domenica 15 febbraio 2009

Provaci ancora, Hugo

Domenica di referendum in Venezuela.
La vigilia è tesa. Da una parte e dall'altra volano accuse di intimidazioni e violenze.
Non dirò la mia opinione, perchè ben nota a chi mi conosce (e a chi non mi conosce non gliene importa nulla e quindi non serve).
Solo due piccole note, una più seria l'altra un po' più leggera. Da un lato la tensione continua fra Chavez e la Spagna (e non fra il Venezuela e la Spagna), dall'altro lo sforzo del presidente Chavez, che aspira al quarto mandato consecutivo (Uribe è un dilettante e Berlusconi un povero sciocco), a chiedere concentrazione massima ai venezuelani alla vigilia di questa importante tornata elettorale.
In Venezuela, infatti, il Presidente ha proibito qualunque tipo di festeggiamenti in occasione del San Valentino. Niente a che vedere, per carità, con le proibizioni di alcuni paesi islamici. Solo la necessità di concentrarsi sul voto di domenica, ma con la promessa di una settimana intera di festeggiamenti dedicati all'amore.
Proprio così: una settimana di festeggiamenti dedicati all'amore.
Deve essere perchè Chavez già gode nel pensare di poterglielo mettere nel c... alla Democrazia? E se fosse, invece, che sarà la Democrazia, nei panni del popolo venezuelano, a mettergliela in quel posto al povero Hugo?
Buon voto.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Sti cavoli, non credevo che Chavez fosse così rincoglionito!

Anonimo ha detto...

Chavez è fuori di testa e spero che il suo populismo ne esca ampiamente ridimensionato. Ovviamente spero che i venezuelani non escano da Destra (seguendo Uribe) ma vedano a Morales.
Eppure penso che se una cosa del genere l'avesse fatta Berlusconi sarebbe stato tutto normale.
Non mi sembra che in Venezuela se sei un clandestino e partorisci un bambino (o una bambina) lo Stato lo prende e lo mette in un istituto. E non mi sembra siano vietati i matrimoni tra venezuelani e migranti. E non mi sembra neanche che ci siano ronde di sicurezza e registri dei senza casa. Questa è Democrazia? In Italia evidentemente si, per qualcuno.

Anonimo ha detto...

Mica sono andato in Venezuela per sposare una "migrante", io.
Sulla questione della assistenza dei bambini, evidentemente ritieni l'assistenza sanitaria e sociale statale di lì meglio di ciò che viene garantito qui, a connazionali e stranieri.
Non so se sia questione di Democrazia. Più probabilmente è questione di senso della misura. Delle enormità che a volte dici.

Anonimo ha detto...

No Franko non hai capito. Mi riferisco alle norme approvate dal Decreto sicurezza. In ITALIA se sei italiano non puoi sposare un clandestino (al maschile ed al femminile, ovviamente); se sei un "migrante" (mi piace di più il termine, perdonami) non puoi avere un bambino, se dovessi partorire ti viene preso e messo in qualche istituto; hanno istituito un registro dei senza casa (in pratica un registro su quell'indiano che hanno bruciato sulla panchina) e contestualmente hanno costituito "legalmente" le ronde della sicurezza (ovvero i ragazzi che hanno bruciato l'indiano). Questo accade oggi in Italia, per te è Democrazia?
Dico questo perchè evidentemente ti è sfuggito, solitamente su questi temi sei sempre molto attento ed invece non ho mai letto nulla circa queste cose su questo spazio. Sai, quando si parla di qualcuno che vuole metterla nel cu... alla Democrazia, bisognerebbe sempre fare i conti innanzitutto con quello che ci accade intorno!

Anonimo ha detto...

Ho un dubbio... clandestino è lo stesso che migrante?... per che io capisco cose diverse per queste due parole. Non lo sò se in italiano si può usare questi due termini per lo stesso, ma una cosa sono certa, fino a novembre del anno scorso sono stata una migrante (no una clandestina, que per me sarebbe quello que no sta in regola di documenti)è 5 anni fa ho sposato un italiano (senza problemi), e non solo, quasi 4 anni fa ho avuto un bambino in un ospedale italiano, siendo migrante. Ma sinceramente mai, in quel momento, nessuno mi ha detto che dovevano togliermi il bimbo e enviarlo a un istituto. Sono un po' confusa, ma mi piacerebbe sapere più su questo asunto.

Anonimo ha detto...

Felice di spiegare la mia opinione. In italiano MIGRARE significa "trasferirsi temporaneamente o stabilmente in un luogo diverso da quello di origine". Di conseguenza, a mio umilissimo parere, siamo tutti MIGRANTI. Mio padre migra quasi tutto l'anno per permettermi una vita dignitosa. Per me è un migrante. Mio nonno ha fatto la stessa cosa, in Argentina. Io probabilmente, prima o poi, sarà costretto ugualmente a trasferirmi in un altra parte d'Italia (o del Mondo) nella speranza di trovare un lavoro. Sarò un migrante.
Clandestini sono tutti quelli che lo Stato non riconosce come tali, perchè impone delle Leggi che possono essere più o meno restrittive. Per me l'Essere umano non è MAI clandestino. E' solo Essere umano.
Poi, sulle misure previste dal Ddl 733 approvato dal Senato, il discorso di fa lungo. In pratica un clandestino, da quanto ho capito (significa che posso pure aver capito male) non può fare atti di stato civile rispetto alla pubblica amministrazione ed allo Stato italiano. Quindi sarà più complicato (se non impossibile) sposarsi, sarà impossibile curarsi (altrimenti vieni denunciato ed espulso, e chi si è visto si è visto) e via dicendo.
Tutte queste cose vi sembrano CIVILI? A me no. Ma tanto sono solo uno sporco comunista, uno che per decreto ha sempre torto!

Anonimo ha detto...

Prova a sposarti italiano con una italiana in Italia senza esibire un documento di identità.
E magari prova a farlo all'estero con una donna della nazione che ti ospita, senza un documento di riconoscimento.
Le cure in Italia? Se al posto di una Eluana italiana 17 anni fa ci fosse oggi una Eluana maghrebina in una macchina, dimmi se credi davvero che le possano staccare il tubicino solo per essere "senza documenti".
Mi parli di temi sui quali non sarei sensibile ma non attivo su questi spazi. Non è colpa mia se hai poca memoria o, più giustamente, sei preso da cose più importanti. Del resto ci sono persone (...) che non leggono i blog "perchè hanno di meglio da fare" (o forse non è vero oppure c'è chi fedelmente glieli legge e resoconta). Però, no, Francesco.
Mi scuserai se per ora evito di continuare questa chiacchierata. Mi scuserai perchè il fatto è che, conoscendomi (dico io, non tu) e ricordando che non ho mai dato adito, su questo nè su altri blog a stupidi insulti quali: sporco comunista et similia (degli altri non rispondo), mi passa la voglia di dialogare quando chiosi i tuoi pensieri con simili, banali piagnistei del tutto fuori luogo.
Davvero mi infastidisce che (almeno con me; degli altri non rispondo) debba mettere questi sigilli che non hanno alcun senso.
Mi hai sovente accustao di fare torto alla mia intelligenza o che in alcuni momenti me ne abbia fatto difetto.
Oggi sono in ottima compagnia.
La tua.

Anonimo ha detto...

Franko sicuramente sono io che sbaglio a scrivere, che rendo male quello che penso ed evidentemente risulto particolarmente insopportabile. Oppure c'è un clima talmente "teso" che ormai la MolaBlogSfera si è divisa in blocchi e discutere è diventato difficile a causa di pregiudizi incrociati (però in questo caso penso sia solo una sensazione virtuale). Non l'ho ancora capito. In ogni caso chiedo venia.
Davvero, io sono tranquillo e pacifico e se ne avessimo parlato di persona lo avrei fatto con il sorriso sulle labbra (non con una tuta mimetica ed un fucile spianato). Perchè poi ognuno la pensa come vuole (per me se uno vuole sposarsi o curarsi la Cartà d'Identità non serve a nulla!).
La questione dello "sporco comunista per decreto" era una battuta riferita allo sbarramento del 4% che hanno approvato, non voleva certamente essere una offesa a te (non capisco come tu possa averla intesa in questo modo!).
Bho... sicuramente sarà colpa mia. Scusa :-(
La questione delle Leggi razziali che stanno approvando in Italia l'ho tirata fuori solo per evidenziare la relatività della parola "Democrazia", dal momento che tu ritieni democratiche misure che invece io ritengo anti-democratiche (e l'ho fatto anche perchè penso che bisogna cominciare a "qualificare" la parola Democrazia per sottrarla a questo gioco astratto). Tutto qui!

Anonimo ha detto...

In ogni caso, sperando che questa ambiguità sulla discussione sia stata superata, io penso che quando alcuni Esseri umani decidono di fare certe cose
http://www.casadelpopolomola.com/2009/02/15/fazzoletto-rosso/
per difendere altri Esseri umani è perchè, evidentemente, un problema si pone!

Anonimo ha detto...

Scusa la fretta di questo commento, ma devo scappare, stamane. Solo voglio ribadire il fatto che non riesco a concepire che con la necessità di democrazia, ci si debba sposare o fare qualsivoglia adempimento burocratico senza un documento di identità.
Sposarsi? Quando domandai perchè in Italia si debbano dare le pubblicazioni, mi spiegarono alcune ragioni, Fra le altre, oltre al fatto che è un atto pubblico, si fanno le indagini. L'ufficiale d'anagrafe deve sapere quello che eventualmente io non sono tenuto a sapere. Per uno scherzo del destino (è un caso estremo, è giusto per essere chiaro nella fretta) io potrei rischiare di sposare mia sorella, pur credendo di non averla mai avuta, in quanto figli non riconosciuti alla nascita.
Già! Il riconoscimento alla nascita. In questa democrazia malata italiana qualunque donna ha la libertà di non riconoscere il proprio figlio, partorendolo nell'anonimato. E lasciandolo lì, nel nido.
Lo stato democratico, anche questo stato malato, salvaguardia tutti e tutte. Anche quelle mamme (italiane o straniere) (che abbandonano per necessità o per egoismo, nessuno glielo chiede) il proprio bambino appena nato.
Capisco che per te un matrimonio può non necessitare di un documento, ma per lo Stato?
A presto.

Anonimo ha detto...

ok, grazie per il chiarimento Francesco ...ma anche si penso come te, in quanto a che "se uno vuole sposarsi o curarsi la Cartà d'Identità non serve a nulla"... cmq penso che, nel caso dei matrimoni, è necessaria una forma di controllo perche cosi si evita casi in che fratelli e sorelle si sposono senza sapere la sua condizione (hanno pasato casi nel mio paese), o che qualcuno che non ha dei pensieri buoni possa utilizzare diversi matrimoni con fini economici o di imbrogli diversi.Non lo sò, ma penso cmq che una forma di controllo deve essere e i documenti lo permettono. In quanto al sistema di sanitario, non posso dire molto perche sono ignorante nel tema, ma sono certa che qui è meglio che nel mio paese, dove si tu non insegna prima la carta di credito in un ospedale privato, no ti admettono per molto que stia moribondo, e in un ospedale publico a volte le condizioni sono cosi brute che si fa il pensiero si non è meglio restare fuori. Dove si cade per strada non aspettare una ambulanza che venga a prenderti senza prima dimostrare che può pagare il conto, anche si c'è la machina di medicina legale che ha l'obbligo di prenderti ma devi stare morto... e questo per tutte le persone di diverse raza del paese e sopratutto una situazione che ha stato da sempre, non solo con l'ultimo governo. Per questo, non lo sò, è vero che è importante fare la critica a le condizioni avute, ma anche è vero che è importante valorare quello che si ha, sempre cercando di migliorare. Ma come ti digo, questi temi mi mettono confusione, e non sò che è meglio.

Anonimo ha detto...

Franko, Chavez ha vinto il Referendum con il 55% dei consensi. Se ti dico che trovo assurdo che un popolo permetta ad un politico di rimanere "democraticamente" a vita sul trono, mi credi?
Vabbè, io trovo assurdo anche che un popolo abbia votato Berlusconi, quindi il problema non si pone :-P

Anonimo ha detto...

E sì, leggevo la notizia.
Non faccio commenti sul fatto che ho letto: elettori la cui scheda su cui era scritto: NO veniva rifiutata con la dicitura: NULO senza poossibilità di rivotare. Potrebbe essere propaganda. O forse no.
Ma prima ancora dell'esito del voto (su cui possono pesare mille fattori), quello che mi preoccupa è il fatto stesso che esistano politiche e politici del genere.
Evidentemente quel tanto decantato "laboratorio politico del SudAmerica" non è poi così quell'EDEN che viene dipinto.
A parte, forse, Morales pur in presenza di una difficile situazione interna col paese spaccato in due.
Peccato che la Bachelet sia alla fine del suo mandato e non ci sono prospettive rosee per la sinistra cilena (tutti i sondaggi danno il ritorno della destra).
Sull'Argentina di Kirchner & Kirchner meglio tacere. Sull'Ecuador di Correa (dove i colombiani vengono bruciati vivi) meglio evitare commenti.
Il Brasile di Lula? Preferisco pensare che sia il Brasile della Corte Suprema. L'ho scritto qualche giorno fa: ci sarà un giudice a Brasilia.