martedì 10 giugno 2008

Santaritenstein

Il dottor Mengele sorride compiaciuto. Lui, dipinto nei decenni come il mostro torturatore e sterminatore impassibile di migliaia i esseri umani, poteva vantare l'allucinante assurdo alibi della sperimentazione scientifica. Se, per lui, gli ebrei erano meno di bestie, allora queste cavie umane avevano meno valore dei cani e dei topi che ancora oggi vengono sacrificati nei laboratori scientifici per la sintesi di prodotti farmaceutici e di creme contro le rughe.
Forse non rideva, Mengele, durante le torture. Al più restava impassibile; e se era infastidito dalle urla, faceva come si fa con le scimmie in laboratorio: tagliava semplicemente le corde vocali.
Ai medici della Santa Rita nemmeno questo assurdo alibi della follia ariana si può attribuire; non c'erano esperimenti per il miglioramento della razza. L'unico miglioramento era quello del conto in banca. Perchè l'alta società ("quello è primario alla Santa Rita") ha le sue necessità economiche.
Nei film di propaganda bellica, il nemico viene sempre dipinto come un personaggio infimo; il nemico cattivo è quello che fruga fra le tasche del soldato morente per sottrargli il braccialetto d'oro, l'orologio (la classica "cipolla") con dentro l'immagine della giovane moglie e dei figli in fasce, la collanina, quello che glispalanca la bocca per strappargli i denti d'oro.
Quando c'è un terremoto, la polizia è costretta ad organizzare turni di sorveglianza notturna per impedire i saccheggi alle povere cose sepolte dalle macerie, per proteggere i beni altrui dagli sciacalli.
Negli ultimi due anni di agonia del vecchio governo, in campagna elettorale ed in queste prime settimane di vita del nuovo esecutivo, il tema sicurezza la fa da padrone. E con esso, collegato, quello della certezza della pena e dell'indulto. Ed è di ieri l'uscita del premier sulla necessità di non fare ricorso alle intercettazioni per svolgere indagini.
Ognuno si faccia le considerazioni che vuole. Ma su una cosa mi piacerebbe che si riflettesse. Sulla certezza della pena da parte di tutti coloro i quali ipotizzano pene supreme per chi ha fame e rischia la vita per provare a sopravvivere in terra straniera o per chi, schiava sulle strade, viene umiliata dai "clienti" (aguzzini no?) occidentali. Ed a questi medici che svuotavano seni di giovani donne con la stessa pena con la quale si tolgono i semi ai meloni-cantalupe, che pena bisogna dare? Che percezione danno, questi componenti l'elite della società?
Cosa affligge maggiormente la percezione della sicurezza? Un bambino che chiede l'elemosina al semaforo o un affermato primario che ti prescrive un intervento chirurgico?
E poi, la domanda senza risposta: Cosa è più grave? Il reato di un poveraccio che ruba gli spiccioli ad un benzinaio perchè la fame lo uccide e gli si scatenano contro tutti i peggiori istinti dell'uomo?Oppure quello di un raffinato primario che guadagna milioni di euro l'anno ma poi ricicla protesi usate dalle bocche di anziani malati terminali e asporta polmoni come fossero frattaglie di carne?
Per chi si auspicano le pene peggiori? Chi sta imbarbarendo di più questa nostra sgangherata società?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Volevo anch'io fare un post citando Mengele...mi hai anticipato.

Anonimo ha detto...

Certo che il povero primario ha da prendersela con la sfortuna: gli sarebbe bastato resistere qualche altra settimana e, con la legge che vieta (anzi, punisce con cinque anni di carcere) le intercettazioni per reati non gravi come questo, l'avrebbe potuta far franca.

Mancio ha detto...

è veramente una storia assurda, ma se ci facciamo caso.... nn tanto lontana dalla nostra conocenza...
per esempio: nn vi sembra strano il numero elevatissimo delle donne che per partoriscono col parto cesareo?..... mica può essere solo un caso!

Anna Innamorato ha detto...

è terrificante. Io non ho parole.
È una barbarie strana, quella dei ricchi che pretendono di continuare ad arricchirsi costi quel che costi. Una barbarie più scientifica, meno istintiva rispetto allo "scippo per fame". Un barbarie ancor più difficile da civilizzare, perché nasce proprio nel cuore della civiltà.

Anonimo ha detto...

Ma è forse proprio il concetto di "civiltà", la sua definizione che non è chiara.
E su cui, partendo da questi episodi, siamo chiamati tutti a riflettere. Io non ci vedo molta differenza dal singolo primario che sa di uccidere "un altro vecchio" impiantando la stessa protesi non sterilizzata, dal governo (o da una industria privata) che sa di installare una fabbrica inquinante che produrrà reddito e profitto per pochissimi, e morte e sofferenze a tanti (che magari si sono loro affidati con cieca fiducia).
Pochi giorni fa hanno dato in TV il film con Julia Roberts: Erin Brockovich. Se a qualcuno ha detto qualcosa ....