venerdì 1 maggio 2009

Beware of the pig?

Ha creato poco panico, finora, la febbre suina in Europa, e meno in Italia, mentre altrettanto non può dirsi del Messico, ovviamente, e di altri paesi del centro e sud America.
I responsabili della Sanità dei Paesi di tutto il mondo non hanno ancora, dal poco che ne capisco, una visione univoca sull'effettivo rischio che la diffusione del virus della febbre suina potrebbe avere sulle popolazioni.
Come per la attuale crisi economica mondiale l'unico riferimento storico è quello che provocò una catastrofe in Europa al principio del secolo scorso; quando la epidemia di influenza suina veniva anche definita spagnola, salvo scoprire che il nome dipende dal fatto che il paese iberico restò neutrale rispetto al primo conflitto mondiale, e la conseguente mancanza di censura del governo sulla stampa.
Molti hanno già ricordato ciò che avvenne pochi anni fa con la aviaria. Di cui, onestamente, non è che si sia capito molto, se non che le case farmaceutiche ci hanno fatto una sbarcata di soldi (vi ricordate le scorte dei vaccini? e chi si è mai vaccinato?).
Che brutto mondo quello in cui troppi sono i casi in cui il cinismo dell'uomo ha proovcato catastrofi e tragedie, al punto da avere oramai sempre il dubbio che di naturale non ci sia più nulla! E quanti di noi possono dirsi sicuri che dietro tutto ciò non ci sia l'ennesimo business?
Epidemia? Pandemia? Bugia? Farmacia?
A me, e lo dico a bassa voce, perchè mi rattrista molto il fatto di essere giunto al punto di dubitare, questa malattia, questa epidemia/pandemia non convince. E se non c'entrano nulla i suini in quanto tali, ho l'impressione che i porci, anche in questo caso, abbiano due zampe.
...
A chi non è venuto in mente l'album (per me il più bello) del 1977 dei Pink Floyd?

1 commento:

Mancio ha detto...

... per me non è il più bello...