domenica 25 ottobre 2009

BAD

Quando venne pubblicata la prima stesura del PAI, sul sito della Autorità di Bacino vennero messe on-line le perimetrazioni relative a tutti i comuni della Puglia, fra i quali il paesello (che pure appartenendo, per certe cose, alla Repubblica delle Banane, resta amministrativamente territorio pugliese).
La cosa che apparve agli occhi di tutti fu che la perimetrazione era oggettivamente "eccessiva".
Come non accadde per il PUTT, lasciato languire per anni e anni senza provedere ai Primi Adempimenti, nel caso del PAI la amministrazione si mosse con solerzia per rimuovere quelle vincolistiche che, se non riviste e rivisitate (meglio: eliminate), avrebbero creato difficoltà allo svolgimento di determinate attività, diciamo così, economiche e produttive.
Niente di male, anzi! Ottima cosa. Lo strumento flessibile del PAI, soggetto a continuo aggiornamento rappresenta una opportunità di avere, appunto, uno strumento non a rischio invecchiamento. Cosa fondamentale avendo a che fare con una entità "dinamica" quale è il territorio.
Però ... cosa sarebbe la vita senza un però (Nutella a parte).
La cosa che spiacque fu che, all'indomani della riperimetrazone, venne affisso un manifesto che parlava di un non ben precisato "successo".
Ci fu chi (...) ebbe modo di chiedersi di quale successo si parlava. La riperimetrazione aveva lasciato a rischio idrogeologico ad elevata pericolosità idraulica (vado a memoria) solo alcuni brandelli di due tronchi di lame che attraversano l'abitato (sto ancora capendo come fa un corso d'acque ad essere a rischio "a singhiozzo": a cielo aperto si, sotto i palazzi no), facendo piazza pulita di tutto il resto.
Insomma, il paesello tornò l'isola felice che tutti conosciamo (ed ancora non prendeva forma uno dei lungomari più belli d'Italia), senza rischi di alluvionamenti, inondazioni,, ponti che potrebbero crollare (!) in caso di pioggia, auto che potrebbero restare travolte in alcuni punti critici dell'abitato, e quant'altro.
...
Successo di che? Successo di CHI?
L'ennesima pioggia poche ore fa ha causato disagi eccezionali, e ancora una volta la dea bendata ha fatto si che nell'ennesima auto sommersa dall'acqua ci restasse dentro nessuno.
Quel manifesto, quel "successo" per la cittadinaza, di cui si legge (se ne trova ancora copia da qualche parte, affissa all'interno del Municipio) torna dannatamente di attualità, ogni qualvolta ci si ritrova su forum e social network vari a commentare i nuovi allagamenti, a discutere dell'ennesimo disastro.
Non voglio entrare nel merito sul fatto che son due legislature che la gestione della urbanistica è nelle mani dello stesso assessore, che da tre i lavori pubblici sono nelle mani dello stesso assessore di cui sopra, e da poco, visti i risultati ottenuti, l'affetto della gente contenta dell'operato lo ha indotto a ricandidarsi.
Non lo faccio perchè, dico davvero: non voglio entrare nel merito perchè le campagne elettorali son brutte, e l'aspetto personale rischia di restare invischiato nelle diatribe politiche, ed io voglio limitarmi a dire che questa ricandidatura al quarto incarico consecutivo per me è inquietante.
E di amministrazione, maggioranza, opposizione, assessori, consiglieri, candidati, ecc. non ne voglio parlare fino ad aprile.
Ma vedere che (non bastavano i punti "noti e canonici" che si allagavano fino a ieri in concomitanza di acquazzoni), in prossimità di Cala Loreto, in adiacenza dello sbocco a mare della lama San Giuseppe, si è formato un lago dovuto al fatto che le acque ristagnavano senza potere superare una qualche barriera che evidentemente faceva contropendenza (non mi viene in mente altra spiegazione), faceva davvero sensazione; per non parlare dei tanti altri punti "nuovi" del paese che si aggiungono alle aree a rischio allagamento dopo le piogge (scansatevi ad esempio Via Aldo Moro angolo Corso Italia, ma è solo un esempio), mi fa pensare che le condizioni generali del paese rispetto a questo aspetto sono in grave peggioramento.
E giuro che stendo un velo pietoso sui pluviali di Via P.D Pesce lungo la pista ciclabile, rilevati di alcuni centimetri rispetto al piano stradale, che l'acqua li scansa ma non vi entra ...
Intanto, a Nord del paese è stata approvata di recente l'ultima lottizzazione che soddisferà più di una necessità, diciamo così, economico-produttiva di qualcuno.
Quasi due anni son passati da quando la Barbanente e Vendola, nell'ambito di un convegno altrimenti molto istruttivo ed interessante, intervennero per dire che a Mola non si costruisce più nelle lame. Che ciò non sia vero è un fatto (in realtà ce ne sarebbero un paio di fatti sotto gli occhi di tutti), ed intanto la cementificazione aumenta, la impermeabilizzazione e la conseguente perdita di suolo con essa e, quando piove, l'acqua si ferma ad un metro dal mare. Che se non fosse che ci pensò qualcuno mentre fuggiva dall'Egitto, si sarebbe potuto gridare all'originalità di un miracolo.
Non sono gli alberi piantati in aiuole abbandonate che migliorano l'ambiente. Magari migliorano l'arredo urbano, così come hanno fatto per alcune ore le viola pansè in piazza (successone!); così come è arredo urbano piantumare palme e tamerici (sono tamerici?) fianco a fianco in un gioco estetico di cui ognuno spero abbia diritto ad esprimere un parere.
Ma l'ambiente è altro.

5 commenti:

Frisbee ha detto...

Eh si, caro Franko, dire che condivido ogni tua parola è dire poco.
Tu che sei un tecnico del settore ne sai sicuramente molto più di me. Ma sai anche bene come dal mio blog io abbia lanciato più volte questo tema e come gli amici di Città Nostra attendono ancora una risposta sulla riperimetrazione del PAI dall'assessore regionale nonchè presidente dell'autorità di bacino, l'ineffabile social-fantasmatico Onofrio Introna.
Un PAI che, giova ricordarlo, non contempla i tratti interrati della lama di Sant'Antonio e vede la totale assenza sulla cartografia della lama di Monsignore.
Non ci resta che affidarci alla buona stella e ai santi, perchè se aspettiamo che il sindaco-assessore a vita, l'ufficio tecnico comunale, la Barbanente, il Vendola e l'Introna si decidano a mettere tra le priorità la questione PAI molese stiamo freschi.... anzi bagnati...
E a proposito di "bagnati", davvero mi fa pena quella famiglia abitante in Via Colombo (di fronte a quello che era il baby park) che è costretta a vivere con una pompa sempre in moto che tira acqua dalla cantina e la riversa in strada. Più volte ho visto i Vigili del Fuoco recarsi presso questa abitazione, ma il problema (causato quasi sicuramente dai lavori del fronte mare) è rimasto, tanto che davanti a quella casa si nota il marciapiede perennemente bagnato e il laghetto in strada sempre alimentato.
Non voglio pensare ai reumatismi che si staranno beccando in quella famiglia.
La questione è che il molese è soggetto fin troppo pacifico e si "mangia" tutte le finte rassicurazioni dei potenti e dei tecnici che hanno fatto tappa in questi mesi presso quella famiglia.
Altrove non so cosa saebbe successo...
Per concludere, se non l'hai già notato, ti segnalo l'allagamento del "cul de sac" dietro al Castello, con tutti i bei box berleniani allagati. Un altro aborto urbanistico del tecnico prestato alla politica....

Franko ha detto...

La piscina di Vico del Castello ... e se ci piazzassimo un bel trampolino?

Pietro Blu Giandonato ha detto...

Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia...

Per quanto tempo ancora i paeselli e paesoni della nostra amata Regione scherzeranno col fuoco, anzi con l'acqua?

Franko ha detto...

Il fuoco, con l'acqua lo spegni; ma l'acqua, con che la spegni?

Pietro Blu Giandonato ha detto...

Chiamiamo Spongebob, lui se la suca tutta quanta...