mercoledì 4 febbraio 2009

Tamerici salmastre, spiegazione insipida

Insomma, non era protervia, ma solamente fretta. Eppure ...
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Scenario 1 - Ricordo quando, liceale, eravamo costretti ai "compiti" per il lunedì o, peggio, a quelli del dopo vacanze di Pasqua, o Natale.
C'era chi, previdente, si toglieva l'ingrato compito subito; chi approfittava poco a poco. E chi, la sera prima del rientro a scuola diceva: "Ragazzi, stasera non esco: ho da fare tutti i compiti arretrati". Inevitabile il commento degli altri componenti la comitiva:
"E tutto 'sto tempo che cazzo hai fatto?"
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Scenario 2 - Giunto l'orario di ritiro, il sabato sera o qualsiasi giorno della settimana, facciamo: le undici/la mezzanotte, le possibilità erano due: provare ad essere puntuali e rientrare, oppure andare incontro alla punizione e fare l'alba. Considerato che il più delle volte si optava per la seconda opzione, capitava che c'era sempre qualcuno che, alle sei del mattino, iniziava a correre in auto per guadagnare due minuti sul rientro. Anche qui giungeva il commento degli altri: "Ma che cazzo corri? Tanto oramai hai fatto sei ore di ritardo, il fregatone di mazzate non te lo toglie nessuno! Prenditela comoda e fai le cose con calma!"
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Scenario 3 - Questione di scadenze.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

a prescindere dal valore storico ambientale di quegli alberi, devo dire con tutta franchezza che le Tamerici non mi sono mai piaciute. Sembrano alberi adatti a situazioni paludose dei laghi...credo ci siano alberi molto più belli e funzionali (per esempio a Roma piantano moltissimi Castagni..che io reputo bellissimi!)...
La mia è solo una questione di gusto.

Mancio ha detto...

il problema però resta uno:
il progetto prevedeva la "rimozione" di baby park e alberi.....
a prescindere da come la si possa pensare... ci si può ricordare solo ora?

Anonimo ha detto...

IL PROGETTO PREVEDE ANCHE LA RIMOZIONE DI LUCIO DALLA?

Anonimo ha detto...

LUCIO DALLA ANDASSE A LAVORARE

Anonimo ha detto...

Beh, le tamerici sono alberi (come ricorda la famosa poesia dannunziana)tipicamente di ambiente marittimo (non palustre).... e quindi, sono state correttamente impiantate ai tempi della costruzione del baby-park.

Un castagno in riva al mare stona... quanto stonerebbe una palma sulle Alpi.

Cmq, a prescindere da questo, Franko ha giustamente ricordato che di tempo Berlen e Santamaria ne hanno avuto più che a sufficienza per provvedere ad una soluzione: in fin dei conti, se si legge il famoso tabellone si apprende che i lavori del fronte mare hanno come data di inizio la prima metà di ottobre.... Quindi, c'era tutto il tempo per dare disposizione alla ditta appaltatrice di provvedere preliminarmente all'espianto non traumatico delle tamerici e al loro riposizionamento in altro luogo.

Purtroppo per noi tutti (che siamo governati da costoro) i nostri amministratori non sono molto forti nell'afferrare il concetto basilare e universale del TEMPO CRONOLOGICO.

Ed è un grave limite. Mi chiedo, ad esempio, se Berlen e Santamaria conoscono (e dovrebbero conoscere visto che si tratta di laureati in discipline scientifiche) il concetto e la funzione del diagramma di GANTT.

Strumento che, come sa molto bene Franko, è INDISPENSABILE per la programmazione e la gestione di attività complesse, specie in materia di opere pubbliche.

Temo proprio che questi ciclopici lavori non abbiano dietro nemmeno uno straccio di Gantt, perchè altrimenti già questo primo macroscopico errore non si sarebbe verificato.

O se qualcuno il Gantt lo ha fatto, qualcun altro lo ha lasciato nel cassetto....

Anonimo ha detto...

FRisbee, sei stato estremamente magnanimo nel fare iniziare le preoccupazioni circa le modalità di espanto delle tamerici all'ottobre 2008. Visto che il progetto data molto ma molto più addietro.
Comunque, il comunicato del Sindaco, secondo me, dice tutto e niente circa le responsabilità delle modalità attuative dello smantellamento del Baby Park, fermo per via presumibilmente della presenza del sig. Schiraldi. Insomma qualcuno ha capito chi ha peccato di protervia?
A proposito dei lavori, abbiamo notati tutti che sono nuovamente fermi, da alcuni giorni. Insomma: la protervia non è chiaro da parte di chi c'è stata (se c'è stata); la fretta (maledetta primavera ... 2010?) a questo punto non era poi così giustificata ...
Belli o brutti (ma non è un argomento) gli alberi sono ora legna da ardere.
Ed a fronte di un ragionevole (!) silenzio calato sulla vicenda io ricordo quando sotto la giunta Maggi ci fu una potatura degli alberi in piazza che apparve a molti "eccessiva" e/o fuori tempo massimo. Si sollevò lo sdegno di mezzo paese. maestre elementari s-parlarono del sindaco potatutto, distruttore della natura e quanto di peggio dsi poteva dire del primo cittadino fascistone.
Gli alberi, in piazza, sono ancora lì, vegeti e continuano a dare ospitalità a uccelli di varie specie.
Delle tamerici non si può dire altrettanto. Per fortuna che abbiamo una amministrazione "!ambientalista". Se no, che cosa dovevano dire le maestre ai bambini?

Anonimo ha detto...

..eppure ci sono insegnanti ambientaliste che compongono racconti sugli alberi.cerca sul sito dell'ass.ambiente. ma vista l'affiliazione scriveranno ora un racconto sulle "tamerici estirpate"?

Anonimo ha detto...

Eh si, caro Franko, cos'altro potevo dire se non che QUANTO MENO i lorsignori hanno avuto oltre tre mesi per realizzare l'espianto/trapianto delle tamerici???

Dovevo dire che è dal 2001 che non passa giorno che le varie Gazzette e ora i vari Fax non ci ricordino come Berlen cambierà i nostri destini e trasformerà il paesello dei morti viventi in una città turistica florida e piena di vita???

Continuo a sostenere che ormai Mola vive in una sorta di narcosi dello spirito, addormentata dal pensiero unico berleniano.

La vicenda delle tamerici salmastre è un singolo episodio (pur grave) di un più generale disegno di ben maggiore ampia portata.

Il fascistone che capitozzava con troppa energia le quercette della Piazza era davvero un dilettante.