venerdì 26 aprile 2013

Le "sedie": vanto locale o bomba ignorata?

Se avete dati, imponete la chiusura cautelativa (preventiva o chiamatela come volete) dei pozzi a valle della discarica, altrimenti non sbandierate successi che non avete titolo di vantare.
E forse è arrivato il momento di disporre, di imporre il divieto alla vendita di tutti i prodotti commercializzati sulle "sedie": ortaggi, verdura, frutta dal produttore al consumatore senza il minimo controllo di provenienza, trattamenti e qualità.
Le "sedie"; vanto locale o bomba ignorata?
Se temete di essere sprangati per strada, lo capisco; ma le battaglie o si combattono seriamente, oppure servono solo a fare comizi elettorali.
No, perchè (a tutta scommessa) vale anche qui il ragionamento che si fa quando, mentre "altrove" accade una disgrazia a casua di una catastrofe "naturale", stando comodamente seduti in poltrona guardando in tv le immagini delle case crollate per un sisma, si dice: "E grazie, si costrusce senza criteri antisismici"; o se le case vengono travolte durante un alluvione, si commenta: "E per forza, quelli costruiscono in mezzo ai fiumi!".
Salvo poi, quando si impongono gli accertamenti e gli adeguamenti sismici agli edifici dove si vive, o si impedisce una edificazione in aree classificate a rischio idrogeologico, si reagisce stizziti e saccenti: "Tanto qui non è successo mai niente; è tranquillo!".
Ecco, scommetto che potrebbe accadere qualcosa del genere, al paesello, se qualcuno invocasse una misura del tipo che accennavo prima. 
Chi fa la prima mossa?  

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