giovedì 27 maggio 2010

Tagliatemi tutto, ma non la mia provincia

Non è questione di Berlusconi o Bossi, di DiPietro o ... (al posto dei puntini può essere inserito, a piacere del lettore, il nome del leader del PD); la questione è dell'italiano medio.
Possono bastare due soli esempi, di carattere del tutto generale: i tagli servono, ci mancherebbe altro ma fanno male e sono ingiustificati se vengono fatti "alla categoria cui appartengo"; l'ubicazione di un impianto industriale è necessaria, ma fa male ed è ingiustificata se viene scelta "casa mia" per ubicarlo. Gli esempi potrebbero essere tanti. Le eccezioni pochissime.
Sulla questione degli stipendi da tagliare, o "congelare" o quello che si intende fare, chiederei quale categoria non si senta "colpita" nell'onore, se hanno protestato anche i magistrati, i dirigenti da centinaia di migliaia di euro l'anno; per non parlare delle buonuscite di certi giornalisti del servizio pubblico.
Anche della faccenda di come ogni popolazione, comunità protesti allorquando una decisione "dall'alto" preveda la installazione di una struttura "impattante" sul proprio territorio è inutile anche solo parlarne. Il NIMBY è un mostruoso virus che ha contagiato quasi tutti, ormai.
Ma la cosa più bella (per modo di dire) o mortificante (secondo come uno la vuole guardare) è la faccenda delle province.
Nessuno le vuole, tutti difendono la propria.
Uno può dire: assurda la reazione di Bossi che dice: toccatemi Varese ed è la guerra; ma a guardarla bene, la Lega, con la sua coerenza autonomista, forse è il solo partito cui non possa essere imputata incoerenza fra i proclami di sforbiciate e tagli a destra e a manca e la reale messa in pratica dei buoni propositi.
Mi domando cosa ne pensano nella neonata BAT quando si parla di sprechi ed abolizione delle province ... intanto si fanno la guerra per dove deve essere ubicata questa o quella sede istituzionale ... perchè? facile: perchè "so' soldi!".
Serve frazionare province troppo grandi? Da un lato si, perchè l'identità di un popolo, di una comunità e via discorrendo minchiate; dall'altro lato no, bisogna accorpare perchè i tagli, i costi, gli sprechi e poi, guarda un po', inutile dividere certe identità di un popolo, di una comunità eccetera.
Uno si chiede: ma la provincia di Roma, a cosa serve? Roma da sola si mangia tutta la provicnia: quei pochi paesi, cittadine che restano, come provicnia, a cosa servono se Roma è città metropolitana? Lo stesso discorso vale per Milano. E a bari? Come funzionerà la faccenda della provincia se, anzi: quando si arriverà alla definizione di bari città metropolitana? Tolti i paesi dell'intorno, cosa resta? Monopoli e Altamura si sentiranno unite da quale "identità comune"? la BAT sarà più importante della provincia di bari che non avrà più bari nella provincia?
Diventerebbe un carrozzone bari - città metropolitana o bari-provincia? O resteranno in piedi ambedue le realtà, perchè i tagli sono da ricercare altrove, ma, inutile nemmeno starlo a ripetere: non nel mio Back Yard?
Poi, però, uno si chiede: si vota in Puglia e la provincia di Foggia ha un solo assessore, Angela Gentile, ad un assessorato di cui non gliene frega una beneamata a nessuno o quasi. Tutti gli assessorati importanti (queli dove girano i soldi, giusto per parlare come farebbero a Oxford) a bari, ai baresi (briciole anche a taranto, brindisi e Lecce). Allora, forse, una provincia ha un senso. anche in quelle realtà dove la politica la fanno i filosofi - poeti che quando si tolgono l'aureola è per tramutarla in anello da mettere al naso delle persone.
Purtroppo il dibattito, gestito dal mondo giornalistico che, malauguratamente oggi non ha più la lucidità e l'autorevolezza non dico della imparzialità ma proprio della credibilità ed onestà intellettuale, viene incanalato sui binari della semplificazione grossolana: "il governo ha detto in campagna elettorale che sarebbero state abolite le province ma sono ancora lì. La solita propaganda". Ma se venisse proposta la abolizione delle province di Isernia e Campobasso, ed il Molise diventasse come la Val d'Aosta, cosa direbbe DiPietro?
Il vs blogger preferito, come dicevo all'inizio, pensa che non sia questione di questo o quel governo: centro, destra, sinistra, non cambia la sostanza.
Parafrasando la pubblicità di alcuni anni fa di una nota marca di orologi: "tagliatemi tutto, ma non la mia provincia".

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, Franko, non credo che gli assessori regionali di peso siano solo baresi: è vero che quelli alla sanità, all'urbanistica e ai trasporti sono della provincia di Bari (che comunque fa un terzo della popolazione regionale), ma l'assessore al bilancio è di Taranto, quello allo sviluppo economico è leccese, quello ai lavori pubblici è brindisino. Foggia sottorappresentata? Magari è vero, comunque a me piacerebbe meno se nell'assegnazione degli incarichi politici al criterio della competenza (o quanto meno della competenza presunta/percepita) fosse preferito quello del manuale Cencelli.

Anonimo ha detto...

(e ora vengo al tema del post)

Pur ritenendo che le province non siano proprio un pilastro essenziale dell'architettura istituzionale italiana, trovo comprensibile che qualcuno adotti la logica NIMBY di fronte a un decreto che propone l'abolizione di (5? 9? 10?) province in base a criteri opinabili (nella soglia di 220.000 abitanti e nell'esclusione delle province di frontiera, come quella Vercelli che confina con la Svizzera per pochi chilometri di ghiacciaio).

A latere: pure Tremonti dopo Scajola è vittima di qualcuno che fa cose a sua insaputa: l'abolizione di quella manciata di province starebbe nel decreto-legge ma lui l'ha negato in conferenza stampa.

Franko ha detto...

Già. Il manuale Cencelli distribuisce in base a criteri opinabili. Il manuale Vendola ha fatto peggio.
Competenza. E' stato necessario l'intervento della magistratura, fra protesi e papponi, che quella di Tedesco era veramente una scelta di competenza rispetto alla quale Cencelli avrebbe chiesto scusa di esistere.
Circa le province, resto della mia idea. Ma osservo che qualcuno lassù riesce perfino a fare sdoganare il NIMBY.

Anonimo ha detto...

Sulla composizione della giunta regionale, ti chiedo scusa: Pensavo ti riferissi all'ultima... In ogni caso, non caschiamo dal pero: Vendola nel 2005 non era politicamente così forte come oggi, quando ha potuto scegliere di tenere fuori dalla giunta Degennaro, Decaro e Canonico in odore di conflitto di interessi, oltre a tutti gli uomini vicini a Frisullo; non a caso l'assessore Tedesco (che da solo valeva il 4% dei voti) era stato praticamente commissariato con Fiore già mesi prima de(i rumors sul)l'avviso di garanzia, che sono stati presi da Vendola come pretesto per rimuoverlo (e poi si dice che non è vero: giudici comunisti!!)

Sulla questione del NIMBY, non ho capito a chi ti riferisci con quel "lassù". In ogni caso, a scanso di equivoci, preciso di aver trovato il campanilismo attorno a questa faccenda (delle province, non degli assessorati!) non "condivisibile" ma solo "comprensibile".

Frisbee ha detto...

Le province vanno abolite. Lo avevano promesso tutti, ora se lo sono rimangiati. E' una mangiatoia indispensabile al sistema dei partiti.
Poi, la Lega si oppone ferocemente all'abolizione (se si tocca Bergamo è guerra civile, ha detto) perchè attraverso le province gestite (e al Nord sono tantissime) controlla il territorio.
Domani, se a Bossi gli venisse l'idea concreta della secessione (e credo che gli verrà non appena lo Stivale farà acqua e non ci sarà nessun ciabattino a risuolare), con le province in mano, con il federalismo demaniale già cosa fatta (ora le Regioni controllano praticamente tutto quello che era statale), con il federalismo fiscale imminente e con le tre grosse Regioni che si ritrova al Nord, il gioco è fatto.
Intanto, muove l'attacco alle province delle regioni rosse: quando avranno in mano l'Emilia (e la cosa non è impossibile), Bossi pianta la bandiera Padana e addio a noi terroni!!!

francesco ha detto...

Io sono contrario all'abolizione delle Province. O, meglio, sarei per una loro razionalizzazione. Così come sono diventano spesso, o sempre, carrozzoni partitici da utilizzare per far quadrare in conti politici. In teoria (come dovrebbero essere) avrebbero invece una competenza territoriale democratica che la Città Metropolitana non riuscirà mai a garantire, essendo un sistema di interesse volto solo ad organizzare l'hinterland attorno alla Città. Non mi piace.

Frisbee ha detto...

Francesco, con il livello enorme di debito pubblico fra un po' i Comuni non potranno più erogare servizi essenziali. Meglio eliminare le province che sono dei carrozzoni che mangiano risorse senza obiettivi specifici. Le competenze vanno ripartite tra Comuni e Regioni. Poi, facciamo pure le aree metropolitane, però ristrette all'immediato intorno dei Comuni che ci stanno. Per tutti gli altri, massimo dell'autonomia. Sarebbe anche auspicabile che i Comuni si consorziassero per quei servizi da poter gestire insieme allo scopo di razionalizzare i costi.
Dovrebbero essere bandite tutte le spese improduttive, a cominciare da feste e festicciole. Chi vuole fare festa, chiami i privati (imprenditori, sponsor, ecc.) a finanziare le attività.
Non ci possiamo più permettere di vivere da cicale: le spese pubbliche vanno riservate alle cose veramente serie: pensioni, sanità, scuola, sostegno al reddito dei disoccupati, cassintegrati, infrastrutture, ecc..
Cominciamo da Mola. Un piccolo/grande esempio da dare:
chi vuole organizzare la sagra del polpo si faccia avanti con fondi propri.

Franko ha detto...

Il fatto che l'ente "provincia" sia diventato, con il tempo, l'occasione, come dice Francesco, "per far quadrare i conti politici" (immagino volesse dire: mi conto oggi, te lo faccio pesare domani), e che contestualmente sia divenuto sito ulteriore per alloggiare malaffare e cattiva politica, non significa che si debba necessariamente pensare a questa istituzione come il male assoluto, la causa di tutte le sciagure economico-finanziarie di un Paese.
Pensandoci: la Puglia è una Regione che unisce territori che fra di loro hanno poco in comune. Già in Capitanata, Gargano e Subappennino sono realtà così lontane ... Salento, Tavoliere e Terra di bari: mi sembrano tre micro-regioni; che facciamo? Aboliamo le province per aumentare le Regioni? che senso avrebbe? Le aree metropolitane ... Frisbee dice: "però ristrette all'immediato intorno" (quale sarà? chi lo decide? Magari a Mola si dirà che a Sud del Barion di area metropolitana non se ne parla ... a Bari la pensano uguale? nel frattempo Ceglie e Carbonara vogliono tornare autonome da bari). Allora "sarebbe anche auspicabile che i Comuni si consorziassero per quei servizi da poter gestire insieme allo scopo di razionalizzare i costi." Come chiamiamo questi consorzi? Province? o usiamo un altro nome? Vale la pena? Non sarebbe più logico razionalizzare i ruoli delle attuali province evitando sovrapposizioni di competenze ad esempio fra provincia e regione? Non mi sembra che se una cosa funziona male, debba per forza essere buttata. Specie in momenti di crisi, quando un paio di scarpe si vede malandato, prima di buttarlo si puà pensare di mandarlo dal ciabattino per farlo riparare.

Frisbee ha detto...

Franko, e che vuol dire che in Puglia esistono dei territori eterogenei??? Allora facciamo una provincia pure per il subappenino dauno, una per la Murgia barese, una per il Gargano, ecc. ecc..

E, infatti, con questa logica in Sardegna da tre province siamo passati a OTTO. Addirittura la provincia dell'Ogliastra conta 23 comuni con una popolazione totale di (udite, udite) di 58.389 abitanti. I capoluoghi dell'Ogliastra sono ben due: Tortolì (abitanti 9.973) e Lanusei (abitanti 5.841).
E così di altri esempi ce ne sono tanti in giro per l'Italia.
Ma ti sembra una cosa normale???

Quanto alle aree metropolitane: ogni Comune dovrebbe essere libero di aderirvi o meno. In questo modo si preserva l'identità culturale, sociale e culturale dei paeselli che fanno da corona alle grandi città. Ad esempio, il Consiglio Comunale del nostro paesello deve essere autonomo di aderire o meno, dopo un referendum consultivo dei compaeselli.

I consorzi si fanno su obiettivi specifici e non implicano una sovrapposizione con altri enti. Ad esempio, i Comuni di Mola, Rutigliano e Conversano, al fine di ottimizzare e razionalizzare le spese, possono decidere di gestire insieme i servizi di smaltimento RSU senza dover stare nel mega-calderone inutile dell'ATO (che, infatti, andrebbe abolito) e senza dover sottostare alla duplicità di poteri di Provincia e Regione in merito alle discariche.

Abolita la Provincia, sarebbe solo la Regione ad assumersi ogni responsabilità in materia di gestione dei rifiuti (allocazione discariche, raccolta differenziata, ecc.). E gli esempi potrebbero continuare per altri servizi pubblici.

Bisogna razionalizzare, evitare duplicazioni, spese inutili e faraoniche, cibo per le bocche affamate dei politici di mezza tacca, ecc.. Non possiamo più permetterci di vivere al di sopra degli scarsi mezzi che abbiamo. La Grecia è dietro l'angolo. E già contro lo spigolo ci abbiamo sbattuto...

Franko ha detto...

Frisbee, perchè è così diffuso il difetto di attribuire ad altri ciò che non si è detto?
"Allora facciamo una provincia pure per il subappenino dauno, una per la Murgia barese, una per il Gargano" ... Chi l'ha detto?
Io ho voluto dire (non sono bravo e così preciso come qualcun altroma il senso era chiaro per chi vuole approcciaresi con uno sforzo positivo nella discussione) che i possibili criteri di unione o divisione possono essere infiniti.
E' da te voler trascinare in modo forzato la discussione verso sponde che altri non toccano per accentuare il nodo del tuo ragionamento.
Di contro, l'accorpamento di piccoli consorzi di comuni cosa potrebbe essere se non la razionalizzazione di ruoli e competenze che oggi, nell'ente "provincia", non esiste?
Guarda, Frisbee, che i 4 che hanno partecipato a quate piccola chiacchierata son tutti d'accordo con il fatto che "Bisogna razionalizzare, evitare duplicazioni, spese inutili e faraoniche" ecc.
Necessariamente ciò deve essere sinonimo di abolizione?
Abolire la sovrapposizione di compotenze non è sinonimo, secondo me, di abolizione di enti.

Frisbee ha detto...

Franko, mi dispiace che io mi sia spiegato male. Non volevo nè offenderti nè estremizzare i concetti... Però, non mi attribuire intendimenti che non ho.

Semplicemente volevo dire che si è arrivati all'assurdo di istituire province come quelle dell'Ogliastra (di cui ho già detto), di Verbania (il cui capoluogo ha 31.000 abitanti), di Fermo (capoluogo: 35.000 abitanti) istituita l'anno scorso, nonostante le critiche all'istituzione di nuove province fosse già amplissima.