venerdì 9 ottobre 2009

Plemio Nobel

Sono passati vent'anni da quel 1989, anno in cui venne assegnato il premio Nobel per la Pace al Dalai Lama.
E sono passate ventiquattr'ore da quando il premiando Nobel per la Pace 2009 non riceveva il Dalai Lama, in vista della visita in Cina prevista per un novembre troppo vicino per rischiare di creare "tensioni diplomatiche".
Bravo, bel coraggio!
Premio Coniglio, altro che Premio Nobel.
Pensare che solo poche ore prima si parlava di loro, come favoriti ...

12 commenti:

Frisbee ha detto...

Si sta scatenando una canea contro Obama. E mi dispiace che anche tu ti sia prestato, caro Franko.

Certo, Obama non ha ancora dimostrato nulla di veramente eccezionale, tipo un accordo tra israeliani e palestinesi, questo è verissimo.

Però, voglio ricordarti che in pochi mesi Obama ha fatto alcune cose molto importanti:
1) il discorso di apertura all'Islam;
2) il graduale ritiro dall'Iraq;
3) il discorso alle Nazioni Unite nel quale gli USA, per la prima volta dopo decenni, hanno dichiarato di tornare ad avere fiducia nell'ONU e a cooperare con esso;
4) il discorso contro la proliferazione nucleare seguito dal gesto concreto di non mettere più missili in Polonia puntati, di fatto, contro la Russia;
5) l'abbandono dello scudo stellare;
6) l'approccio non guerrafondaio nei confronti di Iran e Corea del Nord;
7) l'abbandono della politica da gendarme del mondo sinora praticata dai suoi predecessori.

Sono solo le prime cose che mi vengono in mente. E diciamo anche che questo premio è un intelligente vincolo messo allo stesso Obama: d'ora in avanti dovrà essere coerente con il premo ricevuto. E per un Presidente USA non è mai facile.

Franko ha detto...

Ma io non mi presto a nulla, Frisbee.
Solo che a me, leggendo: "premio Nobel, è venuto in mente l'episodio fresco fresco della visita del Dalai Lama rimasto sull'uscio della Casa Bianca in attesa che venga dicembre, con Obama di ritorno dalla Cina.
Parli di un elenco di cose che sono lodevoli dichiarazioni di intenti.
Non è stata dichiarazione di intenti ma scelta precisa tenersi buono il colosso cinese.
Fra la diplomazia e la ragion di stato talora il passo è breve.
Ma quel piccolo passo a volte calpesta tante formichine tibetane ...
Diciamocela tutta: Obama mantiene quell'alone messianico e in lui sono ancora riposte tante di quelle speranze, per cui gli si concede tutto.
Anche quello che ancora non ha.

Frisbee ha detto...

Si, è vero, la questione del Dalai Lama non depone a favore. Senza dubbio, Obama ha agito in nome della realpolitik. Però bisognerà vedere cosa dirà quando andrà in Cina. Certamente gli USA non potranno dichiarare guerra alla Cina per il Tibet... A volte la politica internazionale ha passaggi non visibili al pubblico che però servono a creare le giuste condizioni per concreti miglioramenti.
Quanto alle "lodevoli dichiarazioni di intenti": non sono d'accordo. Prima ancora che con i trattati, la politica internazionale si fa con le dichiarazioni. In politica, specie quella estera, le parole sono importantissime, sono fatti.
Un discorso, anche solo a livello di intenti, può avere una valenza notevole per sbloccare una situazione, per creare un nuovo clima, per gettare un ponte di dialogo.
E ti sembra poco quello che ha detto Obama finora? A parte che alcune cose (come la decisione di non dislocare più i missili in Polonia) sono FATTI più che concreti.

Mancio ha detto...

io credo che il premio nobel per la pace ad obama sia stato dato forse troppo presto, perchè se come dice frisbee ha creato diverse opportunità in quel senso, le stesse non hanno ancora dato i frutti o non è detto che li diano

Franko ha detto...

Non si è mai visto, credo, che con le dichiarazioni, per quanto lungimiranti e nobili, si possano conquistare galloni da premio Nobel.
Carter fece sì che i leader israeliani e palestinesi si stringessero la mano a Camp David; oggi, invece, Obama non solo non fa stringere la mano a nessuno, ma addirittura va a parlare col gigante con la credenziale di avere lasciato sull'uscio il nanerottolo tibetano.
In ogni caso, sia chiaro: non ce l'ho con Obama. Che sembra che l'obiettivo delle mie critiche sia lui per avere avuto il Nobel.
Le mie critiche a lui sono unicamente per la sua ferma posizione di essere debole con i forti e forte con i deboli. E posporre la visita del Dalai lama al ritorno dalla Cina mi è sembrata (resto della mia opinione) un vigoroso atto di pavidità.
Chi ha deciso per il Nobel (ecco verso chi sono dirette le mie perplessità) ad Obama magari avrà ragione fra uno, due ... sette anni ... boh?
Per il momento non installare missili in Polonia perchè la Russia non è più il nemico militare, non è un atto di lungimirante politica estera: è un gesto di razionalità.

Frisbee ha detto...

Continuo a non essere d'accordo. Obama forte con i deboli? Si, proprio così: infatti, la riforma sanitaria la vuole per i divi di Hollywood... Ma per piacere...
In 10 mesi di governo, Obama ha fatto di più per la pace che qualsiasi altro capo di governo al mondo. Senz'altro, sarà ancora poco rispetto alla mole di lavoro che c'è da fare. Però le basi sono state gettate. E già riaccreditare un'immagine degli USA non più gendarme del mondo come aveva fatto Bush non era per nulla facile.
Quanto ai missili verso la Russia: non è affatto vero che Russia e USA siano diventati amici per la pelle. E' finita la guerra fredda ma il confronto geopolitico è molto forte, soprattutto per le risorse energetiche e le sfere di influenza. E non dimentichiamoci che sia Russia che USA continuano a detenere un formidabile apparato nucleare.

Franko ha detto...

Promettimi di segnalarmi dove ho scritto che Russia e USA sono diventati amici per la pelle, chè io non l'ho trovato questo passaggio.
Torno a dire: una cosa è la politica estera e interna che intende portare avanti Obama, un'altra è avere i galloni del Nobel. E ribadisco: la mia perplessità è verso chi ha avuto questa pensata, non già Obama.
Avrà pensato agli intenti di cambiare il sistema sanitario statunitense, la commissione "norvegese"? No perchè a questo punto parliamo di pena di morte ...
Comunque, al momento (condivido in toto il commento di Giuseppe sul suo blog) questo titolo appare come una pesante ipoteca sul futuro della politica del Presidente.
Prima che dare in beneficenza la somma di danaro che spetta al vincitore del Nobel (come ho sentito ai TG essere l'idea di Obama) la metta da parte. In Afghanistan stanno reclamando rinforzi; dovesse andare a finire, mai sia, che gli toccherà restituire il premio ...

Frisbee ha detto...

Aspettiamo e vediamo. Se è vero che la Commissione di Oslo ha premiato più le intenzioni di Obama che i fatti, mi sa che sulla stampa e nel web a quelle intenzioni si sta facendo il processo.

Pietro Blu Giandonato ha detto...

Ma quale Obama e Obama... troppo abbronzato invero!
"Lui" sì che merita il Nobel, ma che dico il Pulitzer, ma pure il David di Donatello, e crepi l'avarizia financo il ben più prestigioso Ig Nobel Prize...

Franko ha detto...

AHAHHAHAHA ... Pietro "il comunista" Blu ... AHHAHAHAHAHA
Va beh, dai ... nel frattempo gli assegneranno il titolo di "gran Mogol"

Frisbee ha detto...

Con il comizio in camicia nera di Benevento di ieri si merita il Benito d'oro...

Ci avviciniamo a passi spediti verso la dittatura berlusconiana.

Franko ha detto...

Non dubitavo che si andasse a finire a Berlusconi.
Vabbè, poco fa leggevo una notizia:

http://www.eltiempo.com/mundo/euycanada/obama-aprueba-enviar-13000-soldados-mas-a-afganistan-asegura-el-washington-post_6336147-1

Probabilmente, così come la legge in Italia, che per gli amici si interpreta e per i nemici si applica, così sono le decisiono di inviare soldati in Afghanistan ...