mercoledì 11 marzo 2009

Nella Nebbia di Martucci

Onestamente avevo pensato di intitolare diversamente questo post. Una cosa del tipo: "Martucci è morta, Martucci viva" (ops). Ma, un po' per il fatto che domani devo stare fuori e non potrò rispondere al telefono di casa, un po' perchè sinceramente la sceneggiata - attori compresi - che già ha assunto i connotati della pantomima in più di una circostanza, ha francamente stufato, hopensato ad altro.
C'è realmente poco altro da dire. Nemmeno più l'eredità borbonica del facite ammuina ha più senso, nè serve più. Restiamo tutti allineati, coperti e composti (anche se così c'è il rischio di essere rifiutati). Attendiamo, dunque, ancora una volta con animo dimesso l'esito e le conseguenze rispetto a quanto paventato nei giorni scorsi circa la chiusura della discarica di Bitonto.
Venghino siori venghino.
...
Ah, già! Il titolo del post. Niente di che: banalmente un articolo del prof. Giorgio Nebbia. Ne accennava qualcuno qualche settimana fa, a margine della soddisfazione per i successi della raccolta differenziata al paesello.

4 commenti:

Mancio ha detto...

non produrre rifiuti....eheheh...
questa si che è un'idea geniale ...
...... mmmmm.......

la raccolta differenziata potrebbe funzionare meglio, anche perchè oltre alle famiglie bisognerebbe sensibilizzare le attività, per esempio....

Anonimo ha detto...

Mancio, non si dice di NON produrli. Si dice di puntare alla riduzione.

Anonimo ha detto...

D'accordissimo con le osservazioni del prof. Nebbia, come si vede un autentico luminare per le tematiche dell'economia dell'energia e del ciclo delle merci.

Per parte mia, un annetto fa avevo scritto un post in cui abbozzavo una proposta di regolamentazione della produzione di rifiuti che, un sistema di incentivi e disincentivi, fosse in grado di premiare le forme di produzione di beni e servizi che riducessero la quantità di rifiuti prodotti e il loro impatto ambientale. Sono consapevole che l'applicazione di una misura siffatta richiede notevoli sforzi a tutti gli attori coinvolti (istituzioni, consumatori e imprese) sotto i profili normativi, culturali e di innovazione tecnologica. Però credo che siano non solo necessari per l'ambiente, ma anche in grado di apportare nel medio periodo benefìci alla competitività del sistema produttivo e della ricerca. Che, di 'sti tempi, non è male.

...mumble, mumble: mi sa che devo fare attività di lobbying per promuovere l'idea...

Anonimo ha detto...

Martucci si appresta a diventare la più grande discarica (e forse anche l'unica) discarica della provincia di Bari. Ormai, quando da altre parti si paventano inquinamenti si dirotta tutto su Martucci.

Un vero rifugio per gli inquinatori di ogni risma.

Intanto, mentre tutto questo accade, il nostro assessore all'ambiente si trastulla con la differenziata (che è senz'altro un'ottima cosa ma che non risolve l'inquinamento già provocato da Martucci) e con il fotovoltaico dei privati. E peraltro tace sui molti scempi urbanistici che stanno impattando pesantemente con l'equilibrio del territorio (vedi costruzioni sulla lama di Sant'Antonio) mentre si prepara un PUG da sacco di Mola che sarà inevitabilmente rafforzato dagli imminenti decreti di Berlusconi sulla deregulation selvaggia in materia urbanistica.

"Martucci viva" è solo un ricordo della demagogia al potere.