mercoledì 13 febbraio 2008

La Madonna di Arcore e la par condicio elettorale

Puntatona, ieri, in quel di Porta a Porta.
Ospite d'onore il Cavaliere. Non so se è perchè dopo la Madonna, non poteva che arrivare Lui in ordine strettamente gerarchico, oppure, in quanto, appunto, Cavaliere, Berlusconi ha voluto essere galante: prima le donne.
Certamente, dal sorriso compiaciuto e riverente di Vespa, i dubbi non è che fossero molti.
Insomma, la campagna elettorale è iniziata, con i candidati principali in vetrina (Berlusconi e Veltroni) ed il vero fattore determinante in evidenza: la Chiesa (Lourdes, irruzioni napoletane non in discariche abusive ma in cliniche dove una donna abortiva con relativo sequestro di feto ... ecc.).
Incredibile, l'elettorato italiano: l'economia domestica in cattive acque, tasse, crisi energetica e aumenti connessi, tesoretti fantasma, minacce terrorismo, sicurezza e indulto, legge elettorale, revisionismi su 194 e simili, problema rifiuti, ... ce ne sarebbe da discutere, ce ne sarebbe per poter valutare sui problemi reali da parte dell'elettorato quali sono i partiti che meglio potrebbero rappresentare i nostri credo, i nostri bisogni, le nostre esigenze. Specie ora che sembra finalmente tornato un po' di buon senso a chi si prostituiva politicamente con rapporti contro-natura tentando disperatamente di spacciare tali scelte come missionariato. Si torna, sembra, verso coalizioni che hanno un senso un tantino più logico, razionale e comprensibile.
Comuqnue, i tempi stringono e, all'approssimarsi del 13 aprile, i personaggi politici sono, se possibile, più presenti del solito, mentre ancora non si parla di par condicio.
Nel frattempo sorbiamoci i politici, i leader che tornano ad occupare selvaggiamente gli spazi prima delle limitazioni di legge, i faccioni noti tornano e soppiantano gli oscuri gregari e le seconde linee fin che possibile.
Come, però, l'eccezione accompagna la regola, così si sta intelligentemente facendo avanti l'inganno che, per definizione, si fa con la legge.
Non possono apparire i politici? Bene. Arrivano i giornalisti.
Ce n'è uno, bravo e simpatico, che sta sbaragliando la concorrenza in termini di visibilità.
Sansonetti, il direttore di Liberazione. E' dappertutto: ieri a Porta a Porta, oggi ad Omnibus, è in ogni dove: da Riotta la notte, talvolta a Primo Piano, non ricordo di averlo visto alla prova del Cuoco, ma non dispero; inoltre ieri, mentre salutava il Cavaliere, Vespa ne ha svelato la fede rossonera (milanista: noi satanelli non ne vogliamo comunisti ... scherzo! l'on. Luxuria è una tifosa e spesso è allo Zaccheria.: grande Vladimir!) e quindi presto sarà a Controcampo!
La nuova rivoluzione è arrivata: la par condicio applicata ai politici non ci salverà dai Paragone, Sansonetti, Feltri, Mauro, Belpietro, Zucconi, Mieli (con chi si schiera stavolta il Corriere?), De Bortoli ... e Santoro, Fede, Floris, Rossella, Mineo, Mimun, Liguori ... siamo sicuri che siano i politici e le loro presenze più o meno cronometrate ad influenzare l'elettorato?

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