giovedì 25 marzo 2010

Lampados

Ho capito, finalmente, perchè la campagna elettorale dell'allora candidato sindaco Berlen si fosse basata sullo slogan: volare alto.
Può piacere o meno la scelta delle "palme floride"; della scelta di usare il cemento per pavimentare; della massa di blocchi calcarei a vista e addossati al lungomare invece della scelta originaria della massicciata frangiflutti sommersa (forse è il piano casa previsto per ratti e topoloni che troveranno comodo alloggio nella massicciata a ridosso di uno dei più bei lungomari d'Italia, d'Europa e magari anche del mondo); delle ringhiere "a scomparsa" (ma se uno va a piedi su marciapiedi amplissimi, che senso ha inventarsi che la scelta di quelle ringhiere è perchè "non si notano andando in macchina"? cit. da comizio); dei lampioni della serie: mi illumino di più (l'anno prossimo Caterpillar verrà a Mola a fare la giornata sul risparmio energetico piazzandosi sul lungomare aspettando di vedere lo spegnimento di quella abnorme quantità di luci); ldella scelta di fare un minianfiteatropalafitta in cemento, e via discorrendo.
Ogni scelta dovrebbe prevedere necessariamente l'opzione stile Facebook: "Mi piace", senza che nessuno si debba offendere.
Ma dicevo: ho capito finalmente il senso dello slogan "volare alto".
Al di là del gusto estetico, una vista dall'alto dell'intervento dell'architetto sp ... sp ... sp ... (scusate, ma la parola spagnolo come aggettivo di architetto, non so perchè, ma il PC proprio non ne vuole sapere di scriverlo) è certamente di impatto. Ha una sua organicità, una sua logica estetica, un "disegno".
Ma se poco poco si viene, ad esempio, da Nord e si guarda il lungomare "dal basso", come può fare un qualunque misero mortale che vuole tenere i piedi per terra ... non so voi, ma io vedo solo una gran confusione.
Io spero che alla fine tutto possa assumere una logica ed una organicità anche per chi non verrà (a frotte) con voli charter ed elicotteri per approdare al porto turistico di Mola, avendo così la sorte di vedere questa opera pubblica solo dall'alto, ma mi permetto di esprimere questa perplessità.
Al di là di questo, che dire di questa campagna elettorale?
Elencazioni di ciò che si è fatto e si farà ancora da una parte, elencazioni di ciò che non è stato fatto o è stato fatto in maniera discutibile dall'altra (Alberotanza non so se metterlo da una parte o dall'altra). Niente di nuovo. I colpi di scena sono stati sostanzialmente quelli legati alle esitazioni sulla ricandidatura di berlen che tanto scompiglio hanno provocato nei suoi alleati. Al di là di questo, in un paesello privo di televisione locale, con un mensile che per forza di cose, date le sue tempistiche, non può fare informazione "in tempo reale" come sarebbe necessario in una campagna elettorale, e con un settimanale che fa da portavoce più che da comunicatore di notizie, sinceramente c'era da aspettarsi poco di più.
Le strategie pure, sempre le solite. Inaugurazioni in zona Cesarini, annunci di lavori e finanziamenti, per esempio per interventi fognari evidentemente così ingenti che su strade come ad esempio via Crispi e via S. Chiara si interverrà più volte (ragazzi, siete giovani, siete nati con il PC tra le mani ed il Wordprocessor sulle dita: almeno il copia-incolla fatelo bene), porta a porta, incontri in stile più o meno carbonaro, comizi, ospiti, strette di mano da chi fino a ieri non sapeva nemmeno chi tu fossi ...
Insomma, come e forse più di processioni e riti religiosi, i giorni precedenti le votazioni comunali seguono gli stessi riti, uguali da sempre (tranne la attivazione per cinque giorni dei semafori, che questa volta è mancata; pare che volessero attivare solo il rosso e l'arancione, come la bandiera spagnola, in onore al santo patrono, ma non è stato possibile ottenere una deroga al codice della strada che prevede anche il verde). Vabbè: diciamo che questo fa parte della fisiologica scomparsa di qualche frammento di tradizione che va via con il tempo.
Una cosa che, invece, continua a non apparire, è l'ambiente come argomento-base fra i temi della campagna elettorale.
A parte l'incontro (secondo me meramente elettoralistico ancorchè tema importante e di grande interesse) sul nucleare organizzato dai sostenitori di Gaudiuso, e quello sul destino della discarica di contrada Martucci (sempre organizzato dalla sinistra molese), di ambiente non ha parlato nessuno.
Certo, "ambiente" è la messa in sicurezza (non credo bonifica) di una (non della, ma di una) discarica in contrada Pozzovivo, un intervento molto bello ma al momento fine a se stesso (e si notano già i primi segni del degrado legato alla manutenzione (?)), ma forse ambiente è mettere alberi nelle aiuole, forse ambiente è costruire senza dire una parola sulle lame, forse ambiente è non dire una parola del recupero della fascia costiera ancora occupata dalle villette sequestrate, forse ambiente è non avere il coraggio di dire che la perimetrazione del PAI così come è stata voluta con sommo gaudio e cartelloni annessi è uno scandalo, forse ambiente è non dire che non c'è un solo pannello fotovoltaico di proprietà pubblica ...
L'elenco è lungo.
Meglio andare a votare, possibilmente bene.
Forse bisogna cambiare, o forse bisogna puntare alla continuità.
Forse bisogna cambiare persone a prescindere dal colore politico della coalizione di governo.
Ognuno di noi, a poche ore dal voto, sa.
Bisognerebbe mettere in ogni urna uno specchio, con l'obbligo per l'elettore di guardarsi dentro dieci secondi (sindaco, assessori e consiglieri uscenti qualcosa in più) prima di apporre quella benedetta crocetta sulla scheda.

2 commenti:

Mancio ha detto...

basta accendere lo schermo del telefonino......
ooooooops..... è vietato portarselo in cabina!!! (spero valga per tutti ...mmmmmm)

P.S. il problema è che tutti pensano di votare bene (per svariatissimi motivi) :/

Frisbee ha detto...

Franko, ho risposto sul mio blog al tuo intervento. Però qualche considerazione la voglio fare ancora qui, al tuo post così ben articolato. In particolare, in merito alla questione del prevedibile spreco energetico riferito al fronte-mare.
E' davvero incredibile lo scempio che si sta perpetrando su quella lunga striscia di cemento. Pali altissimi che sorreggono fari da stadio per illuminare un paesaggio spettrale di calcestruzzo e tronchi di legno. E nemmeno un pannello fotovoltaico che ne riduca l'impatto onnivoro di consumo elettrico. Sarei curioso di sapere quanti watt assorbe un impianto del genere a pieno carico e di quanto andrà ad incidere la bolletta energetica che tutti dovremo pagare.
Non so a voi, ma me pare una follia per i sogni di megalomania dell'uomo solo al comando.