sabato 17 aprile 2010

Quo vadis, señor?

Quando Rutelli andava con tutti i suoi 32 (e forse più) denti alle convention laburiste del post Thatcher (e Mayor?), nessuno poteva immaginare che pochi anni dopo Blair avrebbe fatto quello che nessun conservatore si sarebbe mai sognato di fare, ossia essere il più fedele alleato di GW Bush nel suo delirio iracheno.
Quando, in Spagna, Zapatero illuminò di rosso ottimismo le sponde della Spagna, un sospiro di sollievo venne tirato da molti sul suolo patrio; cosa c'è di più catartico di una ministro spagnola che ci insulta di esser razzisti, appena spenta l'eco di qualche fucilata a dei poveri marocchini in cerca di fortuna? e cosa meglio di un primo ministro iberico che ci mortifica proclamando che la Spagna ci ha sorpassato nella lista dei paesi più industrializzati (e magari nel mirino c'era la Germania, niente di meno)?
In Italia l'argomento "fuga dei cervelli" è sempre lì, nel cassetto, pronto ad esser tirato fuori come il coccodrillo per un giornalista.
Chissà com'è che quando arrivano certe notizie, il cassetto resta chiuso. E il coccodrillo?

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