venerdì 2 maggio 2008

Che Cozze, signora!

La bellezza dei mercatini rionali, quelli "popolari", quelli con gli ambulanti magari senza licenza, è il folklore insito nei personaggi, negli odori e nelle urla che salgono dai bancarellari che elogiano la loro merce, la freschezza dei loro prodotti. A Mola l'unicità del mercato del pesce non sta solo nella freschezza del prodotto, ma nelle grida dei venditori. Che mai vendono al prezzo del cartellino.
Il campionario è vasto: "Che c'abbiamo stasera!" "La roba viva!" "A quindici le seppie, a qundici" (e poi sussurrandoti nell'orecchio: "a dieci, a dieci"), e così via.
Leggendo su internet un servizio sul paesello, riportato da Nico sul suo blog, sembra che finalmente la frazione di Cozze sia destinata a rinverdire gli antichi splendori: spiagge attrezzate, poste ciclabili, parcheggi, azioni di bonifica del litorale, ecosostenibilità degli interventi, ... insomma: mancano i giardini pensili e davvero qui, finalmente, si volta pagina!
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Di ieri la notizia che in Cina si inaugura con otto mesi di anticipo un ponte di 36km di lunghezza, consegnato con otto mesi di anticipo rispetto alle scadenze previste. Fra le necessità, quella di garantire il collegamento fra due località in meno di due ore, invece delle attuali sei. Un bel vantaggio.
Già immagino i difensori del Ponte sullo Stretto, quella opera faraonica che consentirebbe al viaggiatore che da Berlino vuole raggiungere Palermo di risparmiare circa 15-30 minuti sulla tabella di marcia.
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Il 26 settembre 2006, a seguito di un evento meteorico eccezionale, il ponte ("ogne scarrafone è bbello a mamma suja": in effetti, per le sue dimensioni, tecnicamente, si tratta di un ponticello o, forse, si è ai limiti del tombino) subì danni gravissimi, tali da rendere necessaria la realizzazione di uno nuovo; nel frattempo, passati circa 10-11 mesi, si provvide immediatamente ad una tirantatura provvisoria che necessitò di ben tre giorni di lavoro (a fronte delle tre settimane indicate sul cartello di inizio lavori: altro che i cinesi!!!) ed una attesa per i lavori della nuova opera d'arte ancora da definirsi.
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Andare a Cozze è diventato rischioso. Il centro della carreggiata sprofonda continuamente. Preferisco evitare di andare al Comune a chiedere se quella strada, dopo la posa in opera della fognatura, sia stata mai collaudata. In ogni caso, non è quello lo stato in cui deve stare una strada. Onestamente mi aspetterei la chiusura al traffico per inagibilità. Per pericolosità.
Invece, di tanto in tanto ai dipendenti dell'Ufficio Tecnico in reperibilità, capita, magari in piena notte di dovere andare a presiedere la posa in opera di transenne e coni di segnalazione per avvisare gli automobilisti del pericolo dell'ennesima buca, dell'ennesimo dissesto.
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Allora: filosofie a confronto.
In Cina per ovviare ad una situazione logistica avversa si fa una Grande Opera per unire due punti necessari allo sviluppo del Paese.
In Italia, qualcuno pensa ad una infrastruttura faraonica per unire due punti del Paese in cui mancano le infrastrutture elementari.
A Mola, prima si pianificano le opere di Urban II, poi quelle a Cozze, e poi magari si renderà percorribile sia la strada che il ponticello per unire il paesello alla sua frazione marina: due capolavori della urbanistica moderna.
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7 commenti:

Anonimo ha detto...

quella foto per me è una gran tortura in questo periodo. Io su quel ponte continuo comunque ad aver paura.

Anonimo ha detto...

ma è davvero così grave quel ponte?

Anonimo ha detto...

Franko,immagina di essere un ragazzo di Reggio Calabria fidanzato con una ragazza di messina...dimmi tu...sei senza cuore!

Anonimo ha detto...

... mia moglie è colombiana ...

Anonimo ha detto...

Se ti do torto o ragione non fa nulla tanto cmq non mi rispondi

Anonimo ha detto...

Cmq
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero"
Anonimo

Anonimo ha detto...

Mario, hai fatto bene a rimproverarmi, perchè alcuni fra i tuoi ultimi commenti li ho trascurati e non gli ho dato (ma solo apparentemente) il dovuto risalto.
Ciò non significa assolutamente che sottovaluto ciò che scrivi, tutt'altro.
Anzi, non foss'altro per la attenzione che poni a ciò che esprimo su questo spazio sei sempre ospite gradit.
Grazie