mercoledì 4 giugno 2008

Deficit di Democrazya

Quei tre o quattro (cinque se mi ci aggiungo io) che leggono queste righe, sanno che mi suona come fuoriluogo parlare di Italia come paese a rischio democrazia.
Magari tutto ciò dipende da cosa si intende per "democrazia".
Magari ogni società si abitua ai propri standard ed ogni comodità ed agio (non solo quelli materiali) di cui si ha anche solo la percezione di non poter usufruire, ci porta a conclusioni talora esagerate.
Certo, in un Paese in cui sono permessi cortei dove si bruciano bandiere di altri stati o si inneggia a luoghi esteri (invocandone la moltiplicazione) dove sono stati uccisi decine di soldati nostri connazionali, e farla impunemente franca, potrebbe anche essere considerato un paese a rischio democrazia.
Bisogna vedere da che ottica si osserva la cosa, ma insomma ....
A Roma ad un capo di stato è stato impedito l'accesso all'Università, qualche mese fa. E chissà se la democrazia a rischio si è manifestata in chi ha impedito la presenza dell'omino di bianco vestito o nelle parole che sarebero state dette.
Ma la democrazia a rischio, in Italia, la si può manifestare in tanti modi. Per esempio andando in TV dicendo che non c'è libertà di parola. O in Parlamento a dire che non c'è rappresentatività.
Il rischio è un concetto complesso. Qualunque sia il campo in cui si operi, il concetto di rischio si esprime in base a quelle che sono le aspettative umane rispetto a che un determinato fenomeno accada.
Cosa comporta, dunque, il rischio democrazia,in Italia? Ed è giusto classificarlo senza avere termini di paragone con altre realtà? Come si classifica una democrazia?
Gli Stati Uniti secondo alcuni sono la più grande democrazia del pianeta. Secondo altri, quello non è un paese democratico.
C'è chi considera un modello un'isola caraibica in cui si è eletto (un po' anche riflessivo) lo stesso capo di Stato per 44 anni, non foss'altroperchè, a differenza delle schede elettorali simili a lenzuola di un letto a tre piazze come capita in Italia, lì la scheda (quando c'è), semba più un francobollo (auto)celebrativo.
Qui si va a fare la spesa all'ipermercato prendendo l'auto, spendendo 5 euro di benzina e tre ore di tempo, per comprare due chili di arance e le merendine "in offerta" per il bambino, lamentandosi che non se ne può più con i rincari dei carburanti.
...
Ieri, a Roma, un corteo di protesta, senza roghi di bandiere nè slogan minacciosi, ha espresso la propria rabbia nei confronti di un capo di stato che è venuto fin qui a dire che Israele ha i giorni contati e che il diritto al nucleare (ah! il nucleare ....) è sacrosanto. Che l'Occidente corrotto affama le popolazioni, e Mugabe ascoltava poche file più in là, attento.
Italia, Occidente: rischio democrazia.
Chissà quando sarà possibile fare tutto ciò che si è fatto in Roma, Italia, Occidente, a Teheran, Iran.
In Italia si è gridato al fascismo non perchè qualcuno pensava di negare il diritto al libero svolgimento del Gay Pride, ma perchè non se ne dava il patrocinio. Altrove gli omosessuali li impiccano direttamente.
Democrazia è potere esprimere le proprie idee. Se chi ascolta è distratto dalla simpatia di Mourinho che già conosce ilsignificatodella parola pirla", e tanto gli basta per vivere felice in attesa del prossimo campionato di calcio, beh ... non è a rischio la democrazia, ma l'intelligenza.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah....Franko, permettimi di essere perplesso nelle "prospettive". Non so se dall'alto della mia arroganza ed ignoranza ho capito male il tuo discorso ma credo che si parta dal presupposto del bicchiere mezzo vuoto o pieno. Democrazia? Dipende da dove/come la guardi. Se tu mi prendi, nel caso degli omosessuali, gli esempi dell'impiccagione per dire che in Italia, in fondo, se si nega un patrocinio ad una manifestazione, vuol dire che stiamo meglio, allora non mi trovi d'accordo. Per il concetto di democrazia, non vado a guardare le terre dove questa deficita. Preferisco guardare, dal punto di vista dei diritti, a chi sta meglio di noi al momento, a chi ha mostrato un coraggio rivoluzionario nel dare ad uno Stato una sterzata rivoluzionaria: La Spagna. E guardando chi sta meglio di noi, che dico: Cazzo, in Spagna i gay possono accedere al matrimonio statale ed adottare figli, e in Italia negano addirittura un patrocinio ad una manifestazione NON VIOLENTA che ha la colpa di essere definita una Carnevalata? E noi, che siamo la patria del Carnevale consideriamo esso qualcosa di così negativo persino per i bambini? Franko, sei mai stato ad un Pride?
Poi vabbè, sappiamo tutti che il Papa non è stato cacciato ma ha scelto liberamente di non presentarsi per non esporsi a critiche sul suo operato perchè non mi sembra poi tanto democratico il fatto che qualcuno possa parlare e poi andarsene senza nemmeno ascoltare un barlume di critica ma solo le standing ovations dei papa-boys. Indubbiamente c'è qualcosa che non va.
Poi, se vogliamo continuare a fare i paragoni, trovo molto più violenta la politica di "peace 'n' democracy" degli Stati Uniti piuttosto che il bruciare una bandiera durante una manifestazione. Continuo a pensarlo. In fondo quanti morti tra donne e bambini ha creato quel dolce tentativo di esportazione di pace? E quanti morti sono stati capaci quei brutti farabutti comunisti che bruciano le bandiere in piazza? Resto perplesso. Se una politica di pace così atroce venisse dal capo di stato dell'Iran, non mi sconvolgerebbe più di tanto. Ma se viene da quella che viene definita civilissima e democratica america, allora le cose non quadrano per niente. E' come avere a che fare con un lupo travestito da agnello mentre , magari, Ahmadineijad è magari un agnello travestito da lupo, o magari direttamente un folle.

PS: negare un patrocinio al Pride non è capitato da nessuna parte nel mondo. Persino sindaci di destra hanno addirittura sfilato davanti al pride e in quei paesi, i diritti omosessuali non sono mai stati prerogativa di una parte politica, ma sono diventati patrimonio di tutta la politica. Negare il patrocinio è un modo per negare il diritto all'esistenza. Significa dettare le regole di una manifestazione definita RIDICOLA (da persone che emettono giudizi guardando semplicemente un TG) dove alla fine, tra lustrini e pailettes, qualcosa di intelligente e serio viene detto. Quest'ipocrisia degli "abiti che fanno i monaci" è un tabù da abbattere assieme alle altre ipocrisie bigotte tutte italiane doc e dop.

Anonimo ha detto...

Considero sostanzialmente ineccepibili le tue considerazioni. Tutto ciò che dici è condivivibile, da parte mia. E tutto ciò perchè è proprio nel concetto di democrazia avere idee contrastanti e, quindi, eccepire discutere, manifestare dissenso, ecc..
In effetti, parlare di bicchiere mezzo vuoto e/o mezzopieno non lo trovo scandaloso. Purchè il fine non sia mai quello di accontentarsi, ma di terminare di riempirlo, il bicchiere.
(Evito di tornare sull'esempio del Papa alla Sapienza, giacchè ne abiamo parlato a profusione a suo tempo, e dunque capirai che dissento su quanto hai accennato).
Ciò che dici, dunque: "Dipende da dove/come la guardi" è quanto affermo io.
La democrazia è sapere di essere in un luogo in cui tutti possono esprimere le proprie opinioni. Non è un patrocinio negato (almeno così la vedo io) che mi allarma, nel momento in cui la manifestazione viene svolta regolarmente. Un patrocinio negato può leggersi, forse, anche nel non condividerne la modalità di svolgimento, non allo svolgimento in sè. Ma pur non condividendo il diniego al patrocinio, per quanti sforzi faccia, finchè ci saranno libere manifestazioni (di cultura, di costume, di pensieri), non riesco a vedere la democrazia italiana in pericolo.
Che poi ci sia da qualche parte, la "mentalità bigotta" verso il mondo omosessuale, questo fa parte della evoluzione dei costumi, per cui fino a pochi secoli fa, i papi pagavano fior di quattrini gli artisti gay che li avrebbero immortalati con il loro genio, ed ancor prima, i condottieri romani tornavano dalla Gallia o dall'Africa con nerboruti schiavi per il soddisfacimento dei loro invidiati appetiti sessuali.
Nicola, io resto dell'idea che questo paese debba ritenersi fortunato; non dico, appagato, che è cosa diversa e sì, pericolosa.
Ripeto ciò che ho detto prima: mi sta bene la politica del bicchiere mezzopieno e mezzovuoto, a patto che lo sforzo comune sia di volerlo riempire.
Ultima annotazione: matrimoni gay e diritti di adozione. Gli USA stanno aprendo a questa tematica. Proprio gli USA che in altri campi sono da criticare per scelte politiche e strategiche, quali l'Iraq, Guantanamo ecc. Contraddizioni, forse, per lomeno, contraddizioni agli occhi di noi italiani.
Sarà ma tutto ciò mi fa pensare che certo, non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Ma so di poter vivere e lavorare per esprimere la mia idea di cambiamento. Senza rischio di pendere da una forca o marcire come dissidente politico in una lercia cella caraibica.

Anonimo ha detto...

...allora, da dove cominciare. mmm. Innanzitutto dal capo iraniano. Ha fatto benissimo il Papa a non riceverlo. E' un fascista (perchè è tale uno che permette quello che accade in Iran) e come tale non dovrebbe avere nessun riferimento politico attorno. Quando Chavez lo ricevette, io ne rimasi seriamente disgustato. E per me da quel momento il Venezuela ha perso quel "fascino politico" che aveva prima.
Questo è un punto.
Democrazia. Franko non sono per niente d'accordo con quello che hai scritto. E non sono d'accordo per un semplice motivo: io ho scelto di fare una militanza politica e tu no. Tu ti puoi "accontentare" dello status, io no. Per indole guardo sempre avanti, piuttosto che dietro. E soprattutto non cerco giustificazione della a-democraticità italiana paragonandola alle Dittature che ci stanno intorno. E bada bene, per me Democrazia non è neanche mera "rappresentanza". L'ho scritto spesso sul mio blog, e ci credo sinceramente. Ci credo perchè questo è un grande terreno di politicizzazione (nel senso di emancipazione e liberazione) degli Esseri umani. E Democrazia non è che "tutti devono parlare", oppure "dimostrazione del dissenso". Questo non c'azzecca nulla con la Democrazia, sono semplicemente delle tendenze umane che trovano o meno riscontro nella realtà. Sarebbe sbagliato, a mio parere, ridurre il discorso sulla Democrazia ad una "tenica" della rappresentanza (o della rappresentazione).
Per me Democrazia è un grande punto iterrogativo, una questione che ci deve fare riflettere, interrogarci. E te lo pongo in questo modo. Vuoi interrogarti sulla Democrazia oppure ti basta non essere in Iran?

Anonimo ha detto...

Secondo me ci sono contraddizioni in ciò che hai scritto.
Comunque, partendodalla tua domanda finale, tidico che per me il fatto stesso di non essere in Iran, almeno mi permette di interrogarmi sulla democrazia delmio Paese e come beneficiare dei suoi vantaggi o criticarne le asperità.
Non è poco. Anche se ovviamente non è tutto.
Poi, il fatto di non avere fatto una scelta di aderire ad un partito politico, magari dipende dal fatto che ritengo, per quella che è la mia personalità, incompatibile la scelta o anche solo il "rischio" di dover adeguare i miei ragionamenti, le mie evoluzioni del pensiero con quelli della struttura in cui militerei. E poichè nessuno mi rappresenta 100% non mi sento di poter aderire ad alcun partito politico (una volta lo erano i radicali, e oggi sono quelli con cui maggiormente mi identifico).
ma tutto ciò non vedo cosa c'entri con il concetto di democrazia.
Piuttosto non capisco il tuo concetto. Dici che democrazia non è che tutti devono parlare. Infatti. Democrazia è che tutti POSSONO parlare. Si parla di diritti. Di possibilità, ad esempio, di scegliere liberamente le proprie rappresentanze. E liberamente esprimere il proprio pensiero.
Poi, tu ti prendi la libertà di affermare che io posso "accontentarmi" dello status. Ma chi te lo ha detto? Chi ti ha detto che io mi accontento? solo per non essere iscritto ad un partito?
Scrivi che tu per indole guardi sempre avanti. E perchè, io no? perchè tu hai fatto scelta di militanza lo fai ed io che no, non lo faccio?
Ma a volte mi sembra che tu realmente non legga ciò che gli altri scrivono. O non ti interessa pensarci su quasi che tu tema che essere d'accordo con chi diverge dalle tue adesioni politiche possa creare crepe alle tue fondamenta ideologiche.
Se poi, per te, solo la scelta di adesione ad una militanza politica consente di capire cosa può esistere nell'ambito della democrazia, allora è un altro discorso da cui dissento totalmente.
Un'altra considerazione:
"E soprattutto non cerco giustificazione della a-democraticità italiana paragonandola alle Dittature che ci stanno intorno."
Per me, osservare le realtà esterne alla nostra è fondamentale. Non giustifico i nostri difetti perchè inferiori a quelli altrui. ma se non faccio paragoni e confronti, come faccio a migliorare?

Anonimo ha detto...

...attenzione, io ho scritto di una scelta di militanza, non di appartenenza partitica. E non ho scritto "la Democrazia è quello che ti dico io". Ho scritto che la Democrazia è un grande punto interrogativo che dobbiamo finalmente cominciare a porci perchè noi viviamo uno Stato Democratico. Perchè la rappresentanza e la rappresentazione sono ubriacati dei media e dalla comunicazione televisiva (ad esempio la Sinistra, da quando non sta più in Parlamento, è totalmente scomparsa da TV e quotidiani. Questa per te è Democrazia?).
E poi ho detto che questo grande interrogativo della Democrazia non può ridursi alla possibilità o meno di fare qualcosa perchè allora non si capirebbe per quale motivo secondo te il Papa avrebbe dovuto parlare alla Sapienza mentre altri non potrebbero bruciare una bandiera. Quella non è Democrazia ma dovrebbe rientrare nel buon_senso dell'Umanità.
Quanto al tuo "accontentarti", non mi sembra che con questo post tu abbia detto che si può migliorale, che ci sono delle evidenti contraddizioni nella nostra falsa Democrazia. Tu hai scritto "perchè lamentarsi? C'è sempre l'Iran che sta peggio di noi".
Permettimi di non condividere questa metodologia.
Ed infatti quando scrivi "Cosa comporta, dunque, il rischio democrazia,in Italia? Ed è giusto classificarlo senza avere termini di paragone con altre realtà? Come si classifica una democrazia?" a mio modesti parere non fai altro che confermare tutto quello che ho scritto in questo commento ed in quello precedente (ma tanto come al solito poi scriverai che io non so leggere, anche questa è Democrazia. Ma non è che semplicemente non sono d'accordo con te?).
Nell'Antica Grecia molti consideravano la Democrazia come il peggiore dei mali possibili, perchè il Popolo non poteva gestire direttamente la propria Esistenza. Per questo preferivano il "male minore", ovvero una bella Tirannia "illuminata".
Io, anche in questa falsa Democrazia italiana, mi pongo il problema della effettiva democraticità delle dinamiche sociali. Non mi pongo il problema che in Iran oppure negli Stati Uniti d'America stanno messi peggio. O meglio, non utilizzo quelle situazioni per giustificare il mio "status".
Ed è così che trovo anti-democratico che venga messo il Segreto di Stato sulla costruzione di Impianti come Inceneritori, Discariche, impianti nucleari ecc... Trovo anti-democratico che si permetta lo scioglimento di un Consiglio comunale se si oppone alla costruzione di una Discarica. Oppure non posso dirlo perchè... l'Iran?

Anonimo ha detto...

...scusami se abuso del tuo Spazio (se non ti va bene, perdonami) ma è l'unico modo per veicolare le posizioni della Sinistra che in TV o sui quotidiani praticamente non esiste più (così è più facile assimilare tutti con chi brucia le bandiere, ecc...).

FERRERO, PRC: PAROLE AHMADINEJAD SU ISRAELE E ONU DELIRANTI.
SOLUZIONE PROBLEMA PALESTINESE E' SOLO DUE POPOLI DUE STATI.

Le dichiarazioni rilasciate sia oggi che ieri da Mahmoud Ahmadinejad sull'estinzione dello stato di Israele come sull'Onu sono inaccettabili, anzi sono semplicemente deliranti. La soluzione del problema palestinese è semplice quanto complicata: due popoli e due Stati, come la sinistra italiana e Rifondazione comunista chiedono da tempo. Mi auguro anche che simili dichiarazioni non diventino il classico pretesto per nuovi propositi di ingnerenza e di guerra da parte di un'amministrazione Usa, quella Bush, politicamente in disarmo, ma militarmente ed egemonicamente sempre pericolosa, per la pace mondiale.

Roma, 3 giugno 2008

Anonimo ha detto...

non devi scusarti e usa pure questo spazio, figurati, è un piacere.

Anonimo ha detto...

è chiaro che in Italia il concetto di democrazia... può essere affrontato, disquisito, analizzato....
mentre in altri stati questo è impensabile.
però non per questo dobbiamo considerarci fortunati e basta! e quindi subire attacchi alla democrazia dicendo che altrove stanno peggio!
il concetto, poi è così vasto e così pieno di sfaccettature che nn se ne uscirebbe più.
io credo che la democrazia sia in pericolo per tanti motivi...
poi dipende da cosa s'intende per democrazia

Anonimo ha detto...

Keep up the good work.