giovedì 7 agosto 2008

L'Oro di Pechino

Per fortuna iniziano i Giochi.. Finalmente. Le Olimpiadi sono l'Evento Sportivo in assoluto.
In nessuna competizione quando si fannole batterie di qualifica arriva il Carneade di turno con due girodi svantaggio e viene applaudito più del vincitore dei 100m piani.
Perchè al pubblico piace vedere l'atleta misurarsi con se stesso prima ancora che con gli avversari. Perchè comunque, ci sono stati sforzi e sacrifici per essere arrivati lì. E se a tutti piace primeggiare, come non apprezzare chi sorriderà, un giorno, ricordando con i classici nipotini di fronte all'ancor più classico caminetto quell'ultimo posto fra ali di folla plaudenti?
Certo, Pechino è anche doping e polemiche sui diritti civili. Ambedue temi in cui l'ipocrisia è assai.
Sul doping, oramai credo che l'unica chance sia la liberalizzazione. Sapere che quell'atleta sia dopato e raggiunge risultati sportivi grazie alla farmacia, toglierà quel motore fondamentale per i professionisti del fisico di oggi: gli sponsor. Un mondo fasullo può andare bene per second life, non per le competizioni sportive. Credo che morirebbe di morte naturale l'atleta naturalmente dopato.
Sui diritti civili, non capisco come oggi, alla vigilia, a poche ore dalla sfilata degli atleti, ci sia ancora chi, politico di governo di oggi o di pochi mesi fa), auspichi o addirittura inviti il rifiuto da parte degli atleti di sfilare dietro il proprio tricolore nella parata di inaugurazione. Le Olimpiadi sono state assegnate alla Cina in tempi sospetti, ed il tema del Tibet oppresso o delle esecuzioni capitali o dei diritti civili limitati ecc. ecc. non si scoprono tre mesi fa o tre ore fa.
Da quando il Tibet venne annesso alla Cina, nessun Paese, a mia memoria, ha impedito alla Cina di partecipare alle proprie Olimpiadi, nè agli atleti cinesi di gareggiare nel mondo.
Oggi la politica, ossia i rappresentanti dell'Italia, mandano il tricolore, a Pechino, ma chiedono agli atleti di non sfilare dietro il simbolo dell'Italia.
Gli atleti sono stati mandati a Pechino a rappresentare l'Italia. Sono dietro quella bandiera perchè è la bandiera quello che conta, in quella parata. E sarebbe una tristezza vederla sfilare sola.
Sono totalmente d'accordo con il maratoneta Baldini. "Loro fanno affari e a noi chiedono i gesti simbolici".
Mi viene voglia di chiedere alla Meloni se ha mai provato a leggere le etichette dei suoi vestiti, e a chiedersi cosa significa quella scritta "Made in China". Quella stessa scritta che campeggia sulle divise, sulle tute, sull'abbigliamento: dalle scarpe, alle tute, alle mutande ufficiali della Nazionale olimpica italiana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

credo che sia un comportamente ipocrita quello di mandare gli atleti e poi chiedere a loro gesti simbolici.
d'accordo con te e con baldini