giovedì 7 maggio 2009

Seconda generazione?

Premetto che non mi è chiaro il concetto di "matrimonio misto".
Un matrimonio fra due persone di cui, per esempio, una italiana ed un francese può essere considerato un matrimonio misto? Scommettiamo che se l'italiana è Carla Bruni ed il francese si chiama Nicolas Sarkozy, o se lei è Monica Bellucci e lui Vincent Cassel nessuno lo definirebbe un matrimonio misto, mentre se il lui fosese ... chessò ... David Trezeguet, o Marcel Desailly, quella unione diventerebbe un matrimonio misto?
Negli USA il matrimonio fra mia cugina, una italiana che a sette anni è emigrata a New York, diventando dopo un po' cittadina statunitense, e Mike, figlio di una coppia della Giordania e divenuto poi anch'egli cittadino statunitense, come verrebbe definito?
E il mio è un matrimonio misto? Cosa si mescola?
Sarà passato qualche anno e forse la memoria mi fa difetto, ma non mi sembra che fra i documenti per il matrimonio venga richiesta una mappa del genoma.
Ed allora: cosa si mescola?
Vabbè. Temo di rimanere nel dubbio. Anche perchè l'uso del termine "misto" quando si parla di uomini e donne o, nel caso delle "bizzarrie" recentemente di moda, di bambini e bambine che frequentando la stessa aula scolastica ma parlando l'italiano con risultati differenti, la fanno diventare "classe mista" e quindi da "omogeneizzare" con "classi separate", mi fa venire l'orticaria (come disse Bertinotti di Travaglio; questo per dimostrare che almeno una volta nella vita si ha sempre l'opportunità di dire una cosa sensata, foss'anche Bertinotti. Diliberto potrebbe invece rappresentare la classica eccezione alla ancor più classica regola).
In questo clima da confusione da cambiamento, innaturale in un popolo dalla tradizione interetnica che risale più o meno all'epoca immediatamente successiva al fratricidio più famoso della Storia dopo quello di Caino ed Abele, ma che diventa naturale se quel popolo è il popolo italiano, popolo tradizionalmente dalla memoria corta, oggi sul Corriere la notizia delle pattuglie miste.
Evidentemente a questi ragazzi e ragazze non è stato riservato il trattamento delle classi separate, in quanto figli di immigrati ed inevitabilmente con il problema della "gestione" di due lingue: quella di almeno uno dei genitori e quella dei compagni di classe.
Molti fra quelli che scelgono la carriera militare, tradizionalmente, lo fanno perchè è una opportunità di lavoro. Ma tanti lo fanno per passione della divisa, e perchè esiste l'orgoglio di indossare una uniforme e "servire la Patria", la Madre Patria.
Quale Madre che si rispetti ti metterebbe in un angolo se non parli bene l'italiano, invece di moltiplicare i propri sforzi per farti arrivare alla pari degli altri figli (e insegnandoti ad essere orgoglioso di conservare la tua lingua nativa, che un giorno diventerà anche un qualcosa in più rispetto ai tuoi coetanei)?
E quando giungerà il momento in cui quella Madre sarà una donna anziana che non potrà più dare la mano per superare le difficoltà, ma avrà bisogno del supporto del Figlio, quel Figlio sarà orgoglioso di sua Madre, la amerà ancor più e non gli peserà il dover destinare i propri sforzi, il proprio tempo per accudire e servire colei che lo ha fatto crescere bello, sano e, perchè no?, Italiano.

1 commento:

Mancio ha detto...

spesso il razzismo sta proprio nel voler fare il perbenista ed esaltare la brigata mista o quella di immigrati di nuova generazione o quant'altro....
la cosa che nn si capisce è che nn stiamo parlando di capi di abbigliamento o di bestiame....
parliamo di persona e non esistono categorie.
fino a quando certa gente non capirà questo è meglio che la tappi la boccaccia invece di fare ... diciamo così... solo figuracce