito democratico continua a dimostrarsi nè carne nè pesce....
o tutti e due contemporaneamente.....
che è peggio

Anonimo ha detto...

Se qualcuno ammettesse, una volta tanto, gli errori non sarebbe poi così male.
Il vero timore è che chi pontificava prima, oggi cambia rotta e continua a pontificare, senza nemmeno il tempo di darsi un periodo di "quarantena ideologica".
Resta la confusione.
Meglio restare coerenti; anche perchè se uno, ad una ideologia, ci crede davvero almeno è doveroso riconoscergli una onestà intellettuale.
E non è cosa da poco, in questa epoca, Umberto, di "comiche finali".

Anonimo ha detto...

No Franko, non sono d'accordo.
Ora,lasciamo stare Fini e D'Alema: tu hai le stesse idee di 30 anni fa?
Io, che sono più piccolo di te, già ho cambiato diverse volte idee, ma non perchè mi sia venduto (purtroppo non c'è nessuno che mi compri), ma perchè la società, ed il miglioramento di essa, mi ha portato a mutare il mio pensiero.
Faccio un esempio: sulle coppie omosessuali non ho la stessa idea di 10 anni fa.

'L'identità è un divenire che cambia giorno dopo giorno, sono le coordinate a rimanere le stesse'.

Anonimo ha detto...

Trent'anni fa o tre settimane fa?
Hai detto bene: le coordinate.
Chi guida deve avere la responsabilità di saperla leggere, la bussola.
Qui, in troppi, l'hanno persa.