martedì 5 febbraio 2008

La Sapienza è una brutta malattia

Intenso fine settimana, quello appena trascorso. Un vero fine settimana carnascialesco, con maschere in ogni dove, fra presidenti del Senato vestiti da Sir Livingstone e arbitri acconciati a Mr Magoo. In tutto ciò, ovviamente, è stato facile preda del solito sottosilenziatorismo d'assalto, il boicottaggio avvenuto in quel di Torino alla Fiera del Libro.
Sono contento di non avere trascurato questa triste notizia, pur a margine di tante fra le facezie che lo scorso fine settimana offriva.
Ebbi modo di esprimere il mio pensiero sulla visita papale alla Università di Roma; pensavo, in quella occasione, che la vera offesa non fosse tanto quella del non gradimento del Sommo Pontefice manifestato da alcuni, ma di avere manifestato questa posizione nel luogo meno indicato. O meglio: quello che io credevo essere il meno indicato.
In effetti c'è un luogo in cui la Libertà si esprime ancora meglio che in una Università.
Non so se anche a voi è mai capitato di essere rapiti dall'atmosfera di una libreria, quel sottile piacere di respirar fra gli scaffali un'aria intensa secondo solo alla frustrazione di non potere comprare e comprare e comprare ... A me si, a me è capitato spesso.
Ci ho pensato e credo adesso che se esiste un posto che realmente non può essere profanato, quello è una Libreria.
E la Storia è piena di episodi in cui la Barbarie aveva chiaro che, per prevalere sulla Ragione, aveva bisogno di distruggerne la sua suprema fonte di espressione.
Certo, non c'è il Papa e qui non stiamo alla Sapienza, ma a me sembra che qui, cambiano le vittime, cambiano i carnefici, ma il rogo dell'intolleranza continua a bruciare, ben alimentato. Ed il dramma in tutto ciò è che c'è qualcuno che, invece di armarsi di estintore per provare a spegnere questo fuoco che brucia la ragione, si avvicina alla fiamma per scaldarsi le mani in questo freddo inverno di barbarie ed intolleranza.

60 commenti:

Anonimo ha detto...

Franko a me sembra che si stia giocando al gioco dello scaricabarile affidando alla sempre e solita sinistra il ruolo di "forza intollerante italiana". A me sembra più intollerante chi continua a chiamare "minoranza bellicosa" chi esprime sdegno verso quello che i palestinesi si trovano a subire da anni senza che nessuno faccia nulla per dare ad Israele e Palestina due territori indipendenti e in pace tra loro. Possibile che la Shoah non abbia insegnato nulla a queste persone? Perchè la Storia scivola addosso agli uomini con la stessa facilità dell'acqua mentre spazza dal corpo le tracce dio bagnoschiuma?

Anonimo ha detto...

l'intolleranza si cerca di classificarla in qualche maniera, in modo da circoscriverla, e quindi potersene distanziare....
ma nn è così.....
troppo spesso è talmente radicata da renderci ciechi di fronte ad avvenimenti così lampanti che dovrebbero accecarsi.
mentre altre volte abbiamo la scusa di esserne rimasti accecatri

Anonimo ha detto...

Mancio il fatto è che nemmeno io sono d'accordo sul fatto di impedire che qualcuno parli in una libreria (che tralatro è privata e quindi non deve dare conto a nessuno) ma dissento fortemente da chi si fa portavoce di tolleranza e poi dimostra il contrario. Se io reputo le azioni israeliane contro i palestinesi qualcosa di moralmente ingiusto, non devo passare per il bellicoso, intollerante e cialtrone. Nè tantomeno si può dare lezioni di tolleranza quando un Aldo Grasso che spara sentenze in ogniddove, chiama a rapporto tutti i presentatori di Sinistra "obbligandoli" a dire qualcosa sulla vicenda. E' tolleranza questa? O la tolleranza la si misura dagli inviti?

Anonimo ha detto...

Non so chi sia il "tollerante".
Certamente non mancano gli intolleranti.
Con tanto di (auto)giustifica.

Anonimo ha detto...

A chi ti riferisci Franko?

Unknown ha detto...

Franko,il tuo articolo è stupendo.

Nico, il conflitto Israele-Palestina con questa vicenda non c'entra un cazzo (ops, che brutta parola).
Nico, tu spesso mi dici che il nostro popolo è civile e che deve dare l'esempio: lo hai per caso dimenticato?
Questo è l'esempio che dobbiamo dare?

Anonimo ha detto...

I termini "barbarie e intolleranza" li ho usati nel mio post, prima dei commenti.

Resta invece il fatto che, con il tono dei tuoi commenti, non fai altro che allungare gli anelli di una catena di giustificazionismi; una catena oramai così lunga per cui si sa solo che ogni anello è preceduto da un altro e da un altro e da un altro .... Oramai, il primo anello si è perso, così come se ne è smarrito l'artefice.
Resta dunque la spirale di errori a cui nessuno è capace di porre un termine, nessuno sembra avere il coraggio di spezzare con forza e con coraggio questa serie di anelli di una catena fatta del reciproco rinfacciarsi uno sbaglio.
Tu sei capace di dire: mi assumo la responsabilità di dire:
"questo boicottaggio è stato un errore"? STOP!!! senza andare a dire, "e Aldo Grasso", "e Israele", "e lo scaricabarile": ed il tuo cosa è?
A meno che uno dica: "questo boicottaggio è giusto in assoluto, a prescindere".
Se così non è, beh, anche questo è scaricabarile. O rappresaglia.
In un processo per ... chessò ..., prima di emettere una sentenza si decide se c'è o meno il reato.
Furto. Assodato.
Poi, e solo poi, si valutano le eventuali attenuanti, le circostanze in cui il fatto è maturato. Ed allora quel delitto viene punito con cinque anni, tre, uno. Ma sempre furto rimane.
Qui sembra che si pensi solo alle attenuanti, ma alla condanna del fatto nessuno sembra volersi soffermare.
SE poi lo si considera legittimo, ripeto, allora il discorso si sposta su un altro ordine di ragionamento.

Anonimo ha detto...

La pretesa di boicottare la presenza di Israele alla Fiera del libro di Torino, è davvero forse ancora più da ignoranti che da intolleranti.
La letteratura ebraica è una delle più feconde e interessanti. E gli scrittori israeliani sono in larga parte progressisti e per una vera pacificazione con i palestinesi. Basti pensare a DAVID GROSSMAN, A. B. YEHOSHUA e AMOS OZ per inchinarsi di fronte a maestri della letteratura mondiale e a paladini della pace e della tolleranza.
Boicottando Israele alla Fiera del libro si depotenzia anche la loro azione politica oltre ad ignorare stupidamente il loro talento.

Anna Innamorato ha detto...

se per la questione La Sapienza ho contestato la modalità dell'invito (non la scelta dell'invitato) e la coerenza di tale modalità con l'essenza stessa di una università (e continuo ad esserne ancora abbastanza convinta), qui non posso far altro che essere d'accordo con te. Il bavaglio-a-prescindere io non lo sopporto, per quanto la passata discussione possa aver fatto sembrare il contrario. E non sopporto che si faccia tacere Grossman, che io ho amato da lettrice e persona.
Faccio mie le parole di Claudio Magris su Repubblica:
"Non è il caso, in questa circostanza, di chiamare in causa grandi problemi, il diritto di Israele a una piena e riconosciuta esistenza, il diritto dei palestinesi a un loro Stato e a piena dignità di vita dovunque vivano, anche in Israele, né la grandezza letteraria degli scrittori invitati quest'anno, quali Yehoshua. Non è neppure il caso, in tale circostanza, di criticare o approvare la politica dell'uno o dell'altro governo israeliano o di altro Paese, arabo o no, o dell'autorità palestinese, come non sarebbe il caso di discutere la guerra in Iraq o il carcere di Guantanamo se a Torino fosse il turno degli Stati Uniti e dunque di Philip Roth o DeLillo anziché di Oz o di Grossman."


*messaggio pubblicitario:
David Grossman - Che tu sia per me il coltello*

Anonimo ha detto...

Sono arrivato tardi in questa discussione, ma sottoscrivo per filo e per segno le parole di Frisbee.

Anonimo ha detto...

Franko mi pare di aver scritto che non sono d'accordo nemmeno io sui bavagli, soprattutto in quella che poi è una libreria privata dove chi vuole può andare, chi non vuole non ci va. Ho semplicemente detto e lo penso tuttora con forza (nonostante la vostra concezione del mio giustificazionismo) che chi parla di tolleranza non può certamente dimostrarsi intollerante verso chi non la pensa come lui. In questo senso io non ho mai fatto discorsi sulla TOLLERANZA ma sul RISPETTO. Quello si che è sacrosanto e credimi, c'entrano poco i "cazzi" di Umberto, il tuo "giustificazionismo" o "l'ignoranza " di cui parla Frisbee.
Non ci sono nemmeno bisogno di interpretazioni su quello che ho scritto. Aldo Grasso, se vi è scomodo leggerlo, è stato intollerante anche lui soprattutto nella pretesa che certi conduttori televisivi, prendessero una posizione netta a proposito. La pretesa è tollerante?
Detto questo Franko, senza giustificazionismi, sarebbe necessario eliminare un pò di pregiudizi quando ci si rivolge a qualcuno.

Anonimo ha detto...

@ Umberto: perdonami ma di fronte all'incoerenza preferisco tacere. Non parlo di te, ma spesso i tuoi post mostrano una posizione netta e spesso non proprio tollerante e questo lo apprezzo perchè non sono poi tanto a favore dell'ipocrita politically-correct nè tantomento dei post sibillini di Franko nel momento in cui non mi dice esplicitamente: tu sei un intollerante autogiustificazionista, parlando sempre in maniera impersonale.

Anonimo ha detto...

Uso, anche se talora con difficoltà, il termine "tolleranza". Con difficoltà perchè mi immagino nella civilissima Svizzera o nel Belgio o in Inghilterra degli anni '50, '60, '70 e mi immagino al centro delle dotte discussioni di chi ritiene che bisogna essere "tolleranti" con gli emigranti italiani, che bisogna saperli accogliere con "tolleranza".
"Tollerarmi? Ma vaffanculo!" risponderei.
Non sono sibillino e non mi riferisco a te dandoti del barbaro o dell'intollerante. Ma del giustificazionista si. Perchè non affrettare un:
"nemmeno io sono d'accordo sul fatto di impedire che qualcuno parli in una libreria"
se poi lo fai seguire scrupolosamente da un "ma"
E sempre questi ma giustificazionisti. Ma poi di che? Allora sai che c'è? Ripeto la parola: rappresaglia.
(Poi spiegami la faccenda "che tralatro è privata e quindi non deve dare conto a nessuno": in pubblico bisogna essere buoni ed in privato si può essere fetenti?)
Ma tornando al termine: tollerenza, complimenti vivissimi per il tuo post sulla Carfagna.
Si sente proprio il bisogno di chi sappia stilare una lista di persone capaci, magari basata su criteri oggettivi, quali la bellezza fisica.

Anonimo ha detto...

...mhà Franko perdonami ma la vicenda de La Sapienza non c'azzecca proprio nulla con l'episodio della libreria (che non ho ancora capito, ma mi sembra abbiano fatto una gran fesseria). Sono due livelli completamente differenti e metterli insieme significa alzare il polverone e colpire nel mucchio. Chi si prende, si prende... (è come paragonare Cuffaro a Caruso, come paragonare le FARC ad un esercito di Liberazione nazionale). Anche perchè poi si demonizza una parte (per troppo facile convenienza) e ci si "dimentica" di dire, ad esempio, che la nomina di Maiani è stata bloccata alla Presidenza del CNR.
Insomma, penso che il tuo metro di giudizio sia troppo sbilanciato. Ma il giudizio è il tuo, quindi non posso fare altro che leggerlo :-)

Unknown ha detto...

Francesco, quando vuoi esprimiti a riguardo...
Non fare lo gnorry anche tu...non far finta di non sentire l'intolleranza dei vostri...ci sono dei mostri tra voi...propria nella sinistra arcobaleno-pacifista...che bell'esempio di dialogo e rispetto reciproco...

Anonimo ha detto...

...intolleranza dei "vostri"? Mostri? "Gnorry"? No grazie, bevo aperol! :-)

Unknown ha detto...

Alcuni dei vostri sono peggio di Forza Nuova e Calderoli.

Anonimo ha detto...

Umbè, continuo a fare il "giustificazionista" dicendoti che a destra io mostri di intolleranza sono molto ma molto superiori (di numero) rispetto alla Sinistra. Se a Sinistra si può parlare di intolleranza politica, a Destra credo che questo possa essere tradotto in altri termini: razzismo, omofobia e clerical-fascismo a tutti i livelli. Che tu sia una mosca bianca Umbè, non può farmi certo chiudere gli occhi in merito alla tua parte politica e non mi sta bene che si calchi la mano dicendo che solo tra noi ci sono i "mostri" (continuo a non vederli mi dispiace).

Franko, ma perchè leggi oltre le righe? Non capisco. Ho detto che percaso nel privato si può essere fetenti? Ho solo detto che le scelte del privato devono solo ed esclusivamente tenere conto del profitto e quindi nessuno può avere da ridire nulla su questo. In ambito pubblico si dovrebbe perseguire un altro obiettivo (certamente non lucrativo) moralmente condiviso ed accettato.
Vedi, quando parli di tolleranza degli italiani all'estero ti do pienamente ragione. A me il termine "tolleranza", ripeto, non è mai piaciuto perchè indica una "tacita sopportazione" dell'altro. Invece che tollerare si dovrebbe fare uno sforzo in più verso l'altro, ascoltarlo e provare empatia. Non sono d'accordo invece sul "giustificazionismo" che mi attribuisci. Cerco solo di vedere le cose da tutti i punti di vista perchè è molto facile puntare il dito. Sul mio blog ho attaccato il Papa ma non ho avuto esitazioni nel postare le parole di Tettamanzi e di concordare con esse. Poi, è chiaro, non sono perfetto.
Quanto al post sulla Carfagna: Non riesco più a capire quando sei ironico o serio (è evidente che qualcosa tra noi è cambiato), ma il mio post era assolutamente ironico e il nome della Carfagna non l'ho fatto io ma lei stessa ai giornali dicendo di volersi candidare.
PS: per leggere i complimenti sui miei post devo venire a leggere il tuo blog mica ti è vietato scrivere sul mio! Sono tollerante verso i tuoi post sai? ;)

Unknown ha detto...

Nico, ho la sensazione che gli antisemiti abbiano cambiato versante.
E poi, voi siete i pacifisti-arcobalenisti: dovete dare l'esempio a noi razzisti di destra.

Anonimo ha detto...

Non dobbiamo dare esempio a nessuno, specie a chi non ha alcuna voglia di imparare dagli errori del passato e ne sembra quasi nostalgico.

Unknown ha detto...

Allora non siete dei pacifisti: siete dei paraculo!
Voi e quell'arcobaleno che sfruttate solo quando vi conviene.
Ipocriti.

Anonimo ha detto...

Umberto credo che tu confonda il pacifismo con il fatto di essere missionari. E' un pò il pregiudizio che vuole i comunisti vestiti come straccioni. Identico.

Anna Innamorato ha detto...

potreste evitare, di tanto in tanto, di darvi del voi ogni due parole (voi quà voi là) e parlare del fatto in sè, aldilà dei tesseramenti personali? .
Magari, chissà, ci arricchiremmo tutti.

Anonimo ha detto...

D'accordo con Annì. Mi piacerebbe semplicemente che si rispettasse la mia idea.

Ho soltanto detto che condanno il gesto di chi non ha voluto Israele alla Fiera del Libro ma condanno anche l'atteggiamento poco tollerante di chi pretende tolleranza.

Concludo dicendo che il termine TOLLERANZA non mi è mai piaciuto. Tollerare, come ho scritto in pvt ad Annì, non significa "accogliere" ma semplicemente "far finta che non esiste" = indifferenza.

Anonimo ha detto...

Nico: dov'è l'ironia nel dire che con la Carfagna candidata si parte con la ricotta?
Usando un termine da te usato: poco "sibillino" il tuo parere sulla carfagna con quella fotografia stile: abitacolo dei camionisti".
Francesco: devo rileggermi meglio ciò che hai scritto per risponderti. Anche perchè quelle 4 lettere messe lì una dopo l'altra mi fanno sempre uno strano effetto.

Anonimo ha detto...

Franko con "ricotta" intendevo semplicemente alle "bave" dei maschietti che puntualmente sono arrivate. :) Niente di tutto quello che hai pensato.
Eppure in merito ad ironia sessuale sei sempre stato un mito...perdi punti (andropausa?) :-P

Anonimo ha detto...

...quali quattro lettere?

Anonimo ha detto...

La mitologia si riferisce al passato. Magari non metteranno me sulla enciclopedia alla voce "superman", ma passerà ancora qualche tempo prima di entrare nella categoria dei miti.
PS - Comunque, politica o non politica, preferisco la Carfagna alla Iervolino: meglio i miti che i mitili.

Anonimo ha detto...

FARC

Anonimo ha detto...

...ma il punto è proprio questo. Per me EZLN (ad esempio) e FARC sono due cose completamente distinte ed agli zapatisti guardo con "simpatia" mentre penso che i FARC siano terroristi o quasi (anche se devo ammettere una certa ignoranza sulle FARC).
Altri invece mettono entrambi nello stesso "calderone". Così come destra-sinistra, Cuffaro-Caruso ecc...
Quello che è successo alla Sapienza è "altro" (ben altro) rispetto a quello che è successo alla Fiera del Libro di Milano. Io non condivido quanto accaduto alla Fiera del Libro, naturalmente (per lo stesso motivo quando Forza Nuova fa un presidio in Piazza noi di Rifondazione non facciamo assolutamente nulla!). Però se serve a parlare di Israele che ha tolto LUCE, ENERGIA, ACQUA ai territori palestinesi... allora ben venga!
Le oppressioni vanno denunciate!!!
Palestina Libera ^_^

Anna Innamorato ha detto...

http://www.informazionecorretta.com/main.php?
mediaId=2&sez=120&id=18204

(incollate il link su un'unica barra)

vi sembrano delle persone che non conoscono gli orrori della loro terra e che, tra le righe, spingano al conflitto?

Anonimo ha detto...

Si anna scusami ma è come se tu, con un fucile in mano, chiedi ad una persona che ti sta davanti di non difendersi!!!
Invece di inviare lettere agli altri, pensassero al loro Governo che opprime un Popolo da decenni... con tutto il rispetto per Amos Oz e Grossman che pure mi piacciono come scrittori.

Anna Innamorato ha detto...

Grossman, al suo primo ministro, ha parlato ben chiaro il 4 novembre, in piazza Tel Aviv, tenendo un discorso che si fa fatica a non condividere, pur non essendo nè ebrea nè israeliana.
Qui l'intero testo:

http://rdr.blog.kataweb.it/2006/11/06/
david-grossmann-4-novembre-piazza-rabin/


queste parole su tutte:
"Si rivolga ai palestinesi, Signor Olmert. Si rivolga a loro al di sopra delle teste di Hamas. Si appelli ai moderati, a chi si oppone, come lei e me, a Hamas e alla sua strada. Si appelli al popolo palestinese. Non si ritragga dinanzi alla sua ferita profonda, riconosca la sua continua sofferenza. Lei non perderà nulla, e neppure Israele, in un futuro negoziato. Solo i cuori si apriranno un poco gli uni agli altri, e questa apertura racchiuderà in sé una forza enorme. In una simile situazione di immobilità e di ostilità la semplice compassione umana possiede la forza di una cataclisma naturale."

Anna Innamorato ha detto...

mi correggo: in piazza Rabin, a Tel Aviv.

Anna Innamorato ha detto...

"Per una volta tanto guardi i palestinesi non attraverso il mirino di un fucile o da dietro le sbarre chiuse di un check point. Vedrà un popolo martoriato non meno di noi. Un popolo conquistato, oppresso e senza speranza. È ovvio che anche i palestinesi sono colpevoli del vicolo cieco in cui ci troviamo. È ovvio che anche loro sono ampiamente responsabili del fallimento del processo di pace. Ma li guardi un momento con occhi diversi. Non solo gli estremisti fra loro. Non solo chi ha stretto un patto di interesse con i nostri estremisti. Guardi la maggior parte di questo povero popolo il cui destino è legato al nostro, che lo si voglia o no."


ti pare che non si sia fatto sentire dai suoi?

Anonimo ha detto...

...evidentemento NO, se poi hanno fatto un MURO ed oggi tolgono Energia ed Acqua potabile!!!
Oh, poi potrò anche sbagliare io. Ma io penso che non basta "parlare" ma ci si deve anche impegnare attivamente.
E tanto è vero che alla Fiera del Libro sono stati mandati in rappresentanza dello Stato israeliano, evidentemente non sono così "scomodi" per quel Governo.
E comunque leggi anche questa intervista: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=41&sez=110&id=23212

Anonimo ha detto...

Franko, pensi che la Jervolino possa piacere a me? :D

Unknown ha detto...

Francesco, hai detto bene: puoi sbagliarti anche tu ed infatti ti sbagli alla grande.
Nel commento precedente hai scritto: "Invece di inviare lettere agli altri, pensassero al loro Governo che opprime un Popolo da decenni...".
Annì ti ha dimostrato che Grossmann ha pensato al suo Governo e che si è fatto sentire sia dalle autorità sia dai cittadini.
Ma tu continui a far finta di niente, a giustificare gli intolleranti.
Fai come vuoi, ma sappi che ti sei giocato una chance: quella di essere al di sopra delle parti.

Anonimo ha detto...

...non sono mai stato al di sopra delle parti. Solo ipocriti, perbenisti ed ignavi hanno la presunzione di poter stare al di sopra delle parti!
Quanto a Grossman, non ha parlato al suo Governo perchè alla Fiera del Libro rappresenterebbe quello stesso Governo che opprime un Popolo e toglie Libertà, Energia ed Acqua ad un Territorio...
Una cosa è la "bravura" nello scrivere, ben altra è l'operatività sociale.
Palestina Libera!!!

Anonimo ha detto...

Ho detto che sei giustificazionista, non masochista!
...
è diventato impossibile capire veramente qualcosa in quell'inferno che è diventata la Terra Santa.
Ed in questo inferno, sembra che purtroppo anche la cultura (nella propria moschea/libreria) abbia sete di realizzare in ossequio allo statuto dell'OLP l'esigenza della distruzione dello stato d'Israele.
Ma se anche il mondo della cultura soggiace a questi impulsi, non c'è più, secondo me, via d'uscita.

Anonimo ha detto...

Poi, come doccia gelata, si leggono notizie come queste:
http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_06/bambini_terroristi_8ee24dcc-d4b2-11dc-a819-0003ba99c667.shtml
ed allora non si capisce più niente non si capisce più con chi bisogna discutere di Stati, di territori, di identità.
Chi sta difendendo il proprio popolo?
Chi cerca solo odio, disperazione, morte?
Dov'è il Male?

Anonimo ha detto...

Grossmann ha perso un figlio nell'ultima guerra del Libano. Ma non per questo ha mai maledetto o odiato i palestinesi e gli arabi.
A volte, al di là delle parole d'ordine (tipo quelle scontate e abusate di Francesco), bisogna fermarsi e riflettere sul valore profondo della parola Umanità.
Ci saranno sempre meno guerre, muri, fili spinati, kamikaze a dividere ed opprimere e uccidere, se l'Uomo comincerà a guardare dentro se stesso con spirito e occhi diversi.
Grossmann lo ha fatto o comunque ci ha provato: a parte la sua bella e profonda prosa che ritroviamo nei suoi libri, nella sua orazione funebre per il figlio morto non c'è una parola di odio o di risentimento. Solo il rimpianto per un figlio amato.
E' da queste cose che si misura la grandezza di un Uomo: palestinese o ebreo che sia.

Anonimo ha detto...

si caro frisbee nel frattempo, davanti alle tue parole ed a quelle di Grossman, dall'inizio della seconda intifada (settembre 2000) sono morti 5mila palestinesi e mille israeliani! Da una parte si costruiscono muri, si toglie acqua ed energia, e dall'altra si cerca di sopravvivere. Non sono uguali! Ci sono vittime e carnefici in Palestina...

Anna Innamorato ha detto...

purtroppo torno solo ora e mi tocca rispondere con ritardo a francesco.
I miei interventi non sono mirati a convincerti che Grossman faccia molto per questa pace o che gli altri scrittori siano militanti attivi e quant'altro.
Io ho inteso commentare un articolo che parlava di censura preventiva, sulla gravità della quale mi pare che siamo entrambi d'accordo. Tu poi hai aggiunto che però, se serve per parlare di Palestina, allora ben venga.
Qui non mi trovi d'accordo, e nemmeno quando dici "E tanto è vero che alla Fiera del Libro sono stati mandati in rappresentanza dello Stato israeliano, evidentemente non sono così "scomodi" per quel Governo."
Se qui ci fosse una dittatura (non serve nemmeno una fervida immaginazione :P) che provoca gravi scontri e tu fossi scrittore e ti invitassero in Australia ad una fiera del libro, tu non ci dovresti andare -o meglio ti dovrebbero impedire di parlare- per la medesima tua giustificazione, e cioè: poco hai fatto perché s'impedisse al tiranno di andare al governo. E questo, nonostante tu abbia scritto a destra e a manca purché la si evitasse. Come ti sentiresti? Verresti accusato delle tue stesse parole: "Una cosa è la "bravura" nello scrivere, ben altra è l'operatività sociale." Che cosa avresti dovuto fare tu, scrittore, oltre che usare le tue armi e cioè le parole?

Se parlano, parlano troppo poco.
Se non parlano, sono dei vili.

cos'è che difendiamo quando diciamo Palestina libera?
difendiamo le bandiere o le persone che ci stanno dietro?
Uri Grossman è morto nella striscia di conflitto lo scorso agosto e, alla sua morte, le parole David padre sono state "la nostra famiglia la guerra l'ha già persa".
Lì c'è gente che perde ogni giorno qualcosa, case e persone. Credo sia doveroso, da parte nostra, apprezzare il tentativo -seppure INSUFFICIENTE come dici tu- di parlare di pace e di rivolgersi al proprio governo, ancor prima che a quello avversario, per chiederla a gran voce, con la disperazione vera (e finora a noi sconosciuta) di un padre che, in questa infinita guerra, ci ha perso non solo le parole, ma un figlio.

Anonimo ha detto...

...anna ti riporto solo un pezzo dell'intervista che ti ho postato: "Cosa contesta ad autori come Abraham Yehoshua, Amos Oz e David Grossman, tutti invitati alla Fiera internazionale del libro?
Io credo che Yehoshua, Oz e Grossman siano razzisti, perché giustificano la pulizia etnica dei palestinesi durante il conflitto del 1948 e non credono che la pace debba basarsi sul diritto internazionale. Vogliono che la frontiera tra Israele e la Palestina sia tracciata in base alla «realtà demografica», come Oz ha perfino scritto. Yeoshua, Oz e Grossman sono stati tra i primi - durante questa intifada - a pubblicare in tutta Israele annunci in cui affermavano: non possiamo accettare in alcun modo il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, perché ciò danneggerebbe Israele da un punto di vista demografico. Sostengono che, in quanto non ebrei, i rifugiati non hanno il diritto a tornare. Ritengo che questo sia razzismo."

Anna Innamorato ha detto...

ed io ti ripeto quello che ti ho già detto altrove: mi devi far leggere dov'è che Grossman dice che è stata giusta la pulizia etnica del '48. Interpretare le parole è sempre pericoloso.

Omar Barghouti dice bene: IO CREDO.
Opinione.

Anonimo ha detto...

anna Omar Barghouti è un palestinese che è stato per anni nelle celle di Israele e certamente non è un terrorista ma, sicuramente, sa molto meglio di noi di cosa sta parlando perchè quella realtà (e quelle persone) la vive quotidianamente. Non come me e te che magari possiamo leggere un libro oppure qualche dichiarazione "ad effetto" che i giornali ed i media ci propinano (sempre scegliendole a dovere). Quanto a Grossman, certamente non starò a fare ricerche su internet per dimostrare che sia l'opposto di quello che penso che sia, ovvero un Israeliano pacifista a cui la Vita ha riservato una brutta Esperienza. Ma questo non vuol dire che non sia contrario al ritorno dei palestinesi nelle LORO terre (ad esempio).
In ogni caso non vorrei confondere le idee. Io non condivido quello che hanno fatto alla Fiera del Libro. Ed infatti l'ho detto dall'inizio!
Grossman sarà sicuramente un isreliano pacifista (e lo ripeto, perchè meglio essere chiari), ma sai molto bene cosa penso del pacifismo. Davanti a 40anni di occupazione il pacifismo, ad un certo punto, diventa un paradosso. E se qualcuno (in Palestina) chiede il boicottaggio, io non mi scandalizzo. L'occupazione e l'oppressione, queste cose mi scandalizzano! E se questo boicottaggio poi si rivolge contro Grossman, che alla Fiera del Libro rappresenta lo Stato di Israele, non mi meraviglia (pur non capendolo, ribadisco).

Anna Innamorato ha detto...

ed io ribadisco (visto che piace farlo sia a te che a me) che non sto qui a convicerti che Grossman sia l'uomo di pace che Israele e Palestina aspettano da anni.
So solo, da quel che ho letto, Grossman parla di pace e in una maniera che condivido.
Che poi i palestinesi vogliano boicottare la cultura e letteratura israeliana, liberi di farlo. Ci mancherebbe.
Non in Italia, però, dove si dovrebbe far parlare gli uni e gli altri e dove, attenzione a fare i giusti distinguo, non si intendeva dare la parola a dei terroristi, ma a scrittori che forse parlano di pace e hanno la pecca di non esser riusciti a costruirla.
Non mi sembra un motivo valido per zittirli. Io continuo ad essere di questa opinione.

Anonimo ha detto...

...bhè Anna, ne abbiamo parlato su msn ed abbiamo capito che fondamentalmente siamo d'accordo sulla questione della Fiera del Libro.
Ora andiamo a nanna, ok?

Anna Innamorato ha detto...

permesso accordato, gnagnotte.

shalom!

(e tu so già che risponderai con "palestina libera!". Com'è che siete così prevedibili?)

Anonimo ha detto...

cmq ho sbagliato Omar Barghouti non è il Barghouti che credevo (quello detenuto nelle carceri israeliane) ma dovrebbe essere un commentatore politico palestinese. Comunque il senso del discorso non cambia, volevo solo socializzare questo mio errore (sono orgoglioso della mia capacità di chiedere scusa) :-)
Comunque anna... èf ama?

Anna Innamorato ha detto...

on ehcna am.

Anonimo ha detto...

...comunque questa discussione è un piccolo esempio di quanto sia complessa la situazione in Palestina e che, in ogni modo, si finisce sempre per "banalizzarla" (anche perchè è sempre troppo comodo ergersi a commentatori di cose che non si vivono e non si vedono)!

Anonimo ha detto...

!!atsinoizacifitsuig nu ttuttarpos am atsificap,etnarellotni nu olos ies ut ehc è àtirev al ècnarF

Anonimo ha detto...

!!!olov a otamags oh it - .S.P
.oirartnoc la erevircs id aedi'l imetaipoc noN

Anonimo ha detto...

non omaibba nu olovac ad eraf es ic omaittem a eraf ets' eiressef. anitselep arebil...

Anonimo ha detto...

?em a icid ,oknarF

Anonimo ha detto...

...mmmmmm...
dubbioriflessivoovisselfiroibbud

Anonimo ha detto...

Francesco dice che in Palestina ci sono vittime e carnefici. Certo, ma da tutte e due le parti. Non santificherei certamente Hamas e la pletora di gruppi terroristi, come certamente non giustifico la destra israeliana e il suo razzismo.
Quanto a Grossmann: averne di scrittori così in Italia, dove ormai non abbiamo più intellettuali e uomini di cultura alla Pasolini o alla Moravia. Nelle classifiche dei più venduti troviamo i comici di Zelig....

Anonimo ha detto...

Di questo, forse, la colpa sta più nei lettori che negli scrittori. E magari negli editori che privilegiano (anche giustamente) l'introito facile.