sabato 12 aprile 2008

Boia chi TeleMola

Ero indeciso fra intitolare queste brevi considerazioni fra: "Teleutanasia" e "Fine dell'accanimento teleterapeutico".
Poi, ovviamente, ho cambiato idea. E mi sembra giusto così. Leggere i due articoli di Gaetano, ricordare tutte le chiacchierate fatte con lui, ma anche (ma tanto non ti voto!) con Giovanni, sulle vicissitudini di una emittente dalle tante potenzialità frustrate dal suo stesso interno, l'insopportabilità di certi volti, di certe trasmissioni, mi hanno soprpreso ma lasciato indifferente.
Anzi: visto che Pasqua è già lontana, Natale molto di là da venire e di essere buono me ne frega tanto quanto, la dico tutta: non solo non mi dispiace affatto ma ne sono anche lieto.
E non ce ne veniamo con la solita solfa che "la comunità si impoverisce", "pur con tutti i suoi difetti, era pur sempre una voce che ora si è spenta", e tutte le menate ipocrite che accompagnano le chiusure di una testata, una emittente, una voce libera, ecc. ecc..
Se l'unico medico del paese è incapace, ed anche il più innocuo mal di testa te lo cura con rimedi che ti portano al ricovero in rianimazione, penso che sia meglio ricorrere ai rimedi della nonna e restare senza medico.
I mezzi di informazione non mancano. C'è Città Nostra, c'è LoSpiraglio, Levante, Fucks, La Gazzosa del Mezzogiorno, la radio, i blog, i forum ...
E' morta TeleMola, Viva TeleMola.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, gli articoli di Lastilla su Città Nostra a proposito di Telemola, la dicono lunga sulla misera fine che ha fatto questo strumento mediatico della nostra latitudine.

Sicuramente Gaetano è tra i pochi, pochissimi, che ci ha creduto sinceramente e ha fatto anche qualcosa per cercare di raddrizzare una barca che faceva acqua fin dai primi momenti di navigazione.

Perchè, diciamocelo chiaro, TeleMola - se si eccettua qualche breve momento felice che si è avuto con alcune inchieste - per il resto è paragonabile ad una di quelle carrette del mare che stanno sempre lì lì per affondare.

E mò' una pezza e mò l'altra, a turare sempre nuove falle, alla fina la carretta affonda. E, infatti, è affondata.

Diciamo, peraltro, che qui il capitano non è affondato con la nave. Anzi. A quanto pare, capitano e primo ufficiale ci hanno pure guadagnato un bel gruzzolo dalla vendita....

E cmq, sono d'accordo con Franko: non c'è nessuna perdita. Anzi, il "portaporta dei poveri" ha fatto più che altro danni in tutti questi anni, dando sempre o quasi la voce ai potenti di turno, spesso "orientando" i pochi dibattiti con mille ipocrisie da sagrestia.

TeleMola poteva essere un formidabile strumento di crescita e di confronto per la comunità del nostro paesello, ma così non è stato. La fine di TeleMola la dice lunga sulla "cifra" da realtà arretrata della Mola dei bar.

TeleMola è morta, e poteva morire pure prima. Avrebbe fatto meno danni.

Anonimo ha detto...

irritante D.U.M.Sciannameo
irritante telemola
credo che sia campata anche troppo.....
concordo con il post ed il commento!
..... the end