giovedì 12 marzo 2009

Un giorno un po' speciale

La conosco da 16425 giorni. Potrei aggiungerci quelle 40 settimane in più, durante le quali sono stato al calduccio, al riparo dal freddo, coccolato ed accudito.
Sedicimilaquattrocentoventicinque giorni e 40 settimane fa non esistevano quegli strani macchinari che ti mostrano piccolo come una lenticchia prima, brutto come un ranocchio durante, più o meno "umano" dopo, quando sei lì lì per iniziare a strillare, una volta venuto fuori.
Nè esistevano quegli strani flaconi che spalmano gel sulle pelli stirate nè oggetti strani che visualizzano immagini su un monitor ed un dottore che dice: "Non fatevi regalare vestitini color rosa".
Da bambino ricordo, appeso su una parete di casa, un mattoncino nero con una scritta bianca fatta a mano: "Due cose nella vita non ti abbandoneranno mai: l'occhio di Dio che ti vede ovunque, il Cuore della Mamma che ti segue sempre"
In sedicimilaquattrocentoventicinque giorni e 40 settimane, dentro o fuori, caldo o freddo, vicino o lontano, allegro o triste, tranquillo nel mio letto di casa o sfidando la sorte all'altro capo del mondo, non riesco proprio a ricordare un istante in cui non abbia sentito, su di me, quella rassicurante presenza di chi ti ha dedicato la propria vita.
Che posso dire, ma'? Auguri.