mercoledì 17 giugno 2009

Mrs Brambilla, I suppose

Le elezioni tenutesi in Iran pochi giorni fa stanno monopolizzando l'attenzione dei media di tutto il mondo. Chissà se anche a qualcun altro, così come al vs. blogger preferito, sia sembrato e sembri ancora, a distanza di giorni, strano vedere quelle folle oceaniche protestare contro un regime dittatoriale e sanguinario; abituati come siamo a regimi, quali quello cinese ad esempio, in cui al massimo in piazza a protestare ne arriva uno, solo soletto con la busta della spesa; e fa la fine che fa, poveretto, travolto da un automobilista ubriaco.
E un po' sorprende, in questo scenario, il ruolo e l'orgoglio che stanno manifestando le donne in un paese fortemente declinato al maschile. "I am not Iran's Michelle Obama. I am Zahra, the follower of Fatimah Zahra [the daughter of the Prophet Muhammad]. I respect all women who are active".
Ma c'è un altro aspetto che mi da da pensare. L'immagine che l'Occidente sta dando del principale oppositore di Ahmadinejad, lo sconfitto Mousavi. Fra gli aggettivi che si sprecano, spicca quello di: riformista.
Una parola che in Italia (e non solo in Italia, credo) è sinonimo per eccellenza del politico illuminato, moderno e soprattutto democratico. Poi, però, uno si va a leggere il curriculum di questo signore (e della consorte) e, forse, gli potrebbero sorgere un po' di leciti dubbi.
Si legge di Paesi cronicamente afflitti da corruzione ed instabilità politica e sociale (in Africa, in SudAmerica, in Asia), e si capisce chiaramente, è evidente che queste situazioni sono figlie degli interessi economici di pochi superpotentati che davanti litigano ma da dietro fanno affari sulla pelle della povera gente.
Ciò che sta accadendo in Iran non mi sembra per nulla diverso da ciò che accade in atre parti del mondo: l'interesse nel volere lasciare sempre acceso il cerino nella polveriera.
Quello che cambia è solo chi lo tiene fra le mani. Che tanto, secondo me, non cadrà mai.

10 commenti:

umberto d ha detto...

Veramente un belpost e sull'Iran mi hai fatto riflettere tanto: bravo!
P.s. Per quanto riguarda la Brambilla, ormai non c'è più rispetto del saluto romano, lo fanno cani e porci (o porche)!

Unknown ha detto...

concordo con te franko.
e complimenti per il banner in alto a sinistra!!!

Frisbee ha detto...

"P.s. Per quanto riguarda la Brambilla, ormai non c'è più rispetto del saluto romano, lo fanno cani e porci (o porche)!"

E' vero... Un tempo lo facevano dei veri criminali... (e non mi riferisco ai tempi di Cesare...).

umberto d ha detto...

Certo che in questo paese non si può proprio scherzare...

Frisbee ha detto...

Su queste cose avete scherzato fin troppo nel funesto ventennio. Non ve lo permetteremo più.

umberto d ha detto...

Sì, infatti sono nato nel 1908...vabbè, abbandono la scena da questo post per non ripetere sempre le stesse cose.

Frisbee ha detto...

Beh, non sono certo io che infarcisco il mio blog con la storia del fascismo e delle sue propaggini...

Franko ha detto...

il riferimento al ministro Brambilla non era sul saluto romano o amenità del genere, ma voleva richiamare l'attenzione su un aspetto che a me appare interessante.
La differenza di ruoli che un paese "avanzato" in quanto occidentale (...) riserva alle donne, ed il ruolo che in un paese islamico e sessista si stanno ritagliando le donne.
Non mi offendo mica (e non è la prima volta, non sarà forse l'ultima) se si va "fuori tema", come si diceva a scuola. Ma nemmeno pensavo che sarebbe andata a finire col rivangare il ventennio.

Frisbee ha detto...

Beh Franko, se si parla della Brambilla è ovvio che il discorso scivoli sul suo saluto romano... e da lì si vada al ventennio...

Franko ha detto...

Senza dubbio, Frisbee.
Volevo solo evidenziare che, spunto nel titolo a parte, ed un PS di Umberto, il post era imperniato in tutt'altro. Forse, di ben altra rilevanza.
Tutto qui, nessuna polemica!