venerdì 15 maggio 2009

Uccellacci e uccellini

La presentazione del libro sull'avifauna molese, come sempre succede quando si presenta un libro che illustra cosa accade sul territorio in cui distrattamente viviamo ed egoisticamente occupiamo, è stato un evento, usando un termine tanto semplice e scontato quanto inevitabile ed efficace: interessante.
Chiaro, essendo ignorante in materia, non sono in grado anche solo guardando due volatili in fotografia distinguerli, pur se il relatore mi parla di specie differenti ... ma proprio per questo c'è da restare affascinati da come la natura, anche quella apparentemente più "banale" può offrire sorprese.
C'era poca gente, pur in una sala quasi piena, a riconoscere, attraverso le immagini di un libro e le parole di chi la osserva, quanto tenace sia la voglia della Natura di resistere alle aggressioni dell'Uomo; che occupa spazi inutilmente, egoisticamente, con l'arroganza di chi cerca il superfluo talvolta finanche fosse solo per toglierlo agli altri, più che per volerselo godere. Forse per quella inconscia invidia del gretto che non sopporta la armonia, e che la rifugge spaventato.
Quanta gente distrugge o danneggia un'opera d'arte perchè ne risulta terrorizzato, spaventato dalla grandiosità della sua armonia, dalla sua bellezza, dalla sua perfezione?
Onestamente non vorrei essere oggi, nei panni del Sindaco. Che, come sempre, è stato capace di dire delle belle parole, di esprimere dei concetti interessanti ed assolutamente da condividere.
Ma non vorrei essere nei suoi panni quando qualcuno chiederà di capire come si può operare sul territorio salvguardando i (forse) sempre legittimi interessi della popolazione con i diritti della Natura.
Oggi, duole dirlo, la Natura sembrano i nativi d'America, i pellerosse, gli indiani che senza confini vivevano gli spazi immensi del continente. Ed i visi pallidi, le giubbe blu, sono coloro i quali occupano gli spazi perchè la civilità, il progresso non si possono fermare.
Quanti John Wayne si sono succeduti in questi decenni, che hanno ristretto sempre più gli spazi finanche alle riserve che periodicamente vengono assegnate alla natura ed altrettanto periodicamente vengono ridotte?
La pressione antropica cresce. E non si adottano gli strumenti per impedire che l'unica piscina del paesello debba cedere spazio a nuovo cemento. E "l'area del tiro a volo" di cui ci ha parlato Cristiano Liuzzi ieri, laddove dove si formano pozze d'acqua specie d'inverno dove i migratori trovano riparo, e dove, a terra, alcune specie nidificano ignari ed inermi difronte alle auto che inevitabilmente li calpesteranno distruggendo le nidiate, è solo uno di quegli spazi che stanno per essere circondati da altra urbanizzazione che scaccerà anche il più testardo pennuto.
Quanta pressione antropica non si è potuto o voluto arginare in questi ultimi anni?
Quanta Natura abbiamo ancora regalato al passato negli spazi del paese alla voce: contratti di quartiere?
Ora che questo libro aiuta a poter aprire un po' di più gli occhi su una realtà, la Natura, che non è solo concetti lontani e inevitabilmente un po' astratti, come l'arretramento dei ghiacciai o l'effetto serra planetario o il disboscamento della Amazzonia all'altro capo del mondo, ma anche fenicotteri, aironi e persino un falaropo beccolargo che, chissà perchè, dopo più di un secolo si ferma tre giorni a Mola, sarebbe il caso di soffermarsi sulle priorità.
E forse non distrarsi (o farsi distrarre) su quei "rischi" che forse tanto rischio non sono, dipinti sotto la tetra forma di una centrale nucleare che non verrà mai, mentre tutt'intorno avanza un mostro chiamato Città metropolitana che chissà cosa ci porterà.
Devo dire che l'assessore Santamaria, di cui tutto si può dire ma certo non che sia un nuclearista, ebbe il coraggio, in un superfluo consiglio comunale, di dire che al momento non ci sono le condizioni per una eventualità del genere, per un futuro atomico per il paesello. E l'attenzione che va prestata alla Natura, all'Ambiente ed al territorio passa anche attraverso queste iniziative. Che, come hanno sottolineato ieri sera i relatori, non siano immagini destinate a divenire passato, ma occasioni per paragonare l'oggi con il domani. E potere fare dei bilanci su cosa vogliamo noi dal futuro. Che, non ricordo chi lo disse, dovrebbe interessarci parecchio, in quanto è il luogo dove passeremo la maggior parte del nostro tempo.
....
PS - A casa hanno apprezzato tantissimo il libro. Grazie.

11 commenti:

Frisbee ha detto...

Non ho assistito al sicuramente interessante convegno. Però non posso non essere d'accordo con te. Le belle parole vanno ma il cemento resta.
Sono talmente d'accordo che quando mi capita di vedere un volatile poco frequente alle nostre latitudini planare sul mare starei per delle ore a guardarne le evoluzioni e torno a casa senza libri ma con una gioia immensa nel cuore.
Non so quanti politici locali apprezzino un bel tramonto o il volo di un gabbiano. Sarà senz'altro un caso, ma tutte le volte che passeggio in riva al mare non ne ho mai trovato uno (di politici, intendo...). Nel tempo, ne ho frequentati diversi di questi politici locali, ma devo dire che tranne qualche eccezione (sicuramente Santamaria è una di queste) non li ho mai visti particolarmente sensibili ai temi della Natura.
Ecco perchè i convegni non mi commuovono, nè le appassionate arringhe di tanti politici e amministratori amici della Natura per un'ora di passerella. E che con una mano pontificano in pubblico sull'ecologia e con l'altra firmano o prefigurano la cementificazione della costa e allargano a dismisura le periferie.
Ne ho parlato mille volte, ne ha parlato e scritto anche Mola Democratica: ci vogliono atti concreti o alla fine la Natura la vedremo solo in fotografia. Infatti, una cosa semplice-semplice è stata ignorata da tutti con un'alzata di spalle: acquistare la ex Iom, raderla al suolo, bonificarne il terreno, farci un parco di macchia mediterranea.
Si poteva fare. NON SI E' VOLUTO FARE. Si sarebbe potuto iniziare la bonifica e la riqualificazione della costa in maniera estremamente concreta. Anche il WWF era al corrente di questa proposta: perchè non l'ha sponsorizzata e sostenuta???
Non devo insegnare l'ovvio: una macchia mediterranea in riva al mare significa un habitat ideale per uccelli di diverse specie e per la flora e la fauna tipica di (com'erano) le nostre coste.
E' così che si cambiano in meglio le cose. Ai convegni si fanno, appunto, solo belle parole che servono però ad incrementare il bottino elettorale. Tanto, il cemento, comunque, seguirà.

Franko ha detto...

Il vecchio piano regolatore prevedeva aree lottizzande individuate su criteri oramai superati da una nuova coscienza ambientale.
Posso capire i "diritti acquisiti" o le legittime richieste che porteranno a circondare e soffocare anche quella area dell'ex-tiro a piattello, un'area che a vederla sembra puro degrado ma che la Natura riesce ancora e pervicacemente a cercare di renderla viva.
Ma perchè tutta quella edificazione dei contratti di quartiere? E ... condivido il discorso dell'ex-IOM; ma prima ancora io penso all'area delle villette sequestrate.
Io devo dire che l'azione di Santamaria e, sicuramente, anche del Sindaco hanno portato ad una cosa santissima: l'acquisizione ed il recupero di almeno una cava a Pozzovivo. E se posso dirlo, novità positive bollono in pentola. Ma ... vedo la costa troppo aggredita, l'ambiente urbano degradato e privo di quei connotati di una città mediterranea e di mare.
Io non so quale è il futuro di Mola, dal punto di vista ambientale. Ma se i segnali che vedo in ambiente urbano, con tutto ciò che succede anche in prossimità (se non dentro) le lame, allora devo inevitabilmente cedere al pessimismo.

Mancio ha detto...

il vandalismo non è solo di chi sfregia i monumenti, ma anche di chi sfregia la natura.
purtroopo in nome di quello che chiamiamo progresso(ma che molto spesso non lo è...anzi) violentiamo da sempre la nostra madre terra che tradizionalmente ci ha dato da mangiare e da bere. l'ecosistema è "progredito" e con lui la voglia della natura di ribellarsi.
fino a quando noi non faremo parte della natura, per scelta, (in teoria dovremmo farne parte) continuerà quest'assurda guerra persa in partenza...

-P.S. mi ha messo una grande curiosità questo post... di che libro si tratta?

francesco ha detto...

...sono d'accordo con voi.
L'approccio al territorio dovrebbe avvenire considerando ogni prospettiva possibile perchè fa parte di un piano integrato di processi storici che interagiscono (un "danno" potrebbe sempre causare altri danni).
Ad esempio, non si può recintare e difendere un albero secolare, organizzare mostre, convegni e gite scolastiche... non facendo nulla sulla discarica che vi sorge accanto!

Franko ha detto...

Mancio, Mancio ... strano che a te, così attento al web locale, siano afuggiti: libro e convegno ...

Mancio ha detto...

ogni tanto lavoro .... anche ... :P

Frisbee ha detto...

Se fossi assessore all'ambiente, la prima cosa che farei sarebbe quella di abolire la Festa dell'ambiente.

Un rito trito e ritrito, che fino a qualche anno fa si giovava perfino della sponsorizzazione della Lombardi...

La Festa dell'ambiente è 365 giorni all'anno quando ci sono verde in abbondanza e ben curato; quando il differenziato finisce per davvero al riciclo e al recupero e non torna (come mi dicono che accada) truffaldinamente in discarica; quando si abbattono la ex IOM e le villette a mare sotto sequestro e al loro posto si fanno parchi pubblici; quando si recupera il centro storico e si evitano altre colate di cemento nelle periferie, nell'intorno delle lame e ovviamente sulla costa; quando il paese appare lindo e pulito; quando si aumentano le aree pedonali e quelle a traffico limitato, quando una discarica non incombe minacciosa sulla falda acquifera, ecc. ecc..
Quando un paese diventa così è Festa dell'ambiente tutto l'anno.

Temo invece che, in presenza di mille nodi ancora da sciogliere, si voglia fare festa per dare da mangiare al collateralismo ambientalista (Legambiente, WWF) e ovviamente per allargare il consenso politico.

Franko ha detto...

Secondo me sei stato troppo drastico in questo tuo commento.
Sia chiaro che io condivido la necessità di un impegno continuo per l'ambiente e soprattutto conforme ed omogeneo fra quello che si fa e quello che viene detto nei giorni della festa dell'ambiente.
Quando ho scritto : "non vorrei essere nei panni del sindaco ...." mi riferivo proprio al fatto che le parole ed i fatti devono essere riflesso l'uno dell'altro. E tante volte sembra vedersi una certa incongruenza.
Ma una festa dell'ambiente è importante, perchè essa è anche presentare un libro, fare partecipare le scolaresche, rendicontare un'attività che simbolicamente è annuale e periodica, dire cosa si è fatto, cosa non è stato possibile fare, in cosa si è riusciti ed in cosa no e perchè, perchè è stata fatta una cosa invece di un'altra, spiegare chi caxxo è stato il responsabile dell'espianto delle tamerici (scusate ma è rimasto un mio pallino), come sta procedendo l'educazione ambientale nelle scuole, concentrare dibattiti a tema, ecc. ecc..
Io penso che sia importante una festa per l'ambiente per eendicontare di un'attività. Anche perchè io cittadino ho la opportunità di capire se l'amministratore X dice ciò che fa oppure sono chiacchiere; "monitorare" come, anno dopo anno, gli scolari stiano imparando a capire cosa significa differenziare, cosa significa un albero in un giardino ecc. Ma anche l'occasione di notare perchè alla festa dell'ambiente non si parla dell'aggressione delle lame cittadine mentre invece si parla di ambienti che si perdono ed in cui i volatili non troveranno più i loro habitat (per non parlare del rischio idrogeologico), e di tutte le altre cose che tu hai citato.
Io penso che una festa dell'ambiente debba essere fatta; e anche rafforzata; sollecitando il coinvolgimento anche delle forze di opposizione che devono parlare apertamente ai cittadini su ciò che pensano di come l'amministrazione sta portando avanti le politiche ambientali. E magari, perchè no? cercando di coinvolgere anche i rappresentanti della maggioranza. Specie quelli che magari chiedono di fare consigli comunali inutili sul nucleare a Mola, ma non si vedono nemmeno col binocolo a meno che non ci sia il politico importante che viene da bari o da Roma.

Frisbee ha detto...

Si, messa così hai ragione. In questo caso la farei la Festa dell'Ambiente.

Ma senza retorica, senza propaganda, senza fanfare, senza strumentalizzare i bambini di scuola elementare.

Farei una Festa dell'Ambiente (più che Festa la chiamerei Giornate per l'Ambiente) sobria, per una riflessione comune, per fissare nuovi traguardi collettivi, per verificare quanto si è detto e quanto si è fatto, per individuare le responsabilità degli inadempimenti, ecc.ecc.. Proprio quello che hai detto tu.

Invece, si fa la FESTA per autocelebrarsi e autolodarsi, per cercare consenso a buon mercato, per vendere la solita mercanzia con la compiacenza delle associazioni ambientaliste che prendono soldi dal bilancio comunale o da finanziamenti dedicati e non guardano al di là del proprio naso (vedi questione ex IOM).

Sull'ultimo numero di Città Nostra, come forse hai già potuto leggere si parla di lame, di gravine, del PAI, di Martucci. Temi che non credo saranno affrontati nella Festa.

Forse perchè le verità scomode danno sempre fastidio, mentre il cinguettio degli uccelli mette tutti d'accordo... e aiuta la captatio benevolentiae...

Franko ha detto...

" Sull'ultimo numero di Città Nostra, come forse hai già potuto leggere si parla di lame, di gravine, del PAI, di Martucci. Temi che non credo saranno affrontati nella Festa. "
Si, è un articolo, quello di Laterza, che ho letto. E che sostanzialmente condivido. In effetti alcune valutazioni, sia da parte dell'AdB sia delle autorizzazioni rilasciate per alcune edificazioni, mi lasciano perplesso. Ma ben più che perplesso (sia pure limitatamente a quanto osservabile dall'esterno) mi lasciano i lavori che si stanno realizzando c/o Sant'Antonio.
L'ambiente non è solo flora e fauna. Una maggiore attenzione rivolta alla conservazione delle lame, ancorchè in ambito urbano, ancorchè già pesantemente antropizzate, dovrebbe essere non solo nelle parole, ma anche nei fatti (e mi riferisco, come ho scritto già in altre occasioni, ad illustri rappresentanti politici regionali). Non sempre questa attenzione è chiaramente visibile.
A proposito: son passato ieri sulla litoranea Mola - Cozze, all'altezza dello stabilimento ex-IOM. ma se è sequestrato, dove sono i sigilli? a me sembra che come stava, sta. E chi voleva entrare prima, può farlo ora senza nemmeno una segnalazione di avisso. Mi è sfuggito qualcosa?

Frisbee ha detto...

Si, l'edificazione a Sant'Antonio è veramente scandalosa. E nessuno fa o dice nulla in ambito politico. E poi la presunta opposizione di destra va in giro a chiedere voti.... Ma per cosa??? Sembra che qualsiasi cosa si scriva in questo paesello scivoli come acqua sul marmo. Se poi si scrive in maniera documentata e precisa è ancora peggio: l'indifferenza della classe politica diventa gigantesca. La tecnica è quella di ignorare e non rispondere, tanto il popolino non va appresso a queste cose e, quindi, tutto scende nell'oblio e chi doveva fare i c... suoi continua così allegramente.
La Magistratura poi, passata la vicenda villette a mare sembra aver cancellato ogni interesse per le malefatte molesi.
Ogni tanto un sequestro pro-forma (come nei casi ex Iom e macello comunale) ma nessuna indagine approfondita per risalire alle responsabilità politiche.
Metterei un bel cartello all'ingresso di Mola di Berlen: "Perdete ogni speranza o voi che entrate".