Alla faccia della crisi, il Made in Italy si esporta anche all'estero. E così anche la violenza e lo stupidario, che tipicamente echeggiano negli stadi italiani, hanno varcato gli italici confini.
Pensare che hanno aperto da poco le frontiere anche oltre l'ex-Cortina.
Adesso chissà a cosa penseranno quelle menti che gestiscono il calcio. Magari proporranno di ripristinare le classiche dogane dell'Europa dell'Est, quelle con il ruvido soldato silenzioso ed intransigente, infreddolito nel suo verde cappottone fino al polpaccio che però, invece di sollevare le sbarre, farà girare i tornelli.
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3 commenti:
che merde...se questi sono italiani, io da oggi cambio nazionalità.
...poi ci sono le "confessioni nere" dei calciatori, è normale ^_^ Io preferisco le "confessioni rosse" :-P
Era il 1991 quando gli interisti scrissero: "Hitler: con gli ebrei anche i napoletani".
Era il gennaio del 2000 quando i laziali scrissero: "Onore alla tigre Arkan".
Mi fermo qui.
Mi auguro, ora, che i media e i grandi big della politica non strumentalizzino anche questo vergognoso episodio.
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